Uomo politico (Fréjus 1748 - Crosne 1836). Abate, godette di enorme popolarità (1788-89) per alcuni opuscoli di carattere politico, con cui condusse la campagna per preparare la convocazione degli Stati generali (celebre, soprattutto, Qu'est-ce que le Tiers État?, in cui teorizzò l'eguaglianza formale dei cittadini). All'apertura degli Stati generali (maggio 1789), rappresentò il Terzo Stato, che qualificò come espressivo dell’intera nazione e non solo di una sua parte. Nell'Assemblea nazionale costituente contribuì all'istituzione del regime elettorale censitario (1791), distinguendo tra cittadini attivi e passivi (v. Cittadinanza. Diritto costituzionale). Eletto alla Convenzione (sett. 1792), votò a favore della morte del re, tenendosi poi lontano dall'attività politica fino alla caduta di Robespierre. Nel 1795 svolse varie missioni diplomatiche, fece parte della commissione incaricata della stesura della nuova costituzione e fu eletto nel Consiglio dei cinquecento; nel maggio 1799 entrò nel Direttorio. Fautore del rafforzamento dell'esecutivo, accordatosi con N. Bonaparte, partecipò all'attuazione del colpo di stato del 1799 e fu nominato console provvisorio con P.-R. Ducos e Bonaparte. In seguito la sua carriera divenne solo onorifica; senatore e presidente del Senato, infine (1808), conte dell'impero. Proscritto come regicida dalla seconda Restaurazione (1816), rientrò in Francia nel 1830.