RICOGNIZIONE
. Nella terminologia militare si chiama, in linea generale, ricognizione, ogni atto che intenda a constatare de visu una situazione bellica, nei suoi principali elementi determinanti, che sono le forze mobili del nemico - truppe e servizî - così in fase statica come in fase di movimento, e il terreno, nelle sue caratteristiche naturali, nelle opere d'arte, nell'organizzazione specifica ai fini bellici, ecc.
Spesso la ricognizione si propone di completare indicazioni in precedenza acquisite; ma può anche partire dall'ignoranza completa dello stato di fatto che si vuole determinare. In ogni caso mira a eliminare, o ridurre, le ragioni di incertezza e conseguentemente a eliminare, o ridurre, le cause di sorprese.
In estensione l'atto del riconoscere involge così il campo strategico come quello della condotta tattica; in altri termini si accompagna all'azione bellica in ogni sua fase e interessa le grandi masse come i minimi reparti, poiché il desiderio e la convenienza di vedere chiaro nella situazione si manifesta quasi istintivo in tutti gli organismi combattenti, quale si sia il loro ordine di grandezza e l'ampiezza della loro azione.
Naturalmente variano moltissimo, per importanza e per modo di esecuzione, i procedimenti usati secondo che si tratti di ricognizione strategica o tattica o semplicemente di ricognizione geografico-topografica e secondo che quest'ultima si compia in lontananza o in vicinanza del nemico.
Con riferimento alle diverse branche delle forze armate, la ricognizione può essere terrestre, marittima o aerea. Ma, data la frequenza di azioni combinate fra quelle tre forme di attività bellica, ne risulta spesso che le ricognizionì compiute in ciascuno dei tre settori s'intersechino e s'integrino. Ciò accade in particolar modo per le ricognizioni terrestri e aeree.
Infine, l'atto del riconoscere completa i sistemi di sicurezza e protezione usati dalle truppe operanti (avanguardie, avamposti, osservatori, vedette, ecc.), dato che la funzione protettiva si trova agevolata dalla più chiara visione di quanto accade intorno e inversamente.
Ricognizione terrestre. - La ricognizione strategica, eseguita con i mezzi delle truppe terrestri, s'immedesima con l'esplorazione lontana, affidata normalmente a reparti di truppa che abbiano spiccate caratteristiche di mobilità e consistenza tale da potere compire atti di forza contro resistenze di notevole importanza. In Italia, s'impiegano di preferenza in questa mansione le divisioni celeri. La ricognizione strategica si può anche limitare all'osservazione a mezzo di elementi avanzati esploranti, e cioè senza ricorrere all'urto tattico, nel quale caso la ricognizione difficilmente si può spingere oltre il margine dell'occupazione avversaria. Anche tale ricognizione marginale ha nondimeno la sua efficacia, in quanto riesce a determinare i pieni e i vuoti dello schieramento contrapposto. L'atto offensivo, in forze, col quale si cerca di penetrare oltre il margine dell'occupazione nemica, fu denominato, in passato, ricognizione offensiva; tale fu l'avanzata ordinata dal Gyulai allo Stadion all'inizio della campagna d'Italia del 1859 allo scopo di constatare se i Franco-Sardi miravano a puntare per la stretta di Stradella e che portò al combattimento di Montebello. Oggi, il mezzo più redditizio nel campo strategico e in quello delle grandi battaglie, è la ricognizione aerea (v. oltre).
La ricognizione tattica ha caratteristiche simili alla ricognizione strategica, ma raggio d'azione assai più limitato, il quale si va raccorciando a mano a mano che le forze opposte tendono a compenetrarsi, precisandosi sempre più la distribuzione delle forze combattenti e il modo d'azione prescelto dal comando avversario. La ricognizione tattica è compito di organismi di mole modesta o anche di singoli uomini, appositamente addestrati, muniti di mezzi abbondanti di comunicazione e di trasmissione, dovendo essere l'occhio dei comandi di diverso grado. La ricognizione tattica annulla o elimina durante il combattimento le manovre di sorpresa tentate dall'avversario, ossia mette le proprie truppe nelle migliori condizioni per le iniziative e per le reazioni che le mutevoli vicende della lotta consigliano.
