RIMINI PROTOKOLL
Gruppo teatrale tedesco, fondato nel 2002 da Helgard Haug (n. 1969), Stefan Kaegi (n. 1972) e Daniel Wetzel (n. 1969). Formatisi negli anni Novanta all’Istituto di studi teatrali applicati di Giessen (tra i professori Heiner Goebbels), i tre autori-registi hanno cominciato a lavorare assieme fin dal 2000, realizzando molteplici progetti (anche in coppia o singolarmente) nell’ambito del teatro, della creazione radiofonica e dell’installazione video.
R. P., punto di riferimento internazionale del ‘teatro documentario’, svolge una ricerca che si interroga sulla ‘realtà’, coniugandola all’idea di ‘finzione’, insita in un contesto teatrale, con la messa a punto di un preciso procedimento. Individuato l’oggetto d’indagine o tema dello spettacolo, che di solito ha a che fare con le problematiche sociali, economiche o politiche di una comunità specifica, il gruppo conduce studi approfonditi, per poi coinvolgere i diretti interessati: un teatro non di attori quindi, ma di persone definite esperte, portatrici autentiche della loro vita, che raccontano sulla scena. Possono, a seconda dei progetti, essere i rappresentanti di una professione specifica (per es., responsabili di agenzie funebri), aver vissuto un’esperienza dolorosa (per es., malattia, licenziamento ecc.), essere appassionati di un hobby (per es., fermomodellismo), avere una biografia particolare (per es., adozione).
Con questo metodo, attuando una sorta di ready made della real life, R. P. ha realizzato, in una quindicina di anni, più di cento progetti di grandezze e formati differenti.
Tra i più significativi: Deadline (2003); Sabenation. Go home & follow the news (2004), sul fallimento della compagnia aerea; Call Cutta mobile phone theatre (2005), teatro al telefono in collegamento con un call center indiano; Karl Marx. Capital, Volume one (2006); Breaking news - A Daily News show (2007); 100 percent Berlin - A statistical chain reaction (2008), con cento cittadini sul palcoscenico, come campione statistico di una città; Airport kids (2008); Radio Muezzin (2008), con il coinvolgimento in scena di quattro muezzin; Black tie (2008), con una ragazza adottata che si interroga sulle sue origini; Cargo Adia a truck ride through Japan, Singapore, Shanghai (2009); Best before (2010); Lagos business angels (2012); Remote X (2013), percorso a piedi degli spettatori condotti da una speciale audioguida; Quality control (2013). Sempre nel 2013 ha realizzato Situation rooms - A multiplayer video piece, ambizioso progetto nel quale il pubblico, munito di iPad, entra in un ambiente costruito come un set cinematografico: ogni spettatore rappresenta e segue il punto di vista di un personaggio. Si raccontano storie di guerra internazionale, tra mercanti di armi, terrorismo, strategie di difesa e spie. Sullo schermo del dispositivo ogni spettatore osserva la realtà circostante, esattamente come apparirebbe senza la sua mediazione, ma abitata là dai personaggi della storia narrata che, grazie a una raffinata orchestrazione, finiscono per coincidere con le presenze in carne e ossa degli altri spettatori. Situation rooms è un esperimento di realtà aumentata, nella quale la dimensione teatrale si manifesta con l’offerta di una terza dimensione – l’inclusione dello spettatore – per consentire l’ingresso in una situazione di cinema multiplo e simultaneo.
Dal 2003 il gruppo ha sede a Berlino nel teatro Hebbel am Ufer. Oltre a essere ospitato e prodotto nei più importanti festival internazionali, R. P. è il collettivo più premiato degli ultimi anni in Europa. Ha ricevuto, tra gli altri, il premio Europa per il Teatro ‘Nuove realtà’ (2008), il Leone d’argento alla Biennale Teatro di Venezia (2011), l’Excellence award del 17° Japan media festival (2013).
Bibliografia: Experts of the everyday. The theatre of Rimini Protokoll, ed. F. Malzacher, M. Dreysse, Berlin 2007; R. Canziani, Rimini Protokoll: la parola agli esperti, «Hystrio», 2008, 4, p. 28; H. Haug, S. Kaegi, D. Wetzel, Rimini Protokoll ABCD, Berlin 2012.