ROHAN
. Famiglia discesa da duchi di Bretagna, fu una delle case più potenti della Francia. Il primo che le diede il nome fu Guethenoc, morto nel 1046. Nel sec. XII Eudes di R., che aveva sposato la figlia di Conan III, alla morte di costui si fece proclamare duca di Bretagna, ma dovette cedere il potere a Conan IV. Nel sec. XIV il prestigio della casa si era affermato. Apertasi nel 1341 la successione al ducato, i R. con altri feudatarî bretoni rifiutarono l'omaggio a Giovanni di Montfort. Nel 1379 il visconte di R., dopo avere giurato con altri signori di consegnare ville, castelli e fortezze della Bretagna a Carlo V, in obbedienza al decreto di annessione del ducato alla corona, organizzò la rivolta e inflisse un'umiliazione al re, richiamando nel ducato Giovanni IV. Nel sec. XV, con i matrimonî, il sangue dei R. si mescola con quello di case reali: Marguerite, figlia di Alain IX, che aveva avuto il governo della Bretagna durante la prigionia di Giovanni, divenne contessa d'Angoulême e fu l'avola di Francesco I; l'altra figlia di Alain, Catherine, fu madre di Alain d'Albret, trisavolo di Enrico IV. Con Pierre di R., sire di Gié, cadetto della famiglia Rohan-Guéménée, i R. partecipano al governo della Francia. Notevoli servigi egli rese alla monarchia sotto Luigi XI e Carlo VIII e con questo ultimo partecipò alla spedizione in Italia. Salito al trono Luigi XII, Pierre condivise il potere col cardinale d'Amboise; ma ne divenne presto il rivale, quando il cardinale d'Amboise lasciò la Francia per brigare per la tiara; al ritorno del cardinale, fu accusato di tradimento e giudicato dal parlamento di Tolosa; assolto dall'accusa di lesa maestà, fu privato della carica di governatore di Francesco d'Angoulême, destituito dalle capitanerie d'Amboise e d'Angers e sospeso per cinque anni dalla carica di maresciallo. Morì nel 1513. Nella seconda metà del sec. XVI i R. passano al calvinismo. Nella nuova religione fu allevato René, visconte di R., dalla madre Elisabetta d'Albret; egli partecipò all'assedio di Beauvoir ed ebbe il comando supremo dei protestanti nel 1570, durante l'assenza di F. de La Noue; nel 1585 partecipò alla spedizione di Angers; membro del consiglio del re di Navarra, morì nel 1586 a La Rochelle. Dal matrimonio con Catherine de Parthenay ebbe tre figli, dei quali uno fu Henri di R., un altro Benjamin, signore di Soubise; ardente calvinista fu sua sorella Anne (1584-1646) che si comportò da eroina all'assedio della Rochelle. Nel 1588, con Louis di R., figlio di Louis principe di Guéménée, i R. ottennero da Enrico III il ducato di Montbazon con diritto alla pairie. Figlio di Louis fu Hercule, duca di Montbazon, che da Enrico IV ottenne il governo di Parigi e dell'Île-de-France. Dei due figli di Hercule, François fu autore del ramo dei R.-Soubise; Marie sposò il Luynes; rimasta vedova, passò di nuovo a nozze con Claudio di Lorena, prendendo il titolo di M.me de Chevreuse. Esercitò grande influsso su Luigi XIII, ma in modo particolare su Anna d'Austria, alla quale consigliò altri amori per consolarla della freddezza del re. Abituata, come altre dame, a partecipare a tutti i più importanti intrighi del reame, avversò il matrimonio di Gastone d'Orléans con la duchessa di Montpensier, perché gli riservava per sposa la regina, che credeva dovesse presto rimanere vedova. Quando il marchese d'Ornano, che ella aveva guadagnato al suo disegno, fu arrestato, spinse il marchese di Chalais nel complotto contro il Richelieu; Chalais fu giustiziato e Marie fu bandita (agosto 1626). Ma