(fr. Jura) Rilievo dell’Europa centrale, tra la Francia e la Svizzera, le cui catene hanno inizio a S del Rodano, presso Chambéry, distendendosi a N del fiume in serie lievemente arcuata, fino alla confluenza del fiume Aar nel Reno. Ha dato nome a un periodo geologico che è ben rappresentato nelle formazioni rocciose che costituiscono questa catena montuosa (➔ giurassico).
Strutturalmente il G. è un rilievo a pieghe, giovane e relativamente semplice. Il corrugamento rappresenta una delle ultime fasi dell’attività parossistica di questa orogenesi (Miocene-Pliocene), che ha dato luogo a ripiegamenti regolari secondo uno stile deformativo detto di copertura. Ne è risultata una serie di ampie pieghe. Le pieghe non sono serrate le une contro le altre come nel sistema alpino, ma abbastanza rade e dolci, e ciascuna di esse ha rispondenza con una catena, a volte molto lunga. Tra esse quella dell’Alto G. (fr. Haut Jura), lunga 100 km, forma il margine orientale del rilievo giurese fra Rodano e Lago di Neuchâtel e ha le cime più elevate (Crêt de la Neige, 1718 m; Reculet, 1720 m). Affiancate a questa, più a NO, le catene del Risoux (1419 m) e dello Chaumont (1087 m) che poi proseguono con diverso nome (Weissenstein, 1396 m) verso NE, e diminuendo in altezza giungono fino al fiume Aar. Verso l’altopiano svizzero il G. si eleva con il suo fascio di catene e al suo piede orientale si apre una serie di depressioni (di Ginevra, di Neuchâtel, di Biel, e più a NE il solco del fiume Aar). Invece più a O, verso la Francia, processi di erosione hanno fortemente operato sul rilievo, da spianare le originarie catene dando loro forma di altopiano; anche da questo lato peraltro i limiti del G. sono indicati con precisione da un energico gradino: il Revermont.
Il fondo delle valli del G. è ampio e le pendenze dolci. Data la preminenza delle formazioni calcaree, i fenomeni carsici sono largamente rappresentati (Lago di Joux, che occupa il fondo di un polje a 1005 m s.l.m.): forte la circolazione sotterranea delle acque che vengono poi a giorno in sorgenti copiose, sfruttate ora per l’energia idroelettrica. A E queste acque scendono al fiume Aar, e in parte al Lago di Ginevra; a O sono raccolte dal fiume Ain e specialmente dal Doubs, il maggior fiume che nasce da questi monti. Di fiumi che traversano il G. vi è propriamente solo il Rodano, il quale lo taglia a S con un famoso cañón, lungo 25 km.
Grazie alla notevole piovosità (da 1 a 2 m annui) la montagna è coperta di boschi, specialmente di conifere. Le zone culminali sono nude, coperte di pascoli, abbastanza magri, i quali sono sfruttati in estate da greggi transumanti, che alimentano una cospicua industria casearia. L’agricoltura può esercitarsi solo sulle pendici inferiori, dove si incontrano ampie aree a cereali e, più vicino al Lago di Ginevra e a quello di Neuchâtel, vigneti e frutteti. La popolazione si dedica in gran parte all’industria. L’industria più fiorente è quella degli orologi che, abbandonato il primitivo carattere artigiano, si svolge in grandi stabilimenti, in Svizzera e anche in Francia (Besançon). Data la particolare configurazione topografica di questo fascio di aspre catene, le comunicazioni attraverso la regione sono poco agevoli.
In Svizzera, il cantone del G. (839 km2 con 69.200 ab. nel 2006) comprende le sezioni centrale e nord-orientale dell’omonima regione montuosa. Il territorio appartiene per la maggior parte al bacino del fiume Aar. Capoluogo è Delémont (11.364 ab. nel 2004). La popolazione, di religione cattolica, è pressoché interamente francofona, e per questo il G. è stato distaccato (referendum popolare tenutosi nel 1978) dal cantone di Berna, in cui predominano invece la lingua tedesca e la religione protestante.