Ricognizione navale. - Anche nel campo operativo marittimo, la ricognizione, assume carattere tattico o strategico, a seconda del riferimento che essa ha con la manovra delle proprie forze navali. Si prescinderà, nei brevi cenni che seguono, dall'ausilio che la ricognizione marittima riceve dalla radiogoniometria e dagli aerei; la ricognizione aerea (v. appresso) ha assunto oggi una grande importanza per lo svolgimento delle operazioni navali, poiché permette di potere rapidamente e sicuramente (con documentazione fotografica) eseguire la ricognizione strategica (si ricordino i voli quasi giornalieri di ricognizione eseguiti dagli aerei navali su Pola durante la guerra mondiale), mentre nel campo tattico precede e indirizza la ricognizione delle forze navali a ciò destinate. Fino all'avvento dell'aereo, la ricognizione strategica era affidata a reparti che incrociavano dinnanzi alle basi principali dell'avversario: assai spesso, quindi, questa ricognizione s'identificava col blocco della costa avversaria (per es., blocco delle basi francesi, soprattutto durante le guerre della Repubblica e dell'Impero da parte delle forze inglesi, Nelson davanti a Tolone, ecc., e blocco di Port Arthur da parte dei Giapponesi nella guerra russo giapponese).
In seguito alla comparsa del sommergibile, l'entità di queste forze di superficie andò mano mano diminuendo per effetto della minaccia costituita dal nuovo mezzo, che a sua volta venne ad assumere la funzione delle forze che aveva sostituito (come gli agguati dei sommergibili italiani e alleati davanti a Pola e a Cattaro durante la Guerra mondiale e dei sommergibili inglesi nel Mare del Nord). Oggi, e in futuro, si può ritenere che la ricognizione strategica sarà affidata solo agli aerei col concorso di poche forze subacquee.
La ricognizione tattica, ossia in servizio di una forza navale che si trova in mare con un determinato compito, ha invece lo scopo di accertare se e quali unità nemiche possano interferire nell'operazione progettata. È desiderabile che tali accertamenti vengano fatti quanto più presto è possibile, poiché su di essi si basa la manovra che permette di presentarsi al combattimento con le forze già spiegate in posizione tatticamente vantaggiosa.
Questa posizione è, in mare, funzione degli scopi specifici da raggiungere, delle condizioni meteorologiche e di luce e delle qualità belliche delle proprie navi. Si può dire, infatti, che il presentarsi al combattimento in mare in posizione tatticamente vantaggiosa, nel senso di cui sopra, permetta, a parità di condizioni, di assicurarsi un vantaggio iniziale. Questo vantaggio è spesso caratterizzato essenzialmente dalla possibilità di concentrazione di fuoco, la quale avrà la massima influenza sul conseguimento del successo (valgano, ad esempîo, la battaglia di Coronel e le appassionate discussioni sullo spiegamento della Grand Fleet alla battaglia dello Jütland, nonché la prima fase della medesima: scontro tra gl'incrociatori da battaglia).
La ricognizione tattica fu affidata sempre a navi più veloci e quindi in genere più leggiere e meno potenti di quelle che costituivano il grosso delle forze navali operanti, e questi "esploratori" furono, a mano a mano che con l'aumentare della perfezione dei mezzi di comunicazione ne aumentava la possibilità, spinti sempre più lontano dal grosso, onde accrescere l'intervallo di tempo tra l'avvistamento del nemico e l'inizio del combattimento.
I vantaggi che possono derivare dalla conoscepza della composizione, rotta, ecc., di reparti nemici, con i quali esistono possibilità d'incontro, crescono notevolmente se questi ultimi ignorano la presenza in mare delle forze avversarie. Pertanto, le unità distaccate in ricognizione dovranno cercare di scoprire il grosso nemico e coprire i movimenti del proprio nucleo di navi maggiori.
In vista di tale duplice compito della ricognizione, e per ridurre i rischi che potevano correre le navi all'uopo destinate, si ebbe nell'anteguerra un rapido progressivo aumento del dislocamento e delle caratteristiche di potenza offensiva e capacità difensiva degl'incrociatori, fino a raggiungere esemplari impensati come furono i grandi incrociatori leggieri (tipo Glorious, inglesi) o gl'incrociatori da battaglia (di cui l'esemplare più moderno, il Hood, è ancora nel 1935 la più grande nave da guerra del mondo) che dovevano spazzare con la loro mole ogni resistenza e poter giungere anche impunemente a contatto del grosso avversario, pronti ad accettare con esso anche il contatto balistico.
Dall'accorata invocazione di Nelson al suo superiore diretto, per avere "delle fregate" che lo aiutassero a rintracciare i Francesi, sino al preoccupato segnale di Jellicoe al suo comandante degl'incrociatori da battaglia per conoscere la posizione del grosso avversario, questa costante affannosa ricerca del nemico attraverso la ricognizione è riscontrabile in tutta la storia delle operazioni navali.
