Linguista e filosofo del linguaggio, nato a Torre Annunziata, Napoli, il 31 marzo 1932. Allievo di A. Pagliaro, ha insegnato nelle università di Napoli, Chieti, Palermo e Salerno. Dal 1974 è ordinario [...] la lezione saussuriana e hjelmsleviana e, sul versante logico-epistemologico, quella dei ''giochi linguistici'' di L. Wittgenstein. Persuaso che la storia delle idee e delle ricerche linguistiche abbia anche peculiare valenza teorica, ha svolto e ...
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La nozione di comprensione (Verstehen) risale alla tradizione dello storicismo tedesco. In misura non trascurabile, essa è stata utilizzata anche dalla filosofia ermeneutica, che riprendeva, oltre ai temi [...] umane nel dominio metodologico delle scienze naturali. All'interno di una prospettiva monistica riguardo al rapporto tra fisico e mentale, Wittgenstein e soprattutto i filosofi che a lui si ispiravano (G.E.M. Anscombe, P. Winch, G.H. von Wright ...
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Filosofo italiano (n. Bologna 1933), professore di filosofia teoretica all'Università di Milano. Allievo di E. Paci, si è inizialmente interessato al pensiero fenomenologico, inaugurando successivamente [...] silenzio e la parola (1989); Il simbolo e l'uomo (1991); Filosofia e scrittura (1994); Scrivere il silenzio. Wittgenstein e il problema del linguaggio (1994); Teoria e pratica del foglio-mondo. La scrittura filosofica (1997); Idoli della conoscenza ...
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Uomo politico e generale russo, nato nel 1783, morto nel 1844. Educato da un noto gesuita, l'abate Nicola, presso il quale studiavano i figli di molte famiglie aristocratiche, cominciò il servizio militare [...] napoleonica nel cuore della Russia, il B. diede prova delle sue qualità militari comandando l'avanguardia del generale Wittgenstein e attaccando i Francesi a Veliž. Dopo la liberazione di Mosca dai Francesi fu nominato comandante della città ...
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Filosofia
Dapprima disciplina riguardante la conoscenza sensibile o la percezione, dalla metà del 18° sec. il suo significato prevalente è di disciplina riguardante il bello (naturale e in particolare [...] tensivo-regolativa’, ma come percorso reale della sensibilità e del suo senso. Tale chiusura sembra segnare tutte le e. che si richiamano a Wittgenstein come a S. Freud, come anche a U. Eco o a R. Rorty. Il richiamo all’autonomia del testo, a una sua ...
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Ogni concezione che identifica il contenuto della conoscenza con stati mentali. In questo senso nel 20° sec. è stata considerata una forma di m. la gnoseologia di J. Locke, G. Berkeley e D. Hume, e così [...] vede l’attività della mente come prosecuzione naturale del comportamento organico. Il m. è stato fortemente criticato anche da L. Wittgenstein e dalla sua scuola e da W.V.O. Quine che, considerando non scientifico l’appello alle nozioni mentali nella ...
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Posizione epistemologica che attribuisce un ruolo fondamentale alla convenzione nell’ambito della scienza. Sostenuto dapprima da J.-H. Poincaré, il quale, dopo la scoperta della geometria non-euclidea, [...] morale» e la logica stessa consiste in «stipulazioni convenzionali sull’uso dei segni». La tesi di L.Wittgenstein, infine, sul linguaggio come gioco basato su convenzioni, si può ritenere un’ulteriore evoluzione della posizione convenzionalista ...
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Etnocentrismo
Francesco Remotti
Definizione
"Etnocentrismo è il termine tecnico che designa una concezione per la quale il proprio gruppo è considerato il centro di ogni cosa, e tutti gli altri sono [...] La prospettiva di Geertz, avvalendosi della filosofia di G. Ryle, di G.H. Mead, di J. Dewey e del secondo Wittgenstein per sostenere la tesi della natura sociale del pensiero, non può non tradursi in una rivalutazione dell'etnocentrismo in termini di ...
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Trias, Eugenio
Trías, Eugenio
Filosofo spagnolo (n. Barcellona 1942). Laureatosi in filosofia all’univ. di Barcellona nel 1964, proseguì gli studi a Madrid, Bonn e Colonia. Dal 1992 è prof. di estetica [...] l’opera di T. – che si richiama esplicitamente a Platone, Hegel e Nietzsche, ma anche a Heidegger e a Wittgenstein quali suoi padri spirituali – può essere considerata come il tentativo di costruire, a fronte degli orientamenti decostruzionisti del ...
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SEARLE, John Roger
Antonio Rainone
Filosofo statunitense, nato a Denver (Colorado) il 31 luglio 1932. Formatosi a Oxford, dove è stato in contatto con i maggiori esponenti della ''filosofia del linguaggio [...] , richieste, ecc. Con questo tipo di analisi (che rappresentano un'elaborazione e una sistematizzazione delle indicazioni del secondo Wittgenstein e, soprattutto, di J.L. Austin) S. ha instaurato una profonda connessione fra teoria del significato e ...
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forma
fórma s. f. [lat. fōrma]. – 1. a. L’aspetto esteriore con cui si configura ogni oggetto corporeo o fantastico, o una sua rappresentazione: f. circolare, quadrata, ovale, sferica, regolare, irregolare; la f. di una bottiglia, di un mobile,...