RIMESSA
. Edificio o parte di edificio destinato al ricovero di veicoli di ogni genere e di attrezzi quando non in uso.
Rimesse per carri, attrezzi, ecc. - I carri, i veicoli e gli attrezzi necessarî al lavoro dei campi vengono custoditi in rimesse; ma sarebbe molto costoso, dato il grande numero di attrezzi e veicoli, volerli custodire tutti in rimesse completamente chiuse. Essi vengono invece riposti sotto semplici tettoie, di cui ci sembra vano il trattare. Si costruiscono rimesse completamente chiuse in quei centri colonici che per la loro maggiore importanza sono dotati di attrezzi e macchine di valore.
In corti di piccole dimensioni sarà più opportuno costruire la rimessa addossata ad uno dei lati del suo perimetro, mentre in corti più ampie si potrà costruire la rimessa nel mezzo con evidente economia di tempo e di lavoro, sempre però che le sue dimensioni, specialmente la sua altezza, non vengano a diminuire la necessaria chiara facile ispezionabilità della corte e degli edifici che vi si affacciano. Per quanto riguarda l'orientamento, bisogna in ogni modo cercare che gli elementi portanti e le porte di accesso non siano esposti ai venti dominanti e siano quindi al riparo dalle intemperie.
Bisogna cercare che la collocazione degli attrezzi e delle macchine all'interno sia la più semplice così da consentire l'uso di ogni pezzo senza spostare gli altri. Le dimensioni delle varie macchine sono cosi diverse, che ne risulta molto difficile un'ordinata e simmetrica disposizione fra gli elementi portanti della costruzione; ciò induce a preferire quella che risulti all'interno completamente libera da elementi verticali e che consenta quindi la maggiore e migliore utilizzazione dell'area coperta. La più razionale disposizione è quella che prevede una corsia centrale e il deposito dei carri e degli attrezzi sui due lati. Due porte centrali nelle pareti minori in asse col colmo del tetto a due falde nel punto di massima altezza lasciata libera dagli elementi orizzontali delle capriate consentono anche di utilizzare, in caso di necessità, la corsia come deposito di carri carichi o di veicoli o macchine di maggiore altezza, mentre altre porte minori sulle pareti più lunghe permettono in caso di congestione del traffico di far uscire dalla rimessa i veicoli anche senza possibile utilizzazione del passaggio centrale che può sempre essere destinato anche a laboratorio o ad officine per riparazioni delle macchine stesse.
Qualora invece la rimessa, d'importanza minore, non sia isolata ma sia costruita a ridosso di un muro di confine o di altro edificio, la disposizione è la stessa ma è limitata ad una sola serie longitudinale di posteggi per veicoli o attrezzi, disimpegnata da una corsia posteriore. È evidente che questo tipo è meno economico del primo.
La posizione planimetrica di queste rimesse per carri e attrezzi di carattere strettamente rurale è influenzata oltre che da quanto si è già detto anche dalla necessità di averle in comunicazione facile e diretta con le officine riparazioni e la forgia e con le scuderie in modo da poter subito ricoverare le bestie appena staccate.
Rimesse per carrozze e veicoli di lusso. - In passato le rimesse, servizî importantissimi, occupavano intere ale degli edifici, al piano terreno, ora raggruppate intorno alle corti di servizio, ora fiancheggianti il cortile d'onore. Quello che oggi però bisogna cercare di realizzare in una costruzione del genere è la comunicazione diretta con le scuderie e i fienili. Molto spesso la rimessa non è che un locale di un edificio a sé che comprende molti servizî e precisamente: 1. la scuderia; 2. la rimessa che comporta circa 10-12 mq. per veicolo, buona possibilità d'ingresso ed uscita e ampio spazio per attaccare il tiro e staccarlo; 3. la camera di lavaggio dei veicoli con gli impianti idrici necessarî, il pavimento impermeabile e raccordato a uno scolo; 4. le sellerie per deposito dei finimenti e per la loro pulizia, con accesso diretto dalla scuderia e dalla rimessa per facilità di esercizio; 5. un cortile di servizio con deposito di stabbio; 6. una tettoia coperta per il ricovero temporaneo dei veicoli; 7. un locale per la guardia-scuderia.
Questo il piano terreno dell'edificio tipico. Al primo piano troveranno sempre posto, sopra le scuderie, i fienili e i depositi foraggi con accesso diretto dall'interno per mezzo d'una scala e comunicazione con l'esterno attraverso grandi aperture che ne consentano il periodico rifornimento. Al disopra delle rimesse troviamo qualche volta le abitazioni del personale di servizio.