Ricognizione aerea. - È la forma di attività bellica aerea intesa a dare ai comandi terrestri, navali e aerei elementi per le proprie decisioni e talvolta anche i mezzi per comunicarle agli esecutori. Ha per compiti: a) la ricerca d'informazioni; b) la sorveglianza della zona delle operazioni terrestri, marittime, aeree (v. aeronautica, I, pp. 605 segg.; esplorazione). Tali compiti determinano le forme d'impiego della ricognizione lontana, avanzata, vicina.
Ricognizione aerea lontana. - È una forma di attività derivante dalla necessità che ha l'alto comando delle forze armate di conoscere il piano strategico dell'avversario; essa deve integrare e perfezionare i dati forniti dai servizî informazioni prendendo rapidamente contatto con l'avversario. Si deve quindi sviluppare sulle grandi vie di comunicazione terrestri e marittime, sui nodi principali della vita e del traffico, sui centri di produzione, ecc.
Ricognizione aerea avanzata. - Intesa come attività informativa rivolta alla ricerca di notizie esatte e complete circa le zone, i movimenti, le caratteristiche dello schieramento delle similari forze avversarie e circa i rispettivi obiettivi, interessa rispettivamente le tre forze armate. La ricognizione aerea avanzata per l'esercito, svolta alle dipendenze e a profitto dei comandi di armata, in coordinazione con l'esplorazione terrestre avanzata, agisce in tutte le fasi della lotta terrestre (di movimento o stabilizzata), per la scoperta degl'indizî rilevanti a grandi linee il dispositivo delle armate nemiche, esplorando oltre i limiti dell'esplorazione vicina terrestre le vie di comunicazione, le basi logistiche, le zone di raccolta o di sosta, il territorio delle grandi retrovie delle armate nemiche. La ricognizione aerea avanzata per la marina, compiuta alle dipendenze e a profitto dei comandi di squadra navale o di dipartimento marittimo, ha per scopo: a) la raccolta d'informazioni sulle basi navali e sulle organizzazioni costiere avversarie; b) la ricerca del nemico nel mare; c) la vigilanza del controllo su determinate zone del bacino d'operazione marittimo. La ricognizione aerea avanzata per l'aeronautica ha per obiettivi: a) lo schieramento aeronautico nemico; b) le basi aeree armate; c) le basi aeree allestite od occupate durante le operazioni; d) la zona delle industrie aeronautiche; e) tutti gli obiettivi che comunque possono interessare le azioni dell'armata aerea.
Ricognizione aerea vicina. - È una forma di attività informativa rivolta alla ricerca di particolareggiate notizie su determinate situazioni interessanti l'azione tattica delle forze armate. Ha carattere specifico, determinato, continuativo, metodico; integra e completa l'esplorazione avanzata con particolare riferimento alle operazioni delle minori grandi unità. La ricognizione aerea vicina per l'esercito, compiuta per conto dei corpi d'armata e delle divisioni, ha per compiti: a) accertamento della posizione delle teste di colonna, del fronte di spiegamento e, in base alla profondità e allo scaglionamento, apprezzamento della loro entità; b) informazioni sullo schieramento delle forze avversarie; c) informazioni sui movimenti avversarî di qualsiasi natura; d) rilevamento della linea avanzata nemica e della consistenza di questa nei varî tratti; e) riconoscimento degli apprestamenti logistici del nemico; f) rilievo a vista e fotografico degli apprestamenti difensivi e offensivi del nemico, e in genere dei suoi lavori, e suo costante aggiornamento; g) rilevamento di particolarità topografiche del terreno nemico. Nel campo della ricognizione aerea vicina per l'esercito si svolgono anche due particolari forme d'impiego che dànno luogo al servizio aereo per l'artiglieria terrestre e al servizio di collegamento aereo (v. tattica). La ricognizione aerea vicina per la marina ha per compiti: a) l'esplorazione immediata e anticipata (rispetto alle avanguardie di squadra) delle acque in cui si presume possa avvenir lo scontro; b) la vigilanza delle acque percorse dalle navi per scoprirvi le insidie che esse possono celare; c) la ricognizione delle zone di mare costiere, delle rotte di navigazione, dei passaggi obbligati e degli approcci ai porti mercantili attraverso i quali più si addensano le linee di comunicazione. La ricognizione aerea vicina per l'armata aerea è forma di attività che con lo svilupparsi delle azioni aeree offensive e difensive potrà essere utilizzata per l'esplorazione ravvicinata al servizio di grandi unità aeree in volo allo scopo di fornire tutte quelle informazioni che, oltre a contribuire alla sicurezza delle formazioni operanti dell'armata aerea, possano agevolarne il compito.