Fisico e chimico irlandese (Lismore Castle 1627 - Londra 1691). Stabilitosi a Oxford, nel 1655 iniziò, con l'aiuto di R. Hooke, una serie di esperimenti di pneumatica che diedero luogo ai New experiments physico-mechanicall touching the spring of the air and its effects (1660), nei quali veniva descritta la prima pompa a vuoto. Nelle sue due opere chimiche fondamentali (The sceptical chymist, 1661 e The origin of forms and qualities, 1666) B. dimostrò l'inconsistenza scientifica della teoria dei quattro elementi di Aristotele e di quella dei tre principî di Paracelso, a cui oppose una concezione della materia di tipo corpuscolare. Per B. le differenze fra le sostanze vanno fatte risalire alla diversità di moto, peso e disposizione delle particelle di cui sono composte. Stabilì che la natura di un corpo poteva essere descritta per mezzo delle sue proprietà osservabili e misurabili, senza dover postulare l'esistenza di particolari principî o essenze; per tale motivo fu tra i primi chimici a intraprendere una sistematica attività di laboratorio, in cui dimostrò eccellenti capacità di sperimentatore e di organizzatore. Numerosi furono i suoi contributi alla chimica nel campo sperimentale (studio della combustione e della calcinazione, determinazione qualitativa di metalli in alcuni minerali, ecc.); tra questi, notevole importanza ha avuto l'introduzione degli indicatori chimici, proposta da B. per distinguere operativamente gli acidi dalle basi. Nel 1661 formulò la legge nota sotto il nome di B.-Mariotte che, secondo la formulazione di B., supponeva "che la pressione e l'espansione siano in rapporto reciproco". Con gli Experiments and considerations touching colours (1664) aprì la strada alle ricerche ottiche di R. Hooke e I. Newton. Trasferitosi a Londra nel 1668, impiantò quivi, nella sua stessa casa, un laboratorio dove, assieme ad A. G. Hanckwitz, F. Slare, D. Papin e il nipote R. Fitzgerald, compì esperimenti sulla produzione del fosforo e sulla dissalazione dell'acqua marina. La sua Medicina hydrostatica (1690) è la prima opera in lingua inglese che affronti il problema del peso specifico. Di notevole interesse fu il tentativo di B. di conciliare la nuova scienza con l'ortodossia religiosa, così in The christian virtuoso (1690) difendeva la nuova scienza dalle accuse di materialismo e di ateismo e rifiutava le implicazioni meccanicistiche della fisica cartesiana offrendo come alternativa una concezione del mondo come "macchina" che richiede continuamente l'intervento di un autore intelligente.