ROERO
. Antica e illustre famiglia nobile piemontese, che nel Medioevo fu signora di gran numero di feudi. I R., detti anche Rotàri, contano fra i loro membri crociati, uomini d'arme e politici, numerosi cavalieri di Malta, varî cavalieri della SS. Annunziata, un cardinale, numerosi vescovi, una beata. Questa famiglia si divise in varî rami, dei quali sono attualmente fiorenti i rami dei R. marchesi di Cortanze e dei R. conti di Monticello.
Fra i membri dei rami estinti sono degni di particolare menzione: il cardinale Giambattista (Asti 1684-Torino 1766), del ramo dei conti di Pralormo, vescovo di Acqui e arcivescovo di Torino, dove fece costruire a sue spese la facciata della chiesa di Santa Teresa, creato cardinale nel 1756 e cavaliere della SS. Annunziata; Roberto (1514-1582), del ramo dei marchesi di San Severino, consigliere di stato di Emanuele Filiberto, gran ciambellano e gran scudiere di Savoia, cavaliere della SS. Annunziata.
Il ramo dei marchesi di Cortanze, tuttora fiorente, conta numerosi uomini illustri fra i quali emergono: Ercole Tommaso (1661-1747), che combatté a Staffarda, all'assedio di Torino del 1706, fu ministro plenipotenziario a Vienna nel 1708 e in Inghilterra nel 1719, fu governatore di Alba, Alessandria, Biella, generale di battaglia, viceré di Sardegna dal 1727 al 1731 e nel 1733 fu creato cavaliere della SS. Annunziata. Massimiliano (1665-1737) fu cavaliere di Malta, e gran priore di Barletta, generale di artiglieria e governatore di Cuneo, Casale e Mondovì. Tommaso (1546-1625) si distinse combattendo in Fiandra con Alessandro Farnese, fu governatore di Cuneo e di Nizza e comandante di tutte le truppe dal Po alle Alpi.
Al ramo dei conti di Monticello, pure tuttora fiorente, appartengono fra gli altri: Gennaro (nato a Torino il 10 aprile 1758), che fu viceré di Sardegna, e Onorato (1792-1858), suo figlio, tenente generale di artiglieria e consigliere di stato.
Appartiene alla famiglia R. il crociato Bonifacio, che nel 1358 in seguito ad un voto da lui fatto durante la sua prigionia presso gl'infedeli in Oriente, portò sulla vetta del monte Rocciamelone (m. 3537 in Valle di Susa) il noto trittico che si conserva nella cattedrale di Susa. Appartiene a questa famiglia anche la poetessa Diodata Roero Saluzzo (v.).