Susa Comune della prov. di Torino (11,3 km2 con 6746 ab. nel 2008, detti Segusini). Il centro è situato a 503 m s.l.m. in una conca alpestre nella valle omonima, sulle rive della Dora Riparia, ai piedi del Moncenisio. Centro commerciale. Industrie tessili e meccaniche.
L’antica Segusio, già capitale di un regno detto poi Coziano, fu nell’ordinamento amministrativo augusteo vicus di diritto latino e sotto Nerone sede del praeses della provincia delle Alpi Cozie; fu poi eretta a municipio di diritto romano e ascritta alla tribù Quirina. Situata in una posizione che dominava la valle e il transito sulla grande via che da Torino per il Monginevro conduceva oltralpe, al principio del 4° sec. fu cinta di mura per la minaccia dei barbari. Sotto i Franchi, S. e la valle costituirono un’unica diocesi con la Moriana, fino a che sotto gli ultimi Carolingi furono distaccate dal comitato di Moriana e unite a quello di Torino; nel 10° sec. furono devastate dai Saraceni di Frassineto. Compresa dalla metà di quel secolo nel dominio degli Arduinici, per il matrimonio di Adelaide contessa di Torino con Oddone, figlio di Umberto Biancamano, S. entrò a far parte dei domini dei conti di Savoia (1046). Nel 1173 fu incendiata da Federico Barbarossa. Nelle divisioni che dal 1235 si verificarono nel dominio sabaudo, S. fu sempre compresa nel territorio dipendente direttamente dal conte di Savoia. Fu sotto il dominio francese dal 1536 al 1559.
Fra i monumenti antichi, tratti delle mura romane (3°-4° sec. d.C.); l’arco eretto da Cozio in onore di Augusto nel 9 a.C., a un solo fornice; resti dell’anfiteatro romano (2° sec. d.C.), dell’acquedotto (Terme Graziane) e di una porta urbica. Notevoli testimonianze dell’arte romanica sono i campanili dell’ex chiesa di S. Maria Maggiore e della Cattedrale di S. Giusto, fondata nel 1029, ricostruita in forme gotiche, poi alterata (conserva: un antico battistero; un coro ligneo del 14° sec.; un trittico bronzeo fiammingo, 14° sec.; Natività di D. Ferrari). S. Francesco, romanico-gotica, fu rimaneggiata nel Seicento. Nell’antico castello, originario del 10° sec. ma completamente ricostruito, è ospitato un Museo Civico.
Valle di S. Grande valle delle Alpi Occidentali percorsa dalla Dora Riparia. Si allunga per circa 70 km dal Monginevro allo sbocco in pianura (in corrispondenza dell’anfiteatro morenico di Rivoli). Interamente compresa nella prov. di Torino, ha stretti rapporti funzionali con il capoluogo. Sede di numerose industrie; polo di turismo invernale. Da sempre importante canale di comunicazione con la Francia, è percorsa dalla strada del Monginevro, da quella del Moncenisio (traforo autostradale) e dalla ferrovia del Fréjus (traforo ferroviario). Vi è stato progettato il passaggio della ferrovia ad Alta velocità Torino-Lione nell’ambito del cosiddetto corridoio 5 che dovrebbe collegare trasversalmente l’Europa dell’Est (a partire da Kiev) con le grandi città dell’Europa occidentale (tra cui Torino, Marsiglia, Barcellona fino a Lisbona). Il progetto è stato fortemente contestato dalla popolazione locale.