Romagna
Regione storica compresa tra la riviera adriatica (a est), il Reno-Primaro (a nord), il Sillaro (a ovest), l’Appennino (a sud-ovest) e i rilievi tra i fiumi Conca e Foglia (a sud-est); entrò a far parte del Patrimonio di San Pietro nel 754. Nell’età di M. era una zona di aspro contrasto fra gli interessi politici della Chiesa, di Venezia e di Firenze, nonché delle famiglie signorili a vario titolo insediate nel territorio. In particolare, dal 1499 la R. fu il teatro principale dell’avventura di Cesare Borgia che, dopo la conquista di Faenza (25 apr. 1501), fu investito dal papa Alessandro VI del titolo di duca di Romagna. Nel cap. vii del Principe, M. dedica un notevolissimo segmento (§§ 23-28) all’esempio di «buono governo» offerto dal Valentino con la riorganizzazione politico-giudiziaria della R., i cui «popoli» furono in tal modo guadagnati alla causa del duca, tanto da rimanergli fedeli «più d’uno mese» dopo la morte del papa (18 ag. 1503). In effetti, alla fine di ottobre erano rimaste agli ordini del duca solo alcune fortezze: ma il giudizio di M. sul governo borgiano in R. è ribadito da Francesco Guicciardini nella Storia d’Italia (VI iv). Caduto il duca Valentino, le terre di R. furono recuperate alla Chiesa da Giulio II. Guicciardini fu presidente di R. dal 1524 al 1527, e in quel periodo intrattenne una corrispondenza con M. (30 ag. 1524-3 genn. 1526), notevole anche per gli accenni al progetto di una messa in scena della Mandragola a Faenza.
Per le vicende politiche di R. e le relative implicazioni machiavelliane si rinvia alle voci: Cesena, Faenza, Forlì, Imola, Rimini.