ROTONDA
Edificio circolare; si usa estendere tale appellativo a costruzioni a pianta centrale, con perimetro poligonale. Tale forma si trova molto diffusa nelle antichissime architetture, e in particolare nelle tombe preelleniche, coperte a pseudocupola. Nell'architettura greca se ne hanno pochi esempî, tra i quali conviene menzionare l'Arsinoeion di Samotracia (v. thólos).
Dagli edifici rotondi, peripteri, della Grecia derivarono probabilmente i numerosi templi romani a pianta circolare, sebbene tale influenza si sia voluta limitare alle forme architettoniche, essendosi ricercata l'origine delle forme planimetriche nella tradizione italica della capanna rotonda: origine molto probabile per l'Aedes Vestae, il tempio di Vesta al Foro Romano, in cui era conservato il fuoco sacro.
Comunque, tanto da questi templi, quanto dagli spazî interni ricavati nei tumuli, come nella tomba di Cecilia Metella, devono aver tratto origine le sale circolari, che tanta diffusione trovarono nell'architettura romana. In relazione anche al problema della copertura, esse si complicarono con disposizioni di nicchie aprentisi nel muro perimetrale, quando questo era di grande spessore (Pantheon), o, quando lo spessore era minore, sporgenti all'esterno, formando ambienti addossati alla rotonda, i quali contrastavano la spinta della vòlta di copertura (cosiddetto tempio di Minerva Medica, a Roma). In epoca tarda si ebbero rotonde circondate da un anello più basso, separato dal vano centrale da una fila semplice o doppia, di colonne, che venivano a sostenere la cupola (mausoleo di S. Costanza, a Roma).
Questi tipi architettonici romani si ritrovano più o meno modificati nell'architettura chiesastica, occidentale e orientale, dell'alto Medioevo. Dopo il Mille la forma rotonda a cupola si riaffaccia timidamente nei battisteri, e trova poi nuove affermazioni nell'architettura romanica (rotonda di Brescia) e anche in quella gotica. Durante il Rinascimento, negli edifici a pianta centrale, si sovrappose di preferenza la cupola a piante quadrate o poligonali: nella famosa Rotonda palladiana, presso Vicenza, la forma circolare del salone centrale si rivela all'esterno solo nella parte superiore, ma domina, e imprime il proprio ritmo a tutto l'edificio. L'architettura barocca sfruttò la pianta centrale con grande varietà di schemi e compiacendosi del movimento delle linee e superficie ricurve, mentre quella neoclassica si attenne a un'imitazione talvolta fedelissima del Pantheon (Gran Madre di Dio, a Torino).
Fu proposta una distinzione tra cupola e rotonda, restringendo quest'ultimo appellativo agli edifici costituiti da un tamburo sormontato da una calotta, priva dello slancio esterno proprio della cupola (L. Melano Rossi, Il tempio della pace in val d'Ermena, Milano 1914, p. 208 segg.).
Bibl.: K. Th. Pyl, Die griechischen Rundbauten in Zusammenhangen mit dem Götter- und Heroencultus, Greifswald 1861; W. Altmann, Die italischen Rundbauten, Berlino 1906; G. Giovannoni, La tecnica della costruzione presso i Romani, Roma s. a.; H. Koethe, Frühchristliche Nischen-Rundbauten, Marburgo 1928; H. Holtzinger, Handbuch der altchristlichen Architektur, Stoccarda 1889; E. Isabelle, Les édifices circulaires et les dômes, Parigi 1855; id., Parallèle des salles rondes de l'Italie, ivi 1863; Quatremère de Quincy, Diz. d'arch., II.