Alfabeto
A. Petrucci
G. Tamani
A.M. Piemontese
H. Gustavson
PARTE INTRODUTTIVA
di A. Petrucci
Ogni a. è un sistema di segni dotato, in quanto tale, di una forte valenza simbolico-figurativa, e quindi [...] . Essi furono distinti e aumentati a 28, utili a rappresentare i fonemi stabili (25 consonanti e 3 semivocali, o vocalitoniche) della lingua araba classica, con il metodo della punctatio (arabo naqṭ: nuqṭa 'punto, goccia d'inchiostro'; i'jām, 'ajam ...
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Per secoli l’italiano, fuori di Toscana, è stato imparato sui libri: per questo si è sottratto ai processi di trasformazione caratteristici delle lingue che si sono sviluppate dall’alto medioevo a oggi [...] , au latino si è monottongato in [ɔ] quando si era già chiusa la dittongazione delle mediobasse (§ 1.2).
Le vocalitoniche, a contatto con un’altra vocale che non sia -i, tendono a chiudersi: io, mio, mia, tuo, tua, ecc., ma miei, tuoi, suoi, con ...
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L’area umbro-marchigiana, anche a causa della sua conformazione geografica, è stata interessata da vicende storiche piuttosto complesse, sebbene la geografia non le abbia assegnato confini naturali rigidamente [...] Qui le condizioni sono quelle del versante adriatico del Mezzogiorno, fra le quali si segnalano:
(i) forti sviluppi delle vocalitoniche, a volte con abbassamenti di un grado (a San Benedetto del Tronto [pəˈlːetːʃə] «pelliccia», [ˈfomə] «fumo», [ˈrɛt ...
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Il saggio programmaticamente intitolato Dialettologia toscana (Giacomelli 1975) inaugura una serie di ricerche che applicano i metodi della dialettologia allo studio delle parlate in un territorio generalmente [...] ’intera regione (ne permangono tracce nell’aretino e nel garfagnino: § 3.2); del resto, la dittongazione delle vocalitoniche medio-basse in sillaba aperta è da taluni interpretata come tratto residuale metafonetico. Ancora pan-toscano nel parlato ...
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Le semivocali sono suoni di tipo vocalico che, nei dittonghi (➔ dittongo) e nei trittonghi (➔ trittongo), si combinano alle ➔ vocali propriamente dette. Una suddivisione più fine oppone le semivocali alle [...] proprie, che sono lunghe: la durata media delle prime è di 50 ms, mentre quella delle seconde è di 80 ms (la vocaletonica ha un valore medio di 120 ms). Ne risulta una scala temporale a tre gradi con il fono breve rappresentato dalla semiconsonante ...
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Il friulano ha un ruolo peculiare tra le varietà dialettali dell’Italia. Si tratta di un idioma romanzo, che ha caratteri comuni con gli altri dialetti settentrionali, ma anche fenomeni originali che gli [...] non trova riscontri così sistematici fuori dal dominio friulano, riguarda il sistema delle vocalitoniche: il friulano presenta infatti una doppia serie di vocalitoniche, brevi e lunghe, e l’opposizione di lunghezza ha valore fonologico, in quanto ...
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L’italiano di Milano si può definire come una sottovarietà galloitalica dell’➔ italiano regionale settentrionale (che esclude cioè l’italiano regionale del Triveneto). La sua fisionomia va collegata ai [...] le varietà parlate dai migranti stranieri come L2; ➔ acquisizione dell’italiano come L2).
Per le ➔ vocali, si segnala in generale l’allungamento delle vocalitoniche, in particolare in posizione finale: [perˈkɛː] perché, [saˈraː] sarà; e la tendenza ...
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La Campania non è un’area uniforme dal punto di vista linguistico (Radtke 1997; De Blasi 2006a), poiché nessun dialetto (nemmeno il napoletano, parlato a Napoli e nei dintorni) ha mai raggiunto lo status [...] dell’intera regione, spesso anche in una pronuncia sorvegliata, sono la chiusura delle vocalitoniche nei dittonghi (buóno, viéni), l’apertura della tonica negli avverbi in -mènte, il raddoppiamento della consonante iniziale in parole come chiesa ...
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Per italiano di Svizzera si intende qui l’insieme delle varietà di lingua italiana presenti sul territorio della Confederazione Elvetica. Ne fanno parte sia l’italiano della Svizzera italiana, sia le varietà [...] discostano dalle scelte fatte dal dialetto (per es., nella pronuncia tipica ticinese di freddo si ritrova una vocaletonica aperta, anche se il dialetto ha la pronuncia chiusa).
È tipicamente settentrionale la forte frequenza di verbi sintagmatici ...
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L’➔italiano regionale usato in Sardegna (cfr. Loi Corvetto 1983) è una varietà che, nei suoi tratti principali, è diffusa presso tutti gli strati sociali dell’isola, non è recepita come marcata in maniera [...] catena parlata. Nell’italiano regionale sardo si ha l’assimilazione ‘a catena’ del grado di apertura delle vocali medie: la vocale finale modifica il grado di apertura delle vocalitoniche, le quali a loro volta influenzano il grado di apertura delle ...
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vocale2
vocale2 s. f. [dal lat. (littĕra) vocalis, der. di vox vocis, traduz. del gr. (στοιχεῖον o γράμμα) ϕωνῆεν, der. di ϕωνή «voce»]. – 1. Nella grammatica scolastica, e nella fonetica tradizionale, suono del linguaggio articolato caratterizzato...
tonico
tònico agg. [dal gr. τονικός (con i sign. grammaticale e musicale), der. di τόνος «tensione, tono»] (pl. m. -ci). – 1. In musica, che riguarda il tono, che è a fondamento del tono: nota t., per lo più sostantivato (v. tonica2). 2. In...