MAINARDO, Agostino (Mainardi)
Simonetta Adorni Braccesi
Simona Feci
Nacque nel 1482 a Caraglio, presso Saluzzo (da cui l'appellativo "di Piemonte"), da Giovanni; non si conosce l'identità della madre, [...] anche alla questione del purgatorio. Riguardo alla concezione dei sacramenti il M. rimane aderente alla teoria, sostenuta da Zwingli, secondo cui si tratta di segni, ma contestualmente denuncia anche il pericolo della deriva nell'anabattismo. L'opera ...
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Sacramento centrale del cristianesimo, che da un lato commemora e, secondo la dottrina cattolica e di altre confessioni cristiane, rinnova il sacrificio di Gesù Cristo, e, dall’altro, attua la comunione [...] Riforma: M. Lutero respinse la transustanziazione, ma affermò con vigore la presenza reale, contro A. Carlostadio, H. Zwingli e G. Ecolampadio nella «controversia sacramentaria»; G. Calvino ritenne anch’egli il pane un simbolo, ammettendo che Cristo ...
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peccato
Dal lat. peccatum, der. di peccare «peccare». Condotta umana qualificabile come negativa dal punto di vista religioso, cioè in riferimento non solo ad altri esseri umani, ma anche al divino. [...] intelletto e volontà, della libera scelta umana e della predestinazione divina. I teologi della Riforma (Lutero, Melantone, Calvino, Zwingli) pongono a fondamento del p. la mancanza di fede, spostando l’accento dalle opere all’interiorità di chi le ...
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GLARONA (A. T., 20-21; fr. Glaris; ted. Glarus)
Adriano Augusto MICHIELI
Adriano Augusto MICHIELI
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Cittadina della Svizzera nordorientale, con 5269 ab. (1930), a 481 m. s. m., alla sinistra del fiume [...] , Mendrisio e Val Maggiore. Gli abitanti di Glarona, dove aveva predicato, fra il 1506 e il 1516, lo stesso Zwingli, aderirono rapidamente, a partire dal 1525, alle dottrine zwingliane; ma dopo la seconda guerra di Cappel fu lasciata piena libertà ...
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LATIMER, Hugh
Florence M. G. Higham
Vescovo di Worcester. Nacque forse nel 1485, da un agricoltore del Leicestershire. Addottoratosi in lettere e filosofia nel 1514, prese gli ordini sacri a Lincoln [...] di suo fratello, lord Seymour.
Nel 1548 L. abbandonò la credenza nella transustanziazione. Si avvicinava ora di più all'atteggiamento di Zwingli che a quello di Lutero. Quando salì al trono Maria egli capì che era suonata la sua ora ma, benché gli ...
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ADRIANO VI, papa
Mario Rosa
Adriano Florisz (figlio di Fiorenzo) nacque ad Utrecht il 2 marzo 1459 da Fiorenzo Boeyens, falegname specializzato in costruzioni navali. Mortogli assai presto il padre, [...] maggior fortuna ebbero i tentativi di A. nei riguardi di Zwingli, che il nunzio E. Filonardi, munito di una lettera papale Appunto allora, nella riunione di Zurigo (primavera del 1523), Zwingli iniziava il suo distacco da Roma. Anche i rapporti tra ...
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TEOLOGIA
Enrico ROSA
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. La parola greca ϑεολογία indica un discorso, di carattere razionale, intorno alla divinità; così per Platone (Repubbl., p. 379 A) e per Aristotele (Metaph., II, 4, 12) sono [...] mancando di guida legittima, discordarono tosto fra loro nei punti anche più essenziali della dogmatica e della morale. Così Zwingli, iniziatore del protestantesimo nella Svizzera, si scostò da Lutero col suo sistema tinto di panteismo e di fatalismo ...
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ZANCHI, Girolamo
Laura Ronchi
– Nacque ad Alzano Lombardo, oggi in provincia di Bergamo, il 2 febbraio 1516 da Francesco Terenzio e da Barbara Mozzi Morlotti, entrambi di nobile e antica famiglia. Girolamo [...] era entrato in contatto con il circolo di Juan de Valdés, appassionandosi a Erasmo da Rotterdam e al pensiero di Huldreich Zwingli e Martin Bucero. Nella scuola che Vermigli organizzò subito a S. Frediano Martinengo insegnò il greco, Lazise il latino ...
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MORATO, Fulvio Pellegrino
Lisa Saracco
MORATO, Fulvio Pellegrino. – Nacque a Mantova nella seconda metà del XV secolo con il nome di Pellegrino Moretto, che cambiò, secondo la moda umanistica, in Fulvio [...] studio per i giovani nobili e gli intellettuali della città, diffondendo riassunti delle opere di Erasmo, ma anche di Ulrich Zwingli e di Filippo Melantone. L’influenza di Erasmo già da tempo rappresentava un punto fermo nella visione di Morato: ne ...
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Complesso dei riti e delle cerimonie propri di un culto religioso. La formazione della l. è determinata da due motivi: la necessità di fissare in forme adatte la vita e la professione della religione, [...] con i candelieri, l’accesso alla comunione e la sua amministrazione, ma diede un’interpretazione nuova dell’elevazione. H. Zwingli abbandonò completamente lo schema della messa e separò per principio la predica dalla comunione. G. Calvino costituì un ...
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zuingliano
żuinġliano (o żwinġliano) agg. e s. m. (f. -a). – Relativo al riformatore religioso svizzero Huldreich Zwingli (in forma italianizzata Ulrico Zuinglio, 1484-1531) e alle sue dottrine (v. zuinglismo); seguace di Zwingli e dello zwinglismo.