Savoia (fr. Savoie) Regione storica delle Alpi Occidentali, politicamente appartenente alla Francia e confinante con l’Italia e la Svizzera. Il nome sembra derivi da una radice sap «abete». I suoi limiti sono: a N la riva meridionale del Lago di Ginevra, a E la linea di cresta della catena alpina che, dal Picco di Tabor (3177 m) all’Aiguille d’Argentière (3995 m), la separa dal Piemonte, quindi lo spartiacque tra la Drance e il Trient, tributari del Rodano, e il Rodano stesso; a S la linea spartiacque tra il bacino dell’Arc e quello della Romanche; a SO il corso del Guiers; a O il corso del Rodano fino alla confluenza con il Guiers. Entro questi limiti la S. abbraccia una superficie di oltre 10.000 km2, divisa, a partire dall’annessione alla Francia (1860), nei dipartimenti dell’Alta S. e della Savoia. Procedendo da E a O, si distingue dapprima una zona intralpina, costituita da scisti, arenarie, quarziti e conglomerati, che forma il Massiccio della Vanoise e quello del Gran Paradiso (4061 m), del quale appartengono alla Francia solo le cime più occidentali. Fa seguito la fascia dei massicci cristallini, che culmina nel Monte Bianco (4807 m). Un ampio solco longitudinale, in gran parte percorso dall’Isère, separa nettamente le Alpi savoiarde a struttura cristallina dalle Prealpi calcaree, che si estendono in direzione SO-NE. La parte più occidentale è invece occupata dalle ultime diramazioni del Giura Franco-svizzero. Le temperature medie annue, che oscillano tra 8 e 10 °C lungo la riva del Lago di Ginevra, nella valle del Rodano e nella bassa valle dell’Isère e da 5 a 8 °C nelle alte valli alpine e nelle Prealpi, scendono a meno di 5 °C nei massicci cristallini. I grandi rilievi montuosi attirano forti precipitazioni, che raggiungono una media annua di 3000-3500 mm nei più elevati massicci cristallini, nelle Prealpi settentrionali e nei tronchi superiori di alcune valli alpine; nel rimanente territorio le piogge si aggirano sui 2000-2500 mm annui e solo in alcune valli interne si hanno medie notevolmente inferiori (800 mm). La S. appartiene al bacino del Rodano, cui invia le acque direttamente e per mezzo di numerosi tributari: tra questi il più notevole per lunghezza e portata è l’Isère. Conta inoltre numerosi bacini lacustri, per lo più di origine glaciale, sia i minori disseminati nelle alte valli, sia i maggiori (laghi di Annecy e del Bourget) che si trovano nelle Prealpi.
La popolazione (1.097.000 ab. nel 2006) è diminuita fortemente negli ultimi decenni del 19° sec. e nei primi del 20°, nel quadro di un generale spopolamento montano, per poi riprendere gradualmente e costantemente a salire, grazie a un certo sviluppo delle attività industriali prima e di quelle turistiche poi.
Tra le coltivazioni, che occupano circa un quarto della superficie della regione, primeggiano i cereali (mais nelle valli più assolate, frumento al di sotto dei 600 m, segale e avena fino a 1600-1700 m) e la patata. Discreta diffusione ha, fin verso i 600 m, la vite, da cui si ricavano vini pregiati. Di rilievo anche l’allevamento bovino e lo sfruttamento delle foreste. Alle antiche industrie artigiane (orologeria, fonderia, filatura e tessitura della lana, caseificio, lavorazione del legno) se ne sono aggiunte nel corso del 20° sec. altre, tra cui primeggiano le metallurgiche grazie alla disponibilità di energia idroelettrica. Fonte di notevole ricchezza è il turismo: oltre alle numerose stazioni idrominerali, vanno ricordate le località di soggiorno estivo e di sport invernali, alcune delle quali di fama mondiale (Chamonix, Megève, Saint-Gervais-les-Bains). La regione è attraversata dalla grande linea ferroviaria Torino-Parigi.
Dipartimento della S. Dipartimento francese (Savoie; 6028 km2 con 404.000 ab. nel 2006); capoluogo Chambéry. Corrisponde alla parte meridionale della regione della Savoia. Comprende a E alti rilievi alpini, tra i quali il Massiccio della Vanoise, mentre a O l’area dell’Isère appartiene alle Prealpi e quella all’estremità occidentale si riallaccia al Giura. I centri maggiori sono, oltre al capoluogo, Aix-les-Bains, Saint-Jean-de-Maurienne, Albertville.
Nell’area occidentale prevalgono le colture di grano, mais e patata; vite e fruttiferi occupano i versanti a solatio della zona prealpina; in quella alpina si coltivano soprattutto segale e avena. Notevole incidenza hanno l’allevamento bovino e lo sfruttamento forestale. Il settore secondario, oltre che dalle attività derivate dall’allevamento (caseificio) e dalla foresta (lavorazione del legno), è rappresentato da industrie siderurgiche, chimiche e tessili, favorite dall’abbondante disponibilità di energia idroelettrica. Di grande rilevanza le attività turistiche, favorite dalle ottime strutture ricettive.
Dipartimento dell’Alta S. Dipartimento francese (Haute-Savoie; 4388 km2 con 693.000 ab. nel 2006); capoluogo Annecy. Corrisponde alla parte settentrionale della regione e si affaccia a N sul Lago di Ginevra. Comprende a S grandi massicci cristallini alpini, culminanti nel Monte Bianco, a N e a O un ampio lembo delle Prealpi. Il clima, pur conservando le caratteristiche dell’ambiente d’alta montagna, diviene più mite verso N per l’azione termoregolatrice del Lago di Ginevra. I centri principali, oltre al capoluogo, sono Thonon-les-Bains, Bonneville, Annemasse. Alle attività primarie (allevamento bovino, sfruttamento forestale) si affiancano industrie tradizionali (orologeria) e moderne (metallurgiche, chimiche), favorite anche qui, come nel dipartimento della S., dall’abbondanza di energia idroelettrica. Molto sviluppato è il turismo, che ha in Chamonix uno dei centri alpinistici e sciistici più noti di tutte le Alpi.