Rinieri da Corneto
Predone, condannato da D. nel secondo girone del cerchio dei violenti (If XII 137 La divina giustizia... in etterno munge / le lagrime, che col bollor diserra, a Rinier da Corneto, a Rinier Pazzo, / che fecero a le strade tanta guerra). Infestava con le sue rapine la Maremma e la Campagna romana a settentrione della città.
Tra i commentatori antichi l'Anonimo si sofferma in modo particolare su R.: " Messer Rinieri da Corneto di Maremma fu grandissimo rubatore, tanto che mentre visse tenea in paura tutta Maremma et in fine in sulle parti di Roma; però ch'elli per sé medesimo facea rubare in sulle strade, et ancora chiunque volea rubare era da lui ricevuto nelle fortezze sue et datogli aiuto et favore ".
Francesco da Barberino, nel commento ai suoi Documenti d'amore, lo ricorda (" robatorem nomine Raynerium ") in un aneddoto dedicato a Ghino di Tacco.
Bibl. - F. Cristofori, Di Raniero da Corneto e di Rinier Pazzo ricordati da D. nel canto XII dell'Inferno, in " L'Arcadia " I (1889) 77-84; M. Barbi, in " Bull. " VI (1899) 211.