rivolta araba del 1936-39
Si definisce così la serie di rivolte di varia entità, di scioperi e atti di sabotaggio che ebbe luogo nella Palestina mandataria in risposta all’immigrazione ebraica e all’acquisto di terre da parte dell’Agenzia sionista. Nella prima fase della rivolta (apr.-ott. 1936), uno sciopero prolungato si accompagnò ad attentati civili e militari, e condusse alla pubblicazione del rapporto redatto da W.R.W. Peel, che raccomandava la divisione della Palestina in due Stati. La mancata attuazione del rapporto riaccese la rivolta, che si protrasse fino al 1939, quando fu infine repressa duramente dall’esercito inglese, sostenuto da Haganah. La rivolta, considerata come l’atto di nascita del nazionalismo arabo palestinese, ebbe l’effetto di scindere definitivamente le due comunità, per la gravità delle perdite umane e materiali nei due campi, e indusse l’amministrazione britannica a limitare l’immigrazione ebraica, fino alla fine della Seconda guerra mondiale