Ballerino e coreografo francese (Villemomble, Parigi, 1924 - Ginevra 2011). Cavaliere della Legion d'onore (1974), P. fondò e diresse i Ballets des Champs-Élysées (1945-48) e nel 1948 creò i Ballets de Paris; è stato a lungo direttore del Ballet national de Marseille (1972-98). Ideatore di uno stile di danza in cui la tecnica accademica si è fusa talvolta con elementi del teatro leggero, nel corso degli anni Ottanta e Novanta ha creato una serie di coreografie che hanno confermato la sua propensione per i soggetti tratti da fonti letterarie. Ha dato vita, inoltre, a lavori d'impianto accademico (ma con suggestioni dallo spettacolo leggero) e di notevole raffinatezza estetica. Ha lavorato anche per il cinema e la rivista, realizzando spettacoli sontuosi.
Studiò all'Opéra di Parigi, divenendo solista all'età di 19 anni. Nel 1943 si unì a J. Charrat dando vita a spettacoli indipendenti e nel 1944 lasciò l'Opéra. Nel 1945 fondò i Ballets des Champs-Élysées, per i quali creò Les Forains (1945), musica di H. Sauguet, Le jeune homme et la mort (1946), musica di J. S. Bach (libretto di J. Cocteau), interpreti J. Babilée e N. Philippart. Nel 1948 fondò i Ballets de Paris, dando vita a lavori di notevole squisitezza estetica quali Les demoiselle de la nuit (1948), musica di J. Françaix (libretto di J. Anouilh), interprete M. Fonteyn, e Carmen (1949), musica di G. Bizet, ideato per Renée (Zizi) Jeanmaire, che divenne sua moglie nel 1954. Fortunata l'attività di P. a Hollywood: Hans Christian Andersen (Il favoloso Andersen), 1952; The glass slipper, 1954; Daddy Long Legs, 1955. P. si è dedicato anche alla rivista, realizzando spettacoli sontuosi per il Casino di Parigi. Per l'Opéra di Parigi ha realizzato balletti d'impianto narrativo quali Notre-Dame de Paris (1965), musica di M. Jarre, Nana (1976), musica di M. Constant. Dal 1972 al 1998 ha diretto il Ballet National de Marseille, per il quale ha creato, oltre alle sue personalissime versioni di Coppelia (1975) e Lo schiaccianoci (1976), il raffinato Les intermittences du coeur (1975), ispirato a Proust, e Il gattopardo (1995), dal romanzo di G. Tomasi di Lampedusa. Abbandonata la direzione del Ballet national de Marseille, ha continuato a collaborare con il Balletto dell'Opéra di Parigi, per il quale ha creato uno dei suoi lavori più ambiziosi, Clavigo (1999), ispirato al dramma di W. Goethe. Negli ultimi anni ha continuato a creare nuovi balletti e a rimontare le sue opere in tutto il mondo per numerose compagnie: nel 2001 ha realizzato una nuova versione de La dame de pique, dal romanzo di A.S.Puškin per il Teatro Bol'šoj di Mosca; nel 2003 ha allestito per il Teatro alla Scala di Milano Il pipistrello e nel 2004 ha presentato in diversi teatri uno spettacolo sulla sua carriera intitolato Roland Petit raconte ou les chemins de la création.