Narratore, poeta e saggista nederlandese (Amsterdam 1921 - Utrecht 1995). Ancor più che nella poesia, è nel romanzo, esemplato sulla migliore tradizione naturalistica (ma con influenze di Kafka e Camus), [...] : Mandarijnen op zwavelzuur ("Mandarini in acido solforico", 1964), stroncature di fame consolidate, e inoltre i saggi su Wittgenstein, di cui tradusse in nederlandese il Tractatus logico-philosophicus (1975). Tra i suoi ultimi libri di narrativa ...
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SRAFFA, Piero. –
Giancarlo De Vivo
Nerio Naldi
Nacque a Torino il 5 agosto 1898, unico figlio di Angiolo Gabriele (detto Angelo; v. la voce in questo Dizionario) e di Arduina Tivoli (detta Irma; 1873-1949), [...] 1922 nell’edizione in inglese) a favore di quelle pubblicate postume (Philosophical investigations, 1953) – ha testimoniato lo stesso Wittgenstein nella Preface (p. VII) a quest’ultima opera. Assai meno si sa dell’influenza che esse poterono avere su ...
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TOULMIN, Stephen Edelston
Antonio Rainone
Filosofo inglese, nato a Londra il 25 marzo 1922. Laureatosi in matematica e fisica a Cambridge nel 1942, conseguì il Ph.D., sempre a Cambridge, nel 1948. Lecturer [...] ); The uses of argument (1958; trad. it., 1975); Foresight and understanding (1961; trad. it., 1982); Human understanding (1972); Wittgenstein's Vienna, in collaborazione con A. Janik (1973; trad. it., La grande Vienna, 1975); The return to cosmology ...
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Logico e filosofo inglese del linguaggio, nato a Londra il 27 giugno 1925. Reader di filosofia della matematica nell'università di Oxford (1961-74), dove è stato successivamente professore di logica (1979-92), [...] suo progetto di elaborazione di una "teoria sistematica del significato" che, tenendo conto delle indicazioni dell'ultimo Wittgenstein sulla connessione tra significato e uso, sia in grado di rendere espliciti i principi che regolano implicitamente l ...
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Antropologo statunitense (San Francisco 1926 - Philadelphia 2006). Insieme all'antropologa H. Storey, sua moglie, condusse vaste ricerche sul campo a Giava (1952-54), a Bali (1957-58) e quindi, per circa [...] l'influsso della "sociologia comprendente" di M. Weber, della filosofia ermeneutica contemporanea e delle dottrine dell'ultimo Wittgenstein. In opposizione a ogni forma di scientismo positivista che vorrebbe ridurre l'antropologia a una scienza ...
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interpretazione
Il termine copre una molteplicità di usi, tutti più o meno riconducibili a un procedimento di decodifica di un testo (per es., della Bibbia), di un simbolo o anche di un comportamento [...] che enunciati sinonimi di lingue diverse avrebbero in comune (in ciò Quine manifesta delle affinità con l’antimentalismo wittgensteiniano). Con il caso di un linguista che debba tradurre una lingua completamente sconosciuta Quine ha messo in evidenza ...
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Filosofo statunitense (New York 1931 - ivi 2007). Di formazione analitica, ha accolto temi della filosofia del linguaggio, del pragmatismo e dell'ermeneutica, proponendo una filosofia basata sul dialogo [...] , dell'etica e della politica. Sostenitore di un radicale antifondazionalismo in cui confluiscono la riflessione dell'ultimo Wittgenstein, il pragmatismo di Dewey e di Heidegger e Gadamer, ha contestato l'immagine specialistica e professionale che ...
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Filosofo tedesco, nato a Düsseldorf il 15 marzo 1922; ha insegnato nelle università di Kiel (1962-69), Saarbrücken (1969-72) e Francoforte sul Meno (1972-92). Nel 1988 gli è stato assegnato il premio internazionale [...] discorso significante.
Innestando i motivi pragmatici presenti nella semiotica di Peirce e nella teoria del significato dell'ultimo Wittgenstein su una linea di pensiero volta a riformulare l'a priori kantiano in una prospettiva storico-sociale, A ...
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Musicista (Raiding, Sopron, 1811 - Bayreuth 1886). Studiò con C. Černy, A. Salieri, F. Paër e A. Reicha. Ventenne, fu spinto dall'ascolto in concerto di N. Paganini a rinnovare la propria arte pianistica, [...] di compositore. Visse poi tra Roma, Weimar e Budapest. Nel 1865, deluse le sue speranze di poter sposare la Sayn-Wittgenstein, vestì l'abito talare. Ebbe le massime onorificenze di ogni paese, e fu presidente del conservatorio di Budapest, che oggi ...
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Fondazionalismo e antifondazionalismo
Aldo Giorgio Gargani
Lungo linee direttrici che attraversano tanto la filosofia analitica e postanalitica, quanto quella di ispirazione ermeneutica (o filosofia [...] retina e assai più al leggere l'ora sul quadrante dell'orologio.
Tornando indietro, Carnap, sulle orme di Wittgenstein, è stato l'artefice di una strategia filosofica che ha minato ogni fondazionalismo oggettuale, ontologico o percettivo, mettendo ...
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forma
fórma s. f. [lat. fōrma]. – 1. a. L’aspetto esteriore con cui si configura ogni oggetto corporeo o fantastico, o una sua rappresentazione: f. circolare, quadrata, ovale, sferica, regolare, irregolare; la f. di una bottiglia, di un mobile,...