Pittore statunitense (Port Arthur, Texas, 1925 - Captiva Island, Florida, 2008). Esponente del neodadaismo e della pop art, negli anni Cinquanta R. ha realizzato i suoi primi combines paintings, opere in cui la presenza dell'oggetto divenne il punto centrale della sua ricerca. Tali esperienze fecero della sua arte il più significativo esempio di ciò che viene definito il New-Dada americano. Contro la finitezza formale dell'oggetto mercificato dell'arte pop, R. propose l'oggetto vissuto e di scarto, vecchie cianfrusaglie che non trovano posto nel mondo dei consumi, quale veicolo interpretativo, in chiave ironica e dadaista, della realtà. Da qui l'aspetto provocatorio dei suoi Combines: l'ombrello sdrucito di Allegory (1959-60); la sedia applicata contro il quadro di Pilgrim (1960), la capra impagliata di Monogramma (1959). Da tali ricerche trovò origine la sua collocazione su un piano diverso ma parallelo a quello della Pop art. Rotto il rapporto tradizionale con la pittura, esso venne riproposto attraverso una violenta capacità di personalizzazione e d'invenzione dei propri strumenti espressivi, attraverso una pittura violenta e sensibile, aggressiva e introspettiva.
Studiò all'Art Institute di Kansas City e all'Académie Julian di Parigi (1947). Allievo di J. Albers al Black Mountain College (1948-49), ha poi frequentato l'Arts students league di New York (1949-52). Viaggiò quindi in Europa e nell'Africa settentrionale e ritornò a New York nel 1953. Tra il 1955 e il 1962 realizzò decorazioni e costumi per la Merce Cunningham Dance Company. La sua prima personale è del 1951, alla galleria Betty Person a New York. L'anno successivo espose in Europa: a Roma (galleria dell'Obelisco) e a Firenze, suscitando vivaci polemiche; espose quindi con sempre maggior frequenza negli Stati Uniti. Si legò dal 1958 alla galleria Leo Castelli di New York, dove presentò quelli che egli stesso definì combines paintings, che esposti nello stesso anno al Festival di Spoleto dettero luogo a violente reazioni. A partire dal 1958 fu costantemente presente nelle più note manifestazioni artistiche a livello mondiale. Particolarmente significativa la sua presenza all'Esposizione internazionale del Surrealismo organizzata dalla galleria Daniel Cordier a Parigi (1959); alla mostra Le Nouveau Réalisme à Paris et à New York (Parigi, galleria Rive Droite, 1960) e alla grande rassegna The art of assemblage (Museum of Modern Art di New York, 1961), entrambe importanti punti di riferimento per il nascente Nouveau Réalisme francese e per il New Dada americano. Nel 1964 ricevette il Gran Premio della Pittura alla Biennale di Venezia.
Nei primi anni Cinquanta, elaborò la serie White painting (1951), ampie superfici monocrome incise con cifre e linee irregolari e viaggiò con C. Twombly attraverso l'Europa. Nuovamente a New York cominciò a collaborare, in qualità di scenografo e decoratore, con la Merce Cunningham dance company e presentò la serie Black e Red Paintings (1952-53); del 1954 sono i suoi primi combines paintings (Charlene, 1954, Amsterdam, Stedelijk Museum; Odalisca, 1954-58, Colonia, Museum Ludwig); opere d'ispirazione neodadaista basate sulla pratica sistematica del collage di materiali eterogenei (animali impagliati, stracci, fotografie e ritagli, oggetti d'uso quotidiano, ecc.) fusi a brani pittorici di matrice astratta che presentano soluzioni espressive totalmente nuove. Sperimentatore instancabile, dopo una serie di ricerche condotte anche nell'ambito dei rapporti tra arte e tecnologia (Oracolo, installazione sonora di elementi meccanici di recupero, 1962-65, Parigi, Musée d'art moderne), R. ha introdotto nei suoi dipinti immagini ottenute per mezzo della serigrafia o del frottage (serie Spreads, 1979-81). Tra le personali dei primi anni della sua carriera, quella alla galleria Leo Castelli dove nel 1960 presentò i suoi disegni per illustrare l'Inferno di Dante, la grande retrospettiva al Jewish Museum di New York nel 1965 e nello stesso anno alla galleria Sonnabend a Parigi, che rappresentò il suo lancio in Europa. Dal 1984 ha avviato il progetto ROCI (Rauschenberg overseas culture interchange), mostra itinerante costantemente arricchita da opere eseguite da R. nei paesi visitati. Tra le numerose retrospettive a lui dedicate si ricordano Robert Rauschenberg. A retrospective (New York, Guggenheim Museum, 1997); Robert Rauschenberg. Combines (New York, Metropolitan museum of arts, 2005-06); Robert Rauschenberg: among friends (New York, Metropolitan museum of arts, 2017); Erasing the rules (San Francisco, Museum of modern art, 2018). Nel 2008 l'esposizione Robert Rauschenberg. Travelling '/0-'76, ospitata presso il Museo Madre di Napoli, ha ripercorso la sua produzione artistica degli anni Settanta, in cui le suggestioni stimolate dai continui viaggi tra Italia, Francia, Gerusalemme e India si articolano in un discorso coerente e dai toni profetici. Nel 2015 è stata tradotta in italiano sotto il titolo di L'iconoclasta gentile l'intervista Oral history interview with Robert Rauschenberg realizzata nel 1965 da D. Seckler, sorta di autobiografia e di testamento intellettuale dell'artista.