Le dimensioni delle rimesse sono funzione della grandezza e del numero dei veicoli che vi dovranno essere custoditi. Le carrozze vengono generalmente introdotte nel locale dai lati minori e sistemate poi affiancate su una fila sui due lati della corsia di passaggio se questa è centrale, su un lato solo se questa è laterale. Bisogna porre attenzione a che i veicoli possano essere rimessi con facilità e vengano così a trovarsi già pronti per la partenza e che i quadrupedi staccati possano raggiungere la stalla per la via più breve. Condizione necessaria perciò è che vi sia corsia di transito che percorra la rimessa da un capo all'altro e che su di essa si affaccino i veicoli affiancati in una sola fila.
Le vetture affiancate dovranno sempre distare fra loro e dalle pareti della rimessa 60-80 cm.; così da permetterne la visibilità su tutti i lati ed anche la pulizia. Per la più facile rimessa delle vetture si sono rivelati molto efficaci un piccolo gradino o una sabbiera incassata nel pavimento. Ove nella rimessa si debbano anche lavare le vetture, bisognerà provvedere lo spazio necessario e dare al pavimento oltre la dovuta impermeabilizzazione, la pendenza verso l'esterno o verso i chiusini di raccolta.
Rimesse per autoveicoli. - Possiamo distinguerle in: autorimesse private, destinate a un solo proprietario, o a più individui alloggiati in uno stesso stabile, e in autorimesse pubbliche, quali quelle destinate alla custodia delle macchine di un determinato quartiere o alle macchine di transito, le quali ultime sono più spesso ospitate però nelle autorimesse annesse agli alberghi.
Le autorimesse a carattere collettivo hanno acquistato oggi grande diffusione, date le loro tariffe tanto più vantaggiose quanto maggiore è il numero delle macchine che il locale può ospitare. Esse sono ricavate negli scantinati degli edifici stessi o nel cortile, e possono essere di tutti i tipi, di tutti i sistemi, a rampe o ad ascensori. Gestite dall'amministrazione della proprietà immobiliare, queste aziende si occupano anche dei rifornimenti, del lavaggio e delle manutenzioni. L'uso di queste autorimesse cooperative non è naturalmente esclusività dei proprietarî dello stabile, ma anche dell'automobilista vicino. Le forme più comuni sono il condominio o l'affitto. Abbiamo poi le rimesse industriali che servono esclusivamente al ricovero di tutto il materiale rotabile, vetture di lusso, comuni o da carico, di grandi aziende industriali.
Perché l'autorimessa sia di buon reddito bisogna che essa non disti che pochi minuti dall'abitazione del proprietario. L'autorimessa da parco deve invece esser situata vicino alle grandi arterie di traffico così che sia facile deviare da queste le vetture e convogliarvele.
Il numero dei piani è funzione del prezzo dell'area. Ne conseguono logicamente lo sviluppo in altezza delle rimesse centrali, e lo sviluppo in superficie di quelle periferiche.
Le nuove sistemazioni urbanistiche con la creazione di nuove grandi arterie di circonvallazione, consentendo un più rapido fluire del traffico automobilistico in direzione tangente ai nuclei urbani più densi di popolazione, permettono l'aumento della velocità di marcia e quindi l'uso di motori più potenti.
A un dato momento è sembrato che l'uso delle macchine a otto cilindri in linea dovesse vieppiù diffondersi, ma presto i tecnici hanno visto come siffatta tendenza avrebbe condotto ad aumentare notevolmente la lunghezza del cofano di protezione del motore e quindi la lunghezza totale della vettura, ciò che avrebbe condotto in primo luogo ad elevare le spese di costruzione, in secondo luogo a richiedere per la custodia e il lavaggio delle macchine locali di maggiori proporzioni e infine ad una minore facilità di manovra. Per questo l'odierna tendenza dei costruttori si rivolge alla disposizione dei cilindri a V e gli studî per la disposizione del motore applicato posteriormente alla carrozzeria si fanno sempre più frequenti. Le tabelle che riportiamo qui di seguito, dal Wasmuths Lexicon der Baukunst (Berlino 1930), ci forniscono, per quel che si riferisce alle dimensioni, dati che risultano esagerati rispetto alla nostra produzione nazionale e in parte anche nei confronti degli ultimi tipi editi dall'industria automobilistica estera.
Le misure riportate valgono naturalmente anche per rimesse che si costruiscono annesse a residenze private.
