(lett. Rīga) Città capitale della Lettonia (637.089 ab. nel 2018), situata sulle rive della Dvina Occidentale (Daugava), presso la sua foce nel Golfo di Riga. Sulla sponda destra della Dvina si trova la parte più antica, fortificata fino al 1857, caratterizzata da strade arcuate parallele al fiume, tagliate da strade perpendicolari. Nella seconda metà del 19° sec., la città si estese anche sulla riva sinistra del fiume, dove si trovano i quartieri più moderni. Le mura la separano dalle zone industriali che si sviluppano nei settori orientale e nord-orientale del nucleo urbano. Verso NO, invece, si sono sviluppati, a partire dal 1900, alcuni centri costieri, chiamati Rīgas Jūrmala («Lido di Riga»). Dotata di un attivo porto commerciale (esportazione di lino, legname, carta e prodotti alimentari) e peschereccio, R. è sede di industrie metalmeccaniche, elettrotecniche, cantieristiche, tessili, alimentari, petrolchimiche e della carta.
Fondata nel 13° sec., entrò a far parte della Hansa (1282); nel 1330 passò sotto la sovranità dell’Ordine Teutonico; nel 1522 abbracciò la Riforma. Dopo la fine dell’indipendenza della Livonia (1561) fu sottoposta al dominio polacco che durò fino al 1621, poi a quello svedese fino al 1710, quando passò alla Russia, sotto la quale rimase fino alla rivoluzione bolscevica e alla formazione della Lettonia indipendente (novembre 1918), di cui divenne capitale. Occupata dai bolscevichi (1919-20), vi furono firmate la pace con la Russia (agosto 1920) e quella fra Russia e Polonia (marzo 1921) Annessa all’URSS nell’agosto 1940, fra il 1941 e il 1944 fu occupata dai Tedeschi.
Golfo di R. (russo Rižskij zaliv) Insenatura del Mar Baltico, che penetra fra i territori dell’Estonia e della Lettonia. La profondità è di poche centinaia di metri, la larghezza di circa 100 km, la lunghezza di circa 150. Alla sua apertura stanno i gruppi insulari Saaremaa e Hiiumaa. Vi si affacciano i porti di R. e di Pärnu e vi sfocia la Dvina.