Incisore di gemme e medaglista (Roma 1784 - Windsor 1855). Allievo di S. Tofanelli e N. Morelli, fino al 1814 lavorò in prevalenza a Roma (cammei di tipo antico e medaglie papali); nel 1814 si recò a Parigi [...] si stabilì. Fece i conî di quasi tutte le monete inglesi emesse nel periodo 1816-25; dal 1828 al 1840 fu "capo medaglista di sua maestà" alla zecca di Londra. Al grande medaglione commemorativo della battaglia di Waterloo lavorò dal 1817 al 1850. ...
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Storico e critico francese (Parigi 1848 - ivi 1911), figlio di Arsène. Collaboratore della Revue des Deux Mondes e del Journal des Débats, reso celebre dal suo secondo lavoro, Histoire d'Alcibiade (1873), [...] agraire à Sparte, 1884, Aspasie, Cléopatre, Théodora, 1890) e di storia napoleonica (1814, Histoire de la campagne de France et de la chute de l'Empire, 1888, seguito da: La première restauration, 1893; Waterloo, 1899; La seconde restauration, 1905). ...
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Maresciallo di campo prussiano (Rostock 1742 - Krieblowitz, Slesia, 1819), partecipò alla campagna del 1806, combattendo a Auerstedt. Nel 1813 a capo di un'armata, conseguì molti e brillanti successi e [...] dall'Elba, comandò l'armata prussiana in Belgio; battuto da Napoleone a Ligny (16 giugno 1815), riuscì però ad evitare di essere separato dagli Inglesi, sicché poté giungere di sorpresa sul campo di Waterloo e contribuire notevolmente alla vittoria. ...
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Pubblicista e uomo politico francese (Digione 1763 - Parigi 1839). Avvocato, editore di un Bulletin de l'Assemblée, contenente i resoconti delle sedute della Costituente, e poi del Moniteur Universel, [...] duca di Bassano (1809), fu ministro degli Esteri (1811-13). Ministro di stato e pari dell'Impero durante i Cento giorni, dopo Waterloo in esilio fino al 1820, fu creato da Luigi Filippo pari di Francia (1831) e fu per pochissimi giorni ministro dell ...
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Stendhal
Alberto Beretta Anguissola
Il rosso della libertà e il nero della repressione
Stendhal è stato – insieme a Balzac – il maggior romanziere della Francia del primo Ottocento, ma le sue opere [...] rimase folgorato dalla bellezza dei grandi laghi lombardi e dalla vivacità della vita culturale milanese. Dopo la sconfitta di Waterloo (1815) lasciò la vita militare, alternando soggiorni a Milano – da dove fu cacciato dalla polizia austriaca – e a ...
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Uomo politico irlandese (n. 1744 - m. Londra 1806), figlio di John. Membro influente del partito whig, fu deputato al parlamento irlandese; dopo l'unione legislativa con l'Inghilterra fu membro del parlamento [...] ai negoziati che portarono sul trono del Belgio Leopoldo di Sassonia-Coburgo. Un altro suo figlio, William (1772-1815), generale inglese, partecipò alla guerra contro i Francesi nella Penisola Iberica e a quelle del 1814-15; cadde a Waterloo. ...
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Architetto belga (Frameries 1859 - Bruxelles 1901). Esponente significativo, con V. Horta e H. Cl. van de Velde, dell'Art nouveau in Belgio, concepì l'architettura come sintesi delle arti plastiche e si [...] in ferro battuto, ecc. Costruì numerose case di abitazione a Bruxelles (in rue Ruysbroeck, rue de la Loi, chaussée de Waterloo, ecc.), portò a termine la ricostruzione e la decorazione della chiesa di Everberg; eseguì i progetti per la Cité des ...
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Uomo politico francese (Saint - Jean - Chambre, Ardèche, 1756 - Parigi 1826); di famiglia protestante, avvocato al Parlamento di Parigi, deputato del Terzo Stato agli Stati Generali del 1789, fu membro [...] , fu condannato, dopo il 18 fruttidoro, alla deportazione. Liberato da Napoleone, ebbe sotto il Consolato e l'Impero non pochi onori (senatore, titolo comitale). Creato pari alla prima restaurazione, rimase tale nei Cento giorni dopo Waterloo. ...
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Generale (Marcq, Ardenne, 1774 - Parigi 1833). Aiutante di L. Desaix, lo seguì in Egitto (1789) e a Marengo (1800). A capo della polizia particolare e della gendarmeria addetta alla persona del Primo Console, [...] di ministro di polizia. Nel 1814 fu membro del consiglio di reggenza e pari di Francia durante i Cento giorni. Dopo Waterloo non gli fu consentito di seguire Napoleone in esilio; arrestato dagli Inglesi e condannato a morte in contumacia in Francia ...
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Generale inglese (Golden Bridge, Dublino, 1833 - Mentone 1913). Fece le campagne di Birmania (1852-53), di Crimea, dell'India, quindi servì nel Canada (1867), comandò la spedizione del Fiume Rosso e quella [...] feldmaresciallo (1894), divenne infine (1895-1901) comandante in capo dell'esercito britannico. Fu autore di varie opere storiche: The Crimea in 1854 (1894); Decline and fall of Napoleon (1894); Cavalry at Waterloo (1896); Life of Marlborough (1897). ...
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Waterloo
〈vàatërloo〉; con pron. fr. 〈vaterló〉. – Nome di una cittadina del Belgio orientale, 15 km a sud di Bruxelles, dove il 18 giugno 1815 ebbe luogo una famosa battaglia che segnò la sconfitta finale di Napoleone Bonaparte; usato come...
ucronìa s. f. [dal fr. uchronie (voce coniata dal filosofo Charles Renouvier nel 1876), der., con u- di utopie «utopia», dal gr. χρόνος «tempo, periodo di tempo»]. – Sostituzione di avvenimenti realmente accaduti in un determinato periodo storico...