Pittore e scultore italiano (Ferrara 1885 - Roma 1958). Esordì come scultore, con opere originali nelle quali sviluppava ricerche plastiche già accennate nelle opere di U. Boccioni (Mia moglie, 1913, Roma, Gall. nazionale d'arte moderna). Nel 1915 partecipò alla Secessione romana e, nel 1919, fondò con M. Broglio la rivista Valori plastici contribuendo, con la sua opera pittorica e con i suoi vivaci scritti polemici, alla formazione della scuola romana e alla preparazione dei movimenti opposti alla retorica e all'esaltazione novecentesca. Tra le sue opere, volte a ricercare una sintesi di plasticità e di colore nell'accordo dei toni e a rappresentare una realtà sobria e intensa, La Casa rossa (1923), Abito a scacchi (1930, entrambe a Roma, Gall. nazionale d'arte moderna), Autoritratto (1933, Ferrara, Gall. Civica). Vissuto forzatamente appartato per motivi razziali dal 1938, nel 1945 ottenne una cattedra all'Accademia di belle arti di Roma. Fondò l'ISA (Istituto di solidarietà tra artisti).