L'area totale occupata dalla rimessa si può dividere in area propriamente utilizzata (boxes o posteggi aperti), alla quale si aggiungono le officine, le camere di lavaggio, spolveratura, i depositi per pezzi di ricambio, i rifornimenti, le sale di esposizione, gli uffici di direzione e d'amministrazione, i servizî. Le corsie di transito per accesso sia alle rampe sia agli ascensori sono area perduta agli effetti dello sfruttamento industriale. È perciò che si tende al limite, cioè alla costruzione di rimesse senza corsie di transito; si otterrebbe così l'annullamento di ogni perdita.
Il posteggio di molte macchine in spazio limitato è stato oggetto di studî accurati che dovevano risolvere il problema del massimo sfruttamento dell'area. Le figure che seguono illustrano varî sistemi razionali di posteggio. La disposizione ortogonale è evidentemente preferibile, anche per lo sfruttamento dell'area; quella obliqua si presenta invece particolarmente adatta per il posteggio delle grandi vetture da carico dato il loro minor raggio di sterzo, o per il posteggio unilaterale dei veicoli in strade strette. Infatti l'unico vantaggio di questa disposizione sulla precedente è la facilità di accesso all'entrata ed all'uscita del posteggio. Ancora oggi in Europa quasi il 50% delle vetture da città e da turismo sono custodite in boxes che invece sono affatto sconosciuti in America. Il posteggio libero è certo economicamente migliore; con l'abolizione delle pareti divisorie, delle porte o dei cancelli di chiusura e con la minor larghezza della corsia di transito, esso consente infatti una notevolissima economia nella spesa d'impianto e d'esercizio. Si calcola dal 35% al 45%.
Possiamo enumerare diversi sistemi usati per la soluzione del problema del traffico verticale. Ma i due principali, dai quali derivano tutti gli altri, sono il sistema a rampe e quello ad ascensori. Del primo citiamo: le rampe complete, le mezze rampe a una e a due vie, le rampe concentriche, quelle elicoidali semplici e quelle doppie, quelle trasversali e quelle longitudinali. Elemento principalissimo è la pendenza che, qualunque sia il sistema adottato, non dovrebbe superare il 14-15%. Le più usate sono le rampe di Humy. Questo sistema consiste essenzialmente nel dividere con un piano verticale l'edificio in due sezioni coi piani di pavimento dell'una posti alla quota corrispondente a metà dell'altezza dei piani dell'altra. I piani delle due sezioni sono uniti da rampe ognuna delle quali deve superare soltanto la metà dell'altezza dei piani. Questo sistema è anche il migliore nei riguardi dello sfruttamento dell'area.
Gli ascensori debbono avere dimensioni minime 2,70 × 6,00. Vi sono gli ascensori doppî per vetture affiancate e quelli doppî per vetture sovrapposte. Si può calcolare che per 5 piani di altezza normale e con una velocità di 30 cm. al secondo un ascensore possa smistare 25-30 vetture in un'ora.
Fra gl'impianti e i servizî più importanti, oltre bene inteso quelli igienico-sanitarî, sono quelli di riscaldamento, ventilazione e lavaggio. Per il primo la temperatura minima sarà +5°, bisogna impedire che l'aria carica di vapori di benzina vada a contatto con fuoco a fiamma libera e con parti riscaldate a una temperatura superiore ai 200°. Il sistema di riscaldamento generalmente adottato è quello ad aria a circolazione forzata. L'aerazione completa della superficie dei pavimenti e dei soffitti è necessaria, specialmente nelle ore mattutine. L'illuminazione dei boxes, delle halls di posteggio e delle rampe e corsie di traffico sarà sempre laterale, così che il conducente non venga abbagliato dalle luci; quella delle sale e delle piste di lavaggio avverrà dal basso, possibilmente a luee solare di particolare intensità.
Il lavaggio avviene ancora troppo spesso sulle corsie di transito davanti ai boxes. D'altra parte le camere di lavaggio sono quasi sempre insufficienti nelle ore e nelle giornate di punta: la mattina, il sabato e la domenica. Se vi è sufficiente concorso è iniziativa ottima l'organizzazione delle corsie di lavaggio con personale specializzato secondo il progetto di G. Müller di Berlino. In queste corsie leggermente inclinate la vettura procede per gravità e in venti minuti viene sottoposta alle seguenti operazioni: doccia con acqua a 4 atmosfere di pressione; lavatura con acqua saponata calda a pressione variabile da 4 a 13 atmosfere; risciacquatura con acqua fredda a pressione da 4 ad 8 atmosfere; pulitura con pelle di camoscio; asciugatura con aria calda; lavatura a secco della tappezzeria interna; spolveratura automatica interna. Tutti i condotti per gl'impianti descritti, docce, spolveratura, ecc., sono situati in due serie ai due lati della vettura, lungo la corsia di lavaggio lunga 45 m.
