Relativismo e nuovi paradigmi filosofici
Aldo Giorgio Gargani
Premessa
Il relativismo si è originato nella cultura del continente europeo, ma oggi, all’inizio del 21° sec., esso costituisce uno dei [...] non esistono e non si danno dati osservativi neutrali posseduti alinguisticamente, come hanno messo in luce Ludwig Wittgenstein, Wilfrid Sellars, Norwood R. Hanson, e come, attraverso nuovi e ulteriori sviluppi teorici della filosofia postanalitica ...
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Swinton, Tilda (propr. Katherine Matilda)
Francesco Zippel
Attrice cinematografica e teatrale scozzese, nata a Londra il 5 novembre 1960. Interprete di solida formazione teatrale, la S. ha saputo imporsi [...] cinque secoli di storia cambiando identità sessuale. Jarman le ha quindi affidato il ruolo di Lady Ottoline nel 'brechtiano' Wittgenstein (1993), sperimentale biopic dedicato al filosofo austriaco. Nello stesso anno la S. ha prestato la sua 'voce' a ...
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Concezioni riduzionistiche della causa. −La relazione di causa-effetto è diventata uno dei temi epistemologici di maggior rilievo in seguito all'esaurirsi, verso la fine degli anni Sessanta, del paradigma [...] ed è uno degli sbocchi a cui è approdata la cosiddetta filosofia del linguaggio ordinario risalente al secondo Wittgenstein. Pure risalente a Wittgenstein è la teoria che riporta la nozione di causa a quella di azione, sviluppata recentemente da G. H ...
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. Forma dell'arte d'avanguardia contemporanea, nata negli anni Sessanta, il cui fine è di giungere a una realizzazione intellettuale e teoretica, rifiutando l'oggetto e valorizzando il processo, lo schema [...] e a Berlino nel 1974. In quanto analisi sul linguaggio dell'arte (condotta sotto l'influenza di filosofi del linguaggio come Wittgenstein e Moore), questi lavori sono essi stessi arte, poichè, secondo la c. a., l'arte studia appunto il rapporto ...
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Attività strutturata e liberamente scelta, svolta individualmente o in gruppo unicamente in vista di sé stessa e non per altri fini o necessità immediati. Per queste sue caratteristiche Aristotele distingueva [...] il g. funzioni o abbia un determinato esito. In questa accezione la nozione di g. ha un ruolo centrale nel pensiero del ‘secondo Wittgenstein’, nella fattispecie nella teoria dei ‘g. linguistici’. L’espressione ‘g. linguistico’, lungi dall’avere per ...
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Forma di condotta comunicativa atta a trasmettere informazioni e a stabilire un rapporto di interazione che utilizza simboli aventi identico valore per gli individui appartenenti a uno stesso ambiente [...] negli USA, A. Marty e G. Frege nell’Europa centro-orientale, B. Russell e G.E. Moore in Inghilterra, L. Wittgenstein e i neopositivisti del circolo di Vienna in Austria e, dopo la diaspora provocata dall’annessione nazista, nei paesi anglosassoni, E ...
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Filosofo (Londra 1873 - Cambridge 1958). Studiò (dal 1892) al Trinity College di Cambridge frequentando in particolare le lezioni di H. Sidgwick, J. Ward, G. F. Stout e J. E. McTaggart. Dal 1898 al 1904 [...] e chiare di cui abbonda la nostra visione quotidiana del mondo. È appunto per questi due temi che M., con L. Wittgenstein, viene ritenuto uno dei padri fondatori della filosofia analitica affermatasi in Inghilterra dopo la seconda guerra mondiale. ...
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SEMIOLOGIA (v. semiotica, App. III, 11, p. 697)
Emilio Garroni
Per "semiologia" o "semiotica" s'intende in linea generale la scienza o, meglio, la teoria dei segni, di qualunque tipo essi siano, verbale [...] e perfino - sia pure entro un quadro teorico più complesso e più sofisticato - nei semiotici-logici moderni da Frege al primo Wittgenstein, a Tarski, a Carnap. Tale nozione è ancora indubbiamente importante anche per la s. moderna, ma essa esige e ha ...
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Narrativa
Claudio Magris
di Claudio Magris
Narrativa
sommario: 1. Tramonto dell'epica e crisi del romanzo: la dissoluzione del grande stile. 2. Totalità e regressione: la cancellazione del soggetto [...] (1945-1959), Milano 1960.
Cacciari, M., Krisis. Saggio sulla crisi del pensiero negativo da Nietzsche a Wittgenstein, Milano 1976.
Cacciari, M., La Vienna di Wittgenstein, in ‟Nuova corrente", 1977, 72-73, pp. 59-106.
Cambon, G., La lotta con Proteo ...
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mente, filosofia della
Mario De Caro
La riflessione sulla mente è antica quanto la filosofia, ma è solo nel Novecento che la filosofia della mente si è resa disciplina autonoma. I prodromi della concezione [...] sia la scienza a studiare scientificamente i fenomeni mentali – tant’è che, con una famosa boutade, Ludwig Wittgenstein (in Ricerche filosofiche, 1953) definisce la psicologia come il prodotto di «metodi sperimentali e confusione concettuale». Così ...
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forma
fórma s. f. [lat. fōrma]. – 1. a. L’aspetto esteriore con cui si configura ogni oggetto corporeo o fantastico, o una sua rappresentazione: f. circolare, quadrata, ovale, sferica, regolare, irregolare; la f. di una bottiglia, di un mobile,...