papilledema
Edema della papilla ottica, che si osserva nel fondo dell’occhio tramite l’oftalmoscopio. Il p. è un importante sintomo di ipertensione endocranica, forse l’unico dato strumentale che in [...] , (➔ neurologia, L’esame obiettivo neurologico) può avvalorare il sospetto diagnostico che insorge in base ai sintomi (cefalea, vomito). Dato che il p. fornisce un reperto oftalmoscopico analogo a quello dell’infarto papillare del nervo ottico, della ...
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otomastoidite
Mastoidite insorgente nel corso di otite media, generalmente purulenta; la sintomatologia si differenzia da quella della mastoidite per l’associazione dei disturbi auricolari. O. latente [...] frequenti delle tossicosi del lattante, nei primi mesi, anche in assenza di disturbi digestivi; è secondaria a infezione naso-faringea. Si manifesta in maniera subdola, con irrequietezza, vomito, anoressia, diminuzione del peso, febbre incostante. ...
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Genere di Insetti Coleotteri (Lytta) della famiglia Meloidi. Lytta vesicatoria (v. fig.), di color verde metallico, lunga 15-20 mm, è comune in Europa su sambuco, acero, pioppo e altri alberi, dei quali [...] .
Dalle c. si ricavava la cantaridina, sostanza solida cristallina, usata in passato a scopo afrodisiaco, ma tossica (l’avvelenamento si manifesta con nausea, vomito, contrazioni tonico-cloniche, priapismo e, come fenomeno tardivo, lesioni renali). ...
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GASTRALGIA (dal gr. γαστήρ "ventre, stomaco" e ἄλγος "dolore"; ted. Magenschmerz)
Leonardo Alestra
È il dolore localizzato allo stomaco. Quando si presenta in forma primitiva è dato da una neurosi gastrica [...] . È caratterizzato allora da dolori accessionali, crampiformi, che insorgono improvvisamente, sono accompagnati da senso di malessere, vomito; cominciano all'epigastrio e si diffondono in diverse direzioni per lo più posteriormente, e dileguano ...
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Fin dall'istante in cui si affaccia alla vita, per divenire l'oggetto delle trepide cure materne e della vigile attenzione da parte della società, il bambino rappresenta un valore grandissimo, sentimentale [...] 'altro dello scarso sviluppo dell'anello superiore di chiusura (cardias), spiega la facilità con la quale il bambino rigurgita e vomita l'alimento. La mucosa dello stomaco secerne poi, nel primo anno di vita, oltre all'acido cloridrico e alla pepsina ...
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ipecacuana
Pianta appartenente alle specie Cephaëlis ipecacuanha e C. acuminata, piccoli arbusti della famiglia Rubiacee, originari del Sud America. Le radici e i rizomi contengono ca. il 2% di alcaloidi [...] , cefelina) che hanno proprietà irritanti sulla parete dello stomaco ed effetti centrali sul sistema nervoso. Se ne ricavano uno sciroppo e un estratto fluido, utilizzati come pro-emetico (induce il vomito) e, in piccole dosi, come espettorante. ...
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È la fuoruscita di sangue dalle narici. Rappresenta di rado una malattia a sé, per lo più invece è espressione di lesioni del naso o di organi lontani. Fra le principali cause locali si devono ricordare [...] faccia o intenso pallore; polsi forti, ipertesi alle carotidi e alle temporali, oppure polso vuoto e filiforme; tosse e vomito per discesa del sangue in faringe e laringe; spesso lipotimie e irrequietezza generale. Di solito sanguina una sola narice ...
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È uno dei più antichi metodi di cura (v. medicina: Storia) basato su speciali norme dell'alimentazione (v.) nelle diverse malattie. Superando le vecchie conoscenze empiriche, oggi costituisce un vasto [...] ridurre la quantità dei liquidi se all'ipoacidità s'accompagna atonia gastrica. Nella gastrite s'ha con frequenza nausea e vomito; in genere s'esclude qualunque cibo per 24-48 ore lasciando in riposo assoluto lo stomaco, riprendendo poi gradatamente ...
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aripiprazolo
Farmaco utilizzato nelle psicosi gravi (schizofrenia e disturbo bipolare). Agisce legandosi ad alcuni recettori dei neurotrasmettitori dopamina e serotonina comportandosi da agonista parziale, [...] ridotta rispetto ai neurotrasmettitori, contribuendo alla normalizzazione dell’attivita delle cellule nervose. Tra gli effetti indesiderati più osservati (dall’1 al 10% dei pazienti) vi sono sonnolenza, capogiro, cefalea, acatisia, nausea e vomito. ...
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scorbuto Malattia ascrivibile al gruppo delle avitaminosi, caratterizzata da manifestazioni emorragico-ulcerose gengivali, cachessia, emorragie della cute, delle mucose e degli organi interni. È causata [...] Oltre che per insufficiente apporto alimentare lo s. può manifestarsi per insufficiente assorbimento intestinale di vitamina C (vomito, diarrea, enteropatie croniche) o come conseguenza di incauto uso di farmaci (per es., salicilici) che aumentano il ...
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vomito
vòmito s. m. [dal lat. vomĭtus -us, der. di vomĕre, attrav. il part. pass. vomĭtus]. – Emissione rapida e forzata, dalla bocca, del contenuto gastrico (alimenti o altre sostanze ingerite, succhi gastrici, muco, sangue, ecc.), come atto...
vomere1
vòmere1 (letter. o region. vòmero) s. m. [lat. vōmer (o vōmis) vōmĕris «aratro»]. – 1. Organo principale dell’aratro, costituito da una lama d’acciaio appuntita anteriormente e disposta di piatto col taglio inclinato rispetto alla...