Insieme alle ➔ consonanti, le vocali (dal lat. (litteram) vocālem «lettera provvista di voce») sono una delle due fondamentali categorie di foni linguistici (➔ fonetica; ➔ fonologia).
Per definire le vocali [...] ]scare, p[ɔ]rto ma p[o]rtare. Non c’è tuttavia accordo sullo statuto delle vocalimedie (cfr. Mioni 1993: 122; Schmid 1999: 133; Mioni 2001: 175): per alcuni sarebbero vocali semichiuse; per altri sarebbero foni intermedi tra [e] e [ɛ] e tra [o] e [ɔ ...
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La fonetica linguistica è lo studio dei suoni (o foni; ➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di) prodotti dai parlanti nell’atto di pronunciare una lingua. Ciò non esaurisce la totalità dei suoni [...] possono solo notare varianti allofoniche posizionali (ad es., l’abbassamento di /o/ in [ɔ] davanti a /r/). Per le vocalimedie anteriori esistono invece sporadiche coppie minime, come r[ɛ] (nel senso di «sovrano») ~ r[e] («nota musicale»). Si noterà ...
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Pronuncia è il termine correntemente usato, anche dai non specialisti, per designare il modo di articolare i suoni di una lingua (si parla infatti di pronuncia della erre, di difetto di pronuncia, ecc.) [...] variano su basi geografiche e, in caso di necessità di scelta, opta per un modello italiano settentrionale. Per le vocalimedie si propone di non distinguere l’aperta dalla chiusa, scegliendo uno solo dei due timbri; per le sibilanti intervocaliche ...
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Per secoli l’italiano, fuori di Toscana, è stato imparato sui libri: per questo si è sottratto ai processi di trasformazione caratteristici delle lingue che si sono sviluppate dall’alto medioevo a oggi [...] esito per -o e -u > [u] e per -e, -i [i]. Per la Sardegna, il tipo campidanese ha innalzato le vocalimedie finali (-e, -o > -i, -u: [ˈkruːʒi] «croce», [ˈbɔːʒu] «voglio»).
Quanto al consonantismo, da ricordare il cosiddetto ➔ betacismo, cioè ...
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Le semivocali sono suoni di tipo vocalico che, nei dittonghi (➔ dittongo) e nei trittonghi (➔ trittongo), si combinano alle ➔ vocali propriamente dette. Una suddivisione più fine oppone le semivocali alle [...] in relazione con l’evoluzione storica della lingua: la maggioranza dei dittonghi ascendenti è diretta continuazione delle vocalimedie brevi latine in sillaba tonica; i dittonghi discendenti continuano la forma latina dotta oppure sono dovuti all ...
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Il dittongo è una sequenza di suoni formata da due vocali appartenenti alla stessa ➔ sillaba (tecnicamente, tautosillabiche): contengono dittonghi, ad es. le parole piede, fuoco, fiato, euro, baita, pausa. [...] alte [i] e [u], nel parlato connesso e non accurato si formano di continuo dittonghi fonetici in presenza anche di vocalimedie, soprattutto se si tratta di parole di uso comune e frequente; ad es., aereo, stereo, video, meteo, tutte suscettibili di ...
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In riferimento all’apertura della bocca, allo spazio tra lingua e palato e all’apertura delle labbra le ➔ vocali possono essere aperte o chiuse (nella letteratura meno recente le prime possono esser definite [...] asse Roma-Firenze (➔ pronuncia; ➔ aree linguistiche; ➔ isoglossa), se si esclude la presenza di alcune parole con una diversa distribuzione delle vocalimedie, come ad es. l[e]ttera e col[ɔ]nna. A Napoli il sistema è eptavocalico, ma le semiaperte e ...
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Il monottongo è un’articolazione vocalica stabile caratterizzata da un unico timbro, in opposizione alle articolazioni vocaliche che mostrano un cambiamento qualitativo nel corso della loro produzione [...] di tensione reputate piuttosto
inusuali per l’italo-romanzo che distingue ab origine e tuttora in molte varietà, a partire dai dialetti toscani, vocalimedie tese e non tese (/e/ ≠ /ɛ/, /o/ ≠ /ɔ/), ma non presenta la stessa opposizione per le ...
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La nozione di vocale breve si presta a diverse interpretazioni, anche a seconda dell’intento descrittivo, che può essere orientato verso finalità fonetiche o fonologiche. Nel trattare la vocale breve in [...] sia lunga una vocalemedio-alta che una vocalemedio-bassa; che sia lunga una vocale bassa anteriore o posteriore piuttosto che una vocale bassa centrale; che sia lunga una vocale anteriore arrotondata rispetto a una vocale anteriore non arrotondata ...
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L’ipercorrettismo (meno spesso ipercorrezione) consiste nella sostituzione di una forma linguistica che sarebbe esatta, ma che viene erroneamente ritenuta scorretta per somiglianza con una forma effettivamente [...] in Italia centrale, si possono, per es., avere casi di pronuncia ipercorretta nei gradi di apertura e/o chiusura delle vocalimedie, in particolare di e (del tipo [ˈbene] in luogo di [ˈbɛne]); nell’assordimento di consonanti in contesti in cui nel ...
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consonante
s. f. [dal lat. consŏnans -antis (littĕra), part. pres. di consonare «consonare»]. – Ciascuno dei fonemi di una lingua che vengono pronunciati con il canale vocale chiuso (c. occlusive o momentanee) o semichiuso (c. semiocclusive...
s, S
(èsse) s. f. o m. – Diciottesima lettera dell’alfabeto latino; della sua forma originaria nella scrittura si hanno scarse notizie per la fase anteriore al greco, non sapendosi con certezza quale delle sibilanti fenicie i Greci prendessero...