Riformatore religioso della Svizzera (Wildhaus, Toggenburg, 1484 - Kappel 1531), fondatore della Chiesa propriamente detta riformata, l'espansione e il rafforzamento della quale si devono invece all'opera di Calvino. Di preparazione umanistica (studiò a Basilea e a Vienna, dal 1498 al 1506), fu presto seguace di Erasmo da Rotterdam, col quale s'incontrò nel 1515, e venne considerato, prima della sua ...
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Zwingli, Hulderich (o Huldrych)
H. Zwingli
1484
Nasce a Wildhaus
1506
Diviene magister artium a Basilea
1515
Entra in contatto con Erasmo
1519
Comincia a predicare a Zurigo la necessità di un profondo [...] rinnovamento della Chiesa
1525
Esce il Commentarius de vera et falsa religione
1527
Pubblica l’Amica exegesis
1529
Il colloquio di Marburgo inasprisce i rapprorti con Lutero
1530
Presentazione della ...
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Teologo zwingliano (Lucerna 1488 - Basilea 1552), amico di H. Zwingli, che nel 1523 lo chiamò a Zurigo. Visse poi a Basilea, dove successe (1532) a G. Ecolampadio come parroco di S. Albano e prof. all'università. [...] Nella controversia sulla Comunione tenne un atteggiamento moderato; si deve a lui la prima biografia di Zwingli (1536). ...
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Riforma radicale
Termine coniato dal riformatore svizzero H. Bullinger (1504-1575), continuatore dell’opera di H. Zwingli, per indicare le ali più estreme del movimento di Riforma protestante non coinvolte [...] di Svizzera, Francia e Ungheria. Tra i movimenti di R.r. si annoverano gli , guidati da K. Grebel a Zurigo, che furono condannati da Zwingli (1526), e i seguaci di T. Müntzer, che furono coinvolti nella cd. guerra dei contadini del 1525 (➔ ). ...
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Teologo riformato (Zurigo 1575 - ivi 1645), dal 1597 pastore a Zurigo; secondo le direttive segnate da Zwingli e H. Bullinger, cercò di conservare l'influsso della Chiesa sulla vita dello Stato e d'immettere [...] Zurigo nella grande politica europea ...
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Riformatore svizzero (Gemar, Alsazia, 1482 - Zurigo 1542). Studiò a Friburgo in Brisgovia e a Basilea, dove si legò a H. Zwingli, suo compagno di studî; pastore a Saint-Hippolyte in Alsazia, poi (1519) [...] De votis monasticis di Lutero, l'Expostulatio Iesu ad hominem suapte culpa pereuntem, celebre epistola di Erasmo, altre opere di questo, di Zwingli e di Calvino e la Bibbia (in latino e, con altri, in tedesco); ma le sue opere più importanti sono due ...
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Nome umanistico dell'orientalista Th. Buchmann (Bischofszell, Turgovia, 1504 o 1509 - Zurigo 1504). Nel 1531 successe a Zwingli nella cattedra di teologia anticotestamentaria di Zurigo. Profondo conoscitore [...] dell'ebraico (continuò la traduzione della Bibbia di Leo Jud, 1543), dell'arabo (trad. del Corano, 1543) e del greco neotestamentario, compose anche lavori di cronologia ...
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Cronista svizzero (Rottweil, Württemberg, 1475 - Berna 1546 o 1547); dovette lasciare Berna nel 1524 perché seguace di Zwingli. Ritornatovi nel 1529, fu incaricato dal Consiglio di scrivere la cronaca [...] cittadina, che egli svolse annalisticamente per gli anni 1032-1536 (dal 1526 però allo stato frammentario). L'opera, sebbene unilaterale e con impostazione moralistica, è preziosa per larga messe di particolari ...
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Riformatore (Costanza 1496 circa - Bischofszell, Turgovia, 1542). Luterano, divenne poi (dal 1522) amico e seguace di H. Zwingli, con il quale intervenne alla disputa di Zurigo (1523). Dal 1527 alla morte [...] operò a Costanza con A. Blarer per la diffusione della Riforma. Si occupò dei problemi dell'organizzazione ecclesiastica ed ebbe particolari cure per la gioventù, per la quale scrisse catechismi, preghiere ...
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zuingliano
żuinġliano (o żwinġliano) agg. e s. m. (f. -a). – Relativo al riformatore religioso svizzero Huldreich Zwingli (in forma italianizzata Ulrico Zuinglio, 1484-1531) e alle sue dottrine (v. zuinglismo); seguace di Zwingli e dello zwinglismo.