Chayefsky, Paddy (propr. Sidney)
Patrick McGilligan
Sceneggiatore televisivo e cinematografico, romanziere e commediografo statunitense, nato a New York il 29 gennaio 1923 e morto ivi il 1° agosto 1981. [...] Mann. Nato nel Bronx da immigrati russi ebrei, e cresciuto con la passione per il teatro e le arti yiddish, si laureò in sociologia al City College di New York, dedicandosi al contempo al football semiprofessionista. Durante il servizio militare ...
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Matthau, Walter
Roy Menarini
Nome d'arte di Walter Matuschanskayasky, attore cinematografico statunitense, di madre ebrea, nato a New York il 1° ottobre 1920 e morto a Santa Monica (California) il 1° [...] nei quartieri poveri di New York e cominciò a recitare giovanissimo in piccole parti nelle commedie musicali del teatro yiddish. Dopo aver servito nell'aviazione degli Stati Uniti durante la Seconda guerra mondiale (da cui tornò pluridecorato), nel ...
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Robbins, Jerome
Riccardo Martelli
Nome d'arte di Jerome Rabinowitz, coreografo e regista cinematografico e teatrale statunitense, nato a New York l'11 ottobre 1918 e ivi morto il 29 luglio 1998. Esercitò [...] la facoltà di Chimica della New York University e contemporaneamente studiò danza e recitazione, mentre nel 1937-38 fu attore allo Yiddish Art Theatre. Nel 1938 lasciò l'università per intraprendere la carriera di ballerino, che proseguì sino al 1952 ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Angelo Rusconi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Gli ebrei e gli zingari hanno per secoli peregrinato per l’Europa, vivendo costantemente [...] . È da questa tradizione orale, documentata fin dal XVI secolo, che si svilupparono la musica klezmer e la canzone yiddish. Il klezmer prese forma dunque durante il continuo girovagare dei klezmorim, che venivano così a contatto con le varie musiche ...
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Romanziere nordamericano, premio Nobel 1976 per la letteratura. Il Nobel ha questa volta premiato in B. e nel suo Humboldt's Gift (1976, trad. it. Milano 1977) uno scrittore e un'opera non soltanto di [...] , alla cultura ebraica da cui, per es., mutua certamente l'atteggiamento linguistico facendo tesoro di una lunga tradizione orale yiddish sfruttata a fini letterari, non s'identifica tout court con nessuna di esse. I temi e il taglio narrativo di ...
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Ulmer, George Edgar
Alessandro Cappabianca
Regista e scenografo austriaco, nato a Olmütz (od. Olomouc, Rep. Ceca) il 17 settembre 1904 e morto a Woodland Hills (California) il 30 settembre 1972. Regista [...] piani interrati, dove il folle architetto (Karloff) conserva i corpi imbalsamati delle donne che ha ucciso. Seguirono alcuni film yiddish e ucraini, come Grine felder, noto come Green fields, diretto da Jacon Ben-Ami (1937), commedia rurale girata a ...
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Nome d'arte di Joseph Levitch, attore e regista cinematografico statunitense (Newark 1926 - Las Vegas 2017). In coppia con Dean Martin, è divenuto celebre interpretando un personaggio farsesco dal tipico [...] si adattava a ogni tipo di sollecitazione, con risultati visivi straordinari) a testi surreali e graffianti propri della tradizione yiddish, e in poco tempo divenne talmente famoso da essere protagonista non soltanto di show comici, ma anche di talk ...
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Lumet, Sidney
Emiliano Morreale
Regista teatrale, televisivo e cinematografico statunitense, nato a Philadelphia il 25 giugno 1924. Autore fortemente legato al teatro per formazione personale e culturale, [...] d'arte (i genitori, ebrei polacchi emigrati negli Stati Uniti, erano attori di teatro e il padre Baruch fece parte dello Yiddish Art Theatre di Maurice Schwartz), L. crebbe a New York, dove già da bambino recitò in varie produzioni di Broadway (sotto ...
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Le minoranze linguistiche
Tullio Telmon
Teoria e pratica della minoranza linguistica
Il fatto stesso che la parola minoranza sia costruita sul comparativo ‘minore’ le conferisce un ineliminabile alone [...] slavi. Se così fosse, allora del curioso ‘italkiano’ del Red Book non resterebbe traccia. Ma, va aggiunto, anche di questo yiddish non pare che in Italia vi sia qualche traccia; che l’Atlas voglia alludere a ‘nuove minoranze’, giunte in Italia con le ...
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Scrittore statunitense di origine romena e di lingua francese (Sighet, Maramureş, 1928 - New York 2016). Dopo avere iniziato l'attività di giornalista, W. si è dedicato a quella di scrittore, frutto della [...] , e nel 1992 ha fondato, a Parigi, l'Académie universelle des cultures.
Opere
Il suo libro d'esordio, scritto in yiddish, Un di velt hot geshvign ("E il mondo rimase in silenzio", pubbl. a Buenos Aires nel 1956), opera di vasto respiro ...
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yiddish
‹i̯ìdiš› (o jiddisch) s. m. e agg. [forma alterata dell’agg. ted. jüdisch «ebreo, giudeo»]. – Lingua della comunità degli ebrei ashkenaziti diffusisi in Europa centrale e orientale fin dal sec. 10° e assai vicina – spec. in origine...
yiddishofono
s. m. e agg. Chi o che si esprime in yiddish, lingua propria delle comunità degli ebrei ashkenaziti, che si caratterizza per la fusione di elementi tedeschi, ebraico-aramaici, neolatini e slavi. ◆ Secondo le ultimissime rilevazioni,...