Le semivocali sono suoni di tipo vocalico che, nei dittonghi (➔ dittongo) e nei trittonghi (➔ trittongo), si combinano alle ➔ vocali propriamente dette. Una suddivisione più fine oppone le semivocali alle [...] proprie, che sono lunghe: la durata media delle prime è di 50 ms, mentre quella delle seconde è di 80 ms (la vocaletonica ha un valore medio di 120 ms). Ne risulta una scala temporale a tre gradi con il fono breve rappresentato dalla semiconsonante ...
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Il friulano ha un ruolo peculiare tra le varietà dialettali dell’Italia. Si tratta di un idioma romanzo, che ha caratteri comuni con gli altri dialetti settentrionali, ma anche fenomeni originali che gli [...] non trova riscontri così sistematici fuori dal dominio friulano, riguarda il sistema delle vocalitoniche: il friulano presenta infatti una doppia serie di vocalitoniche, brevi e lunghe, e l’opposizione di lunghezza ha valore fonologico, in quanto ...
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L’italiano di Milano si può definire come una sottovarietà galloitalica dell’➔ italiano regionale settentrionale (che esclude cioè l’italiano regionale del Triveneto). La sua fisionomia va collegata ai [...] le varietà parlate dai migranti stranieri come L2; ➔ acquisizione dell’italiano come L2).
Per le ➔ vocali, si segnala in generale l’allungamento delle vocalitoniche, in particolare in posizione finale: [perˈkɛː] perché, [saˈraː] sarà; e la tendenza ...
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La Campania non è un’area uniforme dal punto di vista linguistico (Radtke 1997; De Blasi 2006a), poiché nessun dialetto (nemmeno il napoletano, parlato a Napoli e nei dintorni) ha mai raggiunto lo status [...] dell’intera regione, spesso anche in una pronuncia sorvegliata, sono la chiusura delle vocalitoniche nei dittonghi (buóno, viéni), l’apertura della tonica negli avverbi in -mènte, il raddoppiamento della consonante iniziale in parole come chiesa ...
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Per italiano di Svizzera si intende qui l’insieme delle varietà di lingua italiana presenti sul territorio della Confederazione Elvetica. Ne fanno parte sia l’italiano della Svizzera italiana, sia le varietà [...] discostano dalle scelte fatte dal dialetto (per es., nella pronuncia tipica ticinese di freddo si ritrova una vocaletonica aperta, anche se il dialetto ha la pronuncia chiusa).
È tipicamente settentrionale la forte frequenza di verbi sintagmatici ...
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L’➔italiano regionale usato in Sardegna (cfr. Loi Corvetto 1983) è una varietà che, nei suoi tratti principali, è diffusa presso tutti gli strati sociali dell’isola, non è recepita come marcata in maniera [...] catena parlata. Nell’italiano regionale sardo si ha l’assimilazione ‘a catena’ del grado di apertura delle vocali medie: la vocale finale modifica il grado di apertura delle vocalitoniche, le quali a loro volta influenzano il grado di apertura delle ...
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L’accento grafico è il segno diacritico che si pone sopra le vocali per evidenziarne la maggiore intensità fonica e, talvolta, il grado di apertura (➔ vocali). L’italiano ha tre tipi di accento grafico: [...] XII secolo gli accenti grafici sono ampiamente attestati e si può già individuare qualche caso di accento grafico sulle vocalitoniche, per esempio nei testi delle prediche volgari. Nei secoli XIII e XIV gli accenti grafici tendono, invece, a sparire ...
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Le articolazioni labiali sono prodotte con l’intervento attivo di almeno un labbro e possono essere sia consonantiche sia vocaliche (➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di). Nel caso delle consonanti, [...] che può colpire le vocalitoniche per effetto delle vocali atone alte /i/ e /u/, spesso finali. Il fenomeno interessa una della vocali labiali, la /u/, in quanto vocale chiusa (e non in quanto vocale procheila).
Le articolazioni bilabiali ...
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I diminutivi sono un tipo di alterati (➔ alterazione) per derivazione il cui significato è genericamente attenuativo. L’attenuazione ha esiti diversi a seconda della base di derivazione. Rainer (1990: [...] parzialmente acclimatate nel lessico dell’italiano, come puzzleino; con lessemi terminanti in vocalitoniche (caffeino, teino, tribuina), o con radici lessicali terminanti in /i/ tonica come in bugiina, ziina, il che, a parte l’eccezionale lineetta ...
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Italia mediana è l’appellativo, suggerito da Bruno Migliorini negli anni Cinquanta (Migliorini 1963: 177; e cfr. Pellegrini 1977: 30-31), per il territorio che comprende tutta l’area orientale e centro-meridionale [...] -meridionali preferiva parlare di «area italica»; cfr. Avolio 1995: 32). Così è per tratti bandiera quali la chiusura metafonetica delle vocalitoniche medio-alte (perlopiù sia da -u sia da -i ed -es latini); l’assimilazione progressiva di nd > nn ...
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vocale2
vocale2 s. f. [dal lat. (littĕra) vocalis, der. di vox vocis, traduz. del gr. (στοιχεῖον o γράμμα) ϕωνῆεν, der. di ϕωνή «voce»]. – 1. Nella grammatica scolastica, e nella fonetica tradizionale, suono del linguaggio articolato caratterizzato...
tonico
tònico agg. [dal gr. τονικός (con i sign. grammaticale e musicale), der. di τόνος «tensione, tono»] (pl. m. -ci). – 1. In musica, che riguarda il tono, che è a fondamento del tono: nota t., per lo più sostantivato (v. tonica2). 2. In...