Prima lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
Deriva dall’alfabeto fenicio, attraverso quello greco; il suo nome greco alfa è l’adattamento della parola fenicia ’lp «toro», dalla forma primitiva del [...] segno ’. Di questa lettera i Greci si servirono per indicare i fonemi vocalici ă (breve) e ā (lungo), con un valore che si è derivati. In italiano la lettera a rappresenta un fonema vocalico che, rispetto agli altri sei esistenti, è caratterizzato ...
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Si dice epentesi l'inserzione d'un suono fra due altri.
Uno sviluppo di consonanti di passaggio si ha spesso in vicinanza di nasali e di liquide, per es. μεσημβρια con mbr da mr (confronta ἡμεσα), ἀνδρός [...] da poclum) si parla piuttosto di anaptissi (v.).
Altri limitano il significato del termine all'inserzione di i oppure u dopo una vocale in correlazione con l'esistenza d: i̯, u̯ (o talora i, u) nella sillaba seguente (gr. ϕαίνω da ϕάνi̯ω; lesb. ϕαῖμι ...
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(od OuLiPo, Oulipo) Sigla di Ouvroir de littérature potentielle («Opificio di letteratura potenziale»), gruppo fondato nel 1960 da R. Queneau e dal matematico François Le Lionnais (Parigi 1901 - Boulogne-Billancourt [...] (le rime ‘eterosessuali’ di Noël Arnaud, alternanza di rime maschili e femminili aventi in comune l’appoggio vocalico e consonantico), sintattiche e lessicali; non meno importanti le ricerche sulle procedure di trasformazione del testo (per es ...
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Le consonanti palatali si realizzano mediante il sollevamento del dorso della lingua verso la volta palatina, nella parte mediana della cavità orale (➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di; ➔ [...] parole come aia [ˈaːja], buio [ˈbuːjo], soia [ˈsɔːja]). In contesto postconsonantico l’elemento di tipo i viene invece prodotto come vocale breve (piove [ˈpĭɔːve], fiato [ˈfĭaːto]). Sul piano acustico i due suoni [i] e [j] sono molto simili, essendo ...
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I fenomeni fonetico-fonologici che si verificano nella lingua parlata a confine di parola vanno sotto il nome, ormai tradizionale, di fonetica sintattica o fonotassi. Nella linguistica più recente si preferisce [...] ˈmiːtʃi], [un ˌveraˈfːaːre], [voˌrːanːuˈʃːiːre], [veˌdranːaŋˈkoːra]. L’atonia delle due vocali a confine di parola è condizione necessaria affinché si verifichi il processo (Agostiniani 1989; Marotta 1995a):
(2) il marìto arrìva → il marìt arrìva, ma ...
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Prima di affrontare la descrizione del sistema fonologico dell’italiano, occorre illustrare brevemente il significato del termine fonologia. Lo studio dei suoni prodotti dall’apparato fonatorio è l’oggetto [...] è anche dovuta al fatto che in queste varietà [s] non ricorre in posizione interna di morfema, ma solo dopo prefissi terminanti in vocale (ad es., ri[s]ollevare), a meno che il prefisso in questione non sia più sentito come tale (ad es., ri[z]altare ...
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Il nesso grafico ‹-gl-› seguito da vocale diversa da ‹i› è sempre biconsonantico, cioè riproduce graficamente la successione dell’occlusiva velare sonora [g] + la laterale [l], e si pronuncia [gl]: glaciazione, [...] da ‹i›, il nesso ‹-gl-› è sempre biconsonantico se preceduto da n: anglicismo, ganglio.
Nei casi in cui è seguito dalla vocale ‹i›, ma non è preceduto da ‹n›, il nesso ‹gl› può essere pronunciato [gl] oppure come laterale palatale [ʎ] (di grado ...
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Letteratura
Disciplina che ha per oggetto lo studio della versificazione, fondata su un complesso di norme che variano secondo la natura di ciascuna lingua e le convenzioni che si stabiliscono in rapporto [...] più a intendere il vero ritmo del verso antico, a percepirne la melodicità e modulazione dei toni, e a sentire la quantità di vocali e sillabe, i metricisti (a partire dal 2° sec. d.C.) con il tipo di lettura accennato hanno tentato di ricrearne uno ...
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Presso i grammatici greci, ogni particolarità accessoria che appare nella realizzazione di un suono nella parola, indipendentemente dall’articolazione essenziale di esso: intonazione, aspirazione, quantità [...] per cui le forme es ed est (da sum) perdono la quantità della e (riducendosi a ’s e ’st) quando seguono una parola terminante in vocale o in -m (interea (e)st; tuam (e)st); lo iato, fenomeno opposto della sinalefe, per cui nell’incontro di due fonemi ...
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In linguistica, unità minima non ulteriormente analizzabile del significante. Il termine si è affermato con J. Baudouin de Courtenay e F. de Saussure. Dopo N.S. Trubeckoj, in opposizione a suono, denota [...] è arrivato a identificare un repertorio universale di tratti: 12 tratti intrinseci o inerenti (TI), quali, per es., vocalico/non-vocalico, sonoro/sordo ecc., cui si aggiungono i tratti prosodici (TP) di lunghezza, intensità e altezza. Dall’insieme di ...
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vocalico
vocàlico agg. [der. di vocale2] (pl. m. -ci). – Di vocale, che ha una o più caratteristiche o tutte le caratteristiche delle vocali: nella lingua italiana i segni v. sono cinque mentre i suoni v. sono sette (a é è i ó ò u); la «r»...
vocale1
vocale1 agg. [dal lat. vocalis «sonoro, dotato di voce», der. di vox vocis «voce»]. – 1. poet. Sonoro, risonante: Quella soave melodia che posa Secreta ne’ v. alvei del legno Flebile e lenta all’aure s’aggira (Foscolo), del cembalo;...