era incorreggibile. Amante di Châteauneuf, saputo da costui che la corte mirava a prendere Moyenvic, ne informò il duca di Lorena; il re la fece di nuovo esiliare (1633). Si cacciò, poi, nella Fronda: il 14 gennaio 1650, in compenso di un salario, ella e Paul Gondi conclusero un accordo col Mazzarino e con la regina, impegnandosi a procurare l'arresto del Condé. L'anno successivo, non avendo il Mazzarino mantenute le promesse, Marie e il Gondi ottennero dal parlamento la liberazione del Condé; ma non avendo il principe di Conti, fratello minore del grande generale, mantenuto la promessa di sposare M.lle de Chevreuse, Marie ricostituì la coalizione contro il Condé. Rimase da allora in poi fedele al Mazzarino e alla corona; ostile all'intendente Fouquet, gli contrappose il Colbert, che iniziò così la sua fortuna politica. Marie morì il 12 agosto 1679. Sotto Luigi XIV i R. ebbero gran credito alla corte. Una fine sciagurata ebbe Louis di R.-Guéménée, nato nel 1635, gran cacciatore di Francia, valoroso sui campi di battaglia; ma il rapimento d'Ortensia Mancini duchessa Mazzarino gli costò la perdita di tutte le cariche di corte. Privo d'ogni risorsa, partecipò alla cospirazione per la sollevazione della Normandia; fu arrestato e giustiziato il 27 novembre 1674. Ciò non impedì che i R. conservassero il loro prestigio a corte sotto Luigi XV. Armand-Jules, figlio di Charles R.-Guéménée, nato nel 1695, fu arcivescovo di Reims, ardente fautore della bolla Unigenitus; egli consacrò Luigi XV; morì nel 1762. Un fratello suo, Louis-Constantin, nato nel 1697, dopo essere stato capitano di vascello, entrò nella vita ecclesiastica e nel 1761 ebbe la porpora; morì nel 1779. Armand-Gaston-Maximilien, nato nel 1674, fu vescovo di Strasburgo; era presente alla cerimonia delle nozze per procura di Maria Leszcyńska; capo del partito molinista, ebbe da Dubois l'incarico di tentare un accomodamento col cardinale di Noailles; ebbe la porpora e morì nel 1749. Da allora in poi, nella famiglia R. si trovano parecchi prelati: sotto Luigi XVI, oltre al vescovo di Strasburgo, cardinal principe Louis, il principe Ferdinand, suo cugino, fu arcivescovo di Cambrai. Ma la famiglia s'ingolfò nei debiti, specialmente i RohanGuéménée, il cui fallimento fu il più scandaloso avvenuto sotto Luigi XVI; responsabile ne fu Henri-Louis-Marie, gran ciambellano; riparò presso il duca di Bouillon, suo parente; ma, scoperto il fallimento, fu arrestato; morì in Germania nel 1810. Con lui i R., avversi alla rivoluzione, diedero un largo contributo all'emigrazione: i suoi figli Charles-Alain-Gabriel, Victor-Louis-Mériadec e Jules-Armand-Gabriel combatterono nell'esercito austriaco contro la Francia. Altri emigrati furono Louis-Marie-Dominique, generale, che fece varie campagne e ottenne il titolo di duca; suo cugino Louis-Antoine-Auguste, generale, nel 1792 combattè sotto il conte d'Artois, che lo nominò nel 1795 maresciallo di campo. Capo del partito realista, ebbe un seggio alla camera dei pari; nei Cento giorni seguì Luigi XVIII a Gand. Dopo di lui i R. seguirono i Borboni. Suo figlio Louis-François-Auguste, già ciambellano della principessa Paolina Bonaparte, del Murat e di Napoleone, seguì il duca d'Angoulême e nel 1819 entrò nel seminario di Saint-Sulpice; nel 1828 fu nominato da Carlo X vescovo d'Auch e, poi, di Besançon; il 5 luglio 1830 ebbe la porpora. Anche suo fratello Anne-Louis-Ferdinand, dopo avere preso parte alle battaglie napoleoniche, col ritorno dei Borboni si schierò a loro favore e non volle seguire Luigi Filippo.