Rotiferi
Depuratori in miniatura
Formati da poche e minute cellule, i Rotiferi sono i Metazoi più piccoli del mondo. Vivono sia nelle acque dolci sia nel mare, con forme diverse, e si nutrono di particelle alimentari in sospensione. Sono caratterizzati da un apparato rotatorio di ciglia posto intorno alla bocca con cui raccolgono il cibo. Esistono circa 1.800 specie di Rotiferi, sparse in tutti i continenti
I Rotiferi sono Metazoi, ossia organismi formati da più cellule, come la maggioranza degli animali. La cosa sorprendente è che questi animaletti pluricellulari sono così piccoli che alcuni Protozoi (organismi formati da una sola cellula) in confronto a loro sembrano giganti. Questo ci insegna che le dimensioni di un organismo non sono necessariamente correlate al numero di cellule di cui è costituito, ma dipendono anche dalla grandezza di queste. Un’ameba, per esempio, è un protozoo eppure riesce comodamente a divorare un rotifero inglobandolo nel proprio corpo cellulare.
L’aspetto dei Rotiferi è inconfondibile e questi possono essere facilmente riconosciuti fra la moltitudine di microrganismi che possiamo vedere al microscopio esaminando una goccia d’acqua prelevata da uno stagno. Ci sono due modelli principali di Rotiferi: quelli bentonici, cioè legati al fondo, e quelli planctonici, che vivono in sospensione nell’acqua. Fra quelli bentonici troviamo forme che vivono sulle pietre sommerse, sulle piante acquatiche, sul carapace dei Crostacei o sulle conchiglie dei Molluschi.
L’aspetto di un rotifero bentonico (per esempio, Philodina roseola) è quello di un vermiciattolo dal corpo tozzo e corto che si allunga e si accorcia come un telescopio. Anteriormente si notano due corone di ciglia che si muovono tutte insieme con un movimento rotatorio, dando l’illusione ottica di ruote che girano. Posteriormente, invece, si nota una specie di punta, formata da due ‘dita’ con cui l’animale si dà la spinta in avanti quando striscia e si contrae. Queste dita sono collegate anche a una ghiandola che emette una sostanza vischiosa che fissa temporaneamente l’animale al substrato.
Tornando a osservare l’estremità anteriore, è possibile osservare che le corone di ciglia sono situate presso la bocca e quindi servono a catturare le particelle alimentari (detriti vegetali microscopici e batteri) in sospensione nell’acqua. Questo continuo lavoro di pescaggio delle particelle opera una sorta di pulizia dell’acqua, per cui miliardi di Rotiferi e di altri microrganismi filtranti (Protozoi Ciliati e altri) liberano l’acqua dai detriti che si formano in continuazione a causa della decomposizione di piante e di animali morti. Mentre stiamo osservandolo, improvvisamente il rotifero ci fa una sorpresa: si solleva dal fondo e inizia a nuotare velocemente. Allora ci rendiamo conto che le ciglia servono anche al movimento dell’animale, come un motore fuoribordo.
Usando tecniche di filtraggio dell’acqua, e quindi concentrando i microrganismi in un piccolo volume di liquido, è possibile osservare facilmente al microscopio il plancton d’acqua dolce o quello marino. Si chiama plancton l’insieme dei microrganismi che vivono in sospensione o che si lasciano trascinare dalle correnti perché, date le loro piccole dimensioni, non hanno la capacità di opporsi ai movimenti dell’acqua.
Fra questa moltitudine di organismi, sia Protozoi sia Metazoi, troviamo i Rotiferi planctonici (per esempio, Keratella), che possiedono una caratteristica e graziosa corazza, assai sottile e trasparente, fornita di punte sia superiormente sia inferiormente. A che cosa servono queste punte? A un primo sguardo si potrebbe pensare che siano armi di difesa e forse in parte assolvono questa funzione, impedendo a piccolissimi predatori di ingurgitarli. Tuttavia, la funzione più importante si capisce notando che queste punte sono più lunghe o più corte a seconda della stagione e quindi della temperatura dell’acqua. Quando l’acqua è più calda, e quindi meno densa, le punte si allungano per facilitare il galleggiamento del rotifero; quando è più fredda si accorciano, perché la densità dell’acqua è più alta e quindi galleggiare è più facile.