Statistico ed economista italiano (Cremona 1862 - Roma 1956); prof. nelle univ. di Bari, Perugia, Pavia e Roma (1908-35); socio nazionale dei Lincei (1921), accademico d'Italia (1932). Ai suoi lucidi Principî di demografia (1901) e Principî di statistica metodologica (1905), aggiunse originali Lezioni di economia politica (1936). Partendo da applicazioni demografiche ed economiche riuscì a fare della statistica una disciplina autonoma ed organica arricchendola di strumenti metodologici sempre validi (indici di attrazione, scomposizione di serie con termini raggruppati, legge dei patrimonî, ecc.). Sistemazione della materia e contributi a singoli problemi caratterizzano pure il suo apporto alla demografia. Coltivò anche gli studî danteschi (Dante tra gli splendori dei suoi enigmi risolti ed altri saggi, 1952).