Per ciò che riguarda i rifornimenti, i lubrificanti e le essenze debbono essere ripartite in diverse serie di serbatoi. Serbatoi generali, serbatoi di pressione e serbatoi di rifornimento; gli uni sono separati dagli altri da valvole di arresto che impediscono in essi ogni pressione. L'aria di pressione è a sua volta filtrata ed essiccata per evitare ogni condensazione che emulsionerebbe gli olî. Tutti gli scarichi dei pavimenti sono muniti di dispositivi che impediscono il fluire degli olî nelle fogne. Ogni autorimessa deve essere fornita della più completa officina; sono ormai abolite le fosse d'ispezione che sono state sostituite da dispositivi speciali per il sollevamento delle macchine. La posizione dei distributori deve essere scelta così da esser di facile accesso sia per le vetture che entrano nella rimessa sia per quelle che ne escono e anche possibilmente, se l'edificio si trova su una arteria di gran traffico, per vetture di transito. Si provvederà poi all'impianto di distribuzione dell'olio; del rifornimento dell'aria ai pneumatici; dell'acqua ai radiatori. Vicino ai distributori vi sarà o una fossa o un apparecchio di sollevamento per l'ingrassaggio. L'officina riparazioni è elemento essenziale dell'autorimessa; può trovar posto sia al primo sia all'ultimo piano, mai però nei piani intermedî. Se al piano superiore essa godrà delle migliori condizioni di aria e di luce. Il reparto verniciatura è in genere previsto in locali completamente separati del locale dell'officina.
Bisogna prevedere ancora l'0fficina per la vulcanizzazione, quella elettrica, o, in mancanza di questa, di un locale per la carica degli accumulatori. Con lo sviluppo della trazione meccanica e con la standardizzazione dei motori si può prevedere la sempre maggior semplificazione delle officine riparazioni nelle quali non si dovrà più provvedere che alla sostituzione dei pezzi di ricambio. Il deposito generale di questi pezzi potrà essere sistemato nello scantinato. Nelle fronti su strada i negozi potranno servire egregiamente per sale da esposizione.
Gl'impianti di rifornimento d'aria ai pneumatici e d'acqua ai radiatori, quello per la distribuzione dell'olio completeranno l'attrezzatura generale e l'organizzazione dei servizî.
In genere si possono distinguere le autorimesse sotterranee, quelle estese in superficie e quelle a grande sviluppo verticale. Le prime, costruite sotto giardini, piazze e strade, ovunque non lo impediscano canalizzazioni, piantagioni o altro, sono ormai una necessità in stretta relazione con i sempre più urgenti problemi del traffico.
Questi ricoveri sparsi nei vari centri di affari e nelle località di maggior transito, grandi e piccoli, a rampe o ad elevatori, a seconda delle condizioni alle quali dovessero adattarsi, potrebbero riuscire di grande utilità.
Interessantissimo, e già in molte nazioni risolto, il problema relativo all'unione di grandi fabbricati industriali e di traffico (stazioni ferrovie, metropolitane, banche, teatri, borse, mercati generali, ecc.) con edifici destinati a rimesse.
Nella soluzione estesa in superficie è di maggior convenienza, per la utilizzazione dell'area, la costruzione di boxes lungo le pareti esterne; gli angoli possono esser destinati a posteggi comuni, oppure a negozî o magazzini di esposizione accessibili dall'esterno. La trasformazione in edifici multipiani, con le necessarie aggiunte di rampe ed elevatori non si presenta sempre di facile realizzazione anzi in genere è difficile e costosa. Sarà quindi bene prevedere fino dall'inizio il progetto nella sua fase definitiva salvo considerare l'opportunità della sua realizzazione per tempi.
Gli esempî contemporanei di soluzioni a sviluppo verticale, sono serviti per il 50% da rampe e per il 50% da elevatori. Le rampe sono di buon rendimento fino al 10-12° piano; oltre questo limite riesce più conveniente l'utilizzazione degli elevatori.
Da poco si comincia a propugnare il principio di creare rimesse, nelle quali la macchina sia consegnata all'ingresso per essere ritirata all'uscita, lavata, pulita e, se del caso, riparata. La rimessa non sarebbe perciò altro che un vastissimo deposito nel quale il pubblico non è ammesso. Per l'esercizio sarebbe forse necessario personale più numeroso, ma verrebbero eliminati gli inconvenienti dovuti alla circolazione di molti estranei, nell'interno delle autorimesse.
Per le rimesse per locomotive, v. stazione.