ROEDERER, Pierre-Louis, conte
Nato a Metz il 15 febbraio 1754, morto a Bois-Roussel il 17 dicembre 1835. Consigliere al parlamento di Metz (1780), fece parte della Costituente (26 ottobre 1789) e vi si distinse soprattutto nelle discussioni di carattere finanziario e giudiziario. L'11 novembre 1791 fu eletto procuratore generale sindaco del dipartimento di Parigi. Dopo il 20 giugno 1792 si avvicinò alla corte, e anzi per suo consiglio, il 10 agosto, Luigi XVI s'indusse ad affidarsi all'assemblea. Questi fatti il R. stesso narrò poi (1832) nella Chronique de cinquante jours, du 2o juin au 10 août 1792. Il 6 gennaio 1793, in un articolo del Journal de Paris, negò alla Convenzione il diritto di giudicare il re. Si mise in disparte dopo la caduta dei girondini. Nel 1796, divenuto membro dell'Istituto, fondò il Journal d'économie publique, de morale et de législation, e poi aderì al colpo di stato del 18 brumaio con un Adresse aux Parisiens. Presidente quindi della sezione dell'interno nel Consiglio di stato (1799) e senatore (1802), fu successivamente ministrò delle Finanze del re Giuseppe a Napoli (1806), segretario di stato del granduca di Berg (1810) e commissario straordinario a Strasburgo (1814). Riconobbe Luigi XVIII, ma, avendo poi accettato, nei Cento giorni, un seggio alla Camera dei pari, perdette tutte le sue dignità nella seconda restaurazione né poté riaverle se non nell'ottobre 1832 da Luigi Filippo. Nel 1835 pubblicò il suo migliore lavoro letterario: Mémoire pour servir à l'histoire de la société polie en France. Tutti i suoi scritti, di cui alcuni di carattere storico, furono raccolti da suo figlio Antonio Maria (1782-1865) in 8 volumi (Parigi 1854-1859).
Bibl.: Per la sua opera a Napoli, v.: J. Rambaud, Naples sous Joseph Bonaparte, 1806-1808, Parigi 1911.