rifasamento
rifasaménto [Atto ed effetto del rifasare "rimettere in fase"] [FTC] [EMG] Nell'elettrotecnica, operazione per annullare o quanto meno diminuire lo sfasamento φ dell'intensità della corrente circolante rispetto alla forza elettromotrice impressa (cioè ad aumentare il fattore di potenza cosφ) in un circuito a corrente alternata o, più spesso, per un carico utilizzatore, consistente nel-l'annullare o quanto meno ridurre al minimo la reattanza del circuito; assai spesso si tratta di una reattanza prevalentemente induttiva (è il caso di motori elettrici e di apparecchi che usano motori elettrici), per cui il r. si attua aggiungendo condensatori di opportuna capacità (condensatori di r.); per circuiti con prevalente reattanza capacitiva (è il caso, per es., di lampade elettriche a scarica in gas) si aggiungono invece adeguati reattori (reattori di r.); nel caso di correnti con potenze medie e alte il r. s'effettua inserendo alternatori in fase opportuna. I dispositivi per il r. si chiamano rifasatori o anche compensatori della potenza reattiva. Il r. è essenziale per una buona utilizzazione dell'energia elettrica in corrente alternata ed è attuato con l'installazione di opportuni gruppi di r. (per es., batterie di condensatori per carichi induttivi di non grande potenza); un cattivo r. a causa di particolari utenze viene penalizzato economicamente dalle società produttrici e distributrici dell'energia elettrica imponendo maggiorazioni tariffarie (la corrente swattata di circuiti con grande sfasamento, infatti, non dà luogo a fatturazione, in quanto i contatori elettrici registrano soltanto l'energia della corrente attiva, ma produce tuttavia perdite per effetto Joule nelle centrali e nelle linee). ◆ Gruppo di r.: (a) [FTC] [EMG] il dispositivo di condensatori o di induttori con cui si attua il r. di un circuito a corrente alternata; (b) [MCQ] [PRB] per il signif., derivato analogicamente dal precedente, nella meccanica quantistica: v. meccanica stocastica: III 745 b.