Everett, Rupert
Attore cinematografico inglese, nato a Norfolk il 29 maggio 1959. Particolarmente apprezzato, agli esordi, per le sue interpretazioni di personaggi ribelli e problematici nella tradizione dei 'belli e dannati', si è rivelato in seguito non meno dotato in ruoli brillanti, interpretati con briosa ironia. È anche autore di romanzi (Hello darling, are you working?, 1992; The hairdressers of St. Tropez, 1995).
Dopo aver studiato recitazione alla Central School of Speech and Drama (da cui fu espulso per il suo temperamento irrequieto), e dopo un breve tirocinio teatrale nella compagnia del Citizen Theatre di Glasgow, ha ricoperto ruoli secondari in film marginali e in fiction televisive. Ha quindi ottenuto un grande successo con Another country (1984; Another country ‒ La scelta) di Marek Kanievska (da un dramma di J. Mitchell), in cui è Guy Bennett, un nobile inglese che scopre la propria omosessualità negli anni del college e poi tradisce il proprio Paese diventando spia dei sovietici. Successo confermato dalla successiva e non meno intensa prova fornita in Dance with a stranger (1984; Ballando con uno sconosciuto) di Mike Newell. Ha lavorato quindi con registi italiani come Francesco Rosi (Cronaca di una morte annunciata, 1987) e Giuliano Montaldo (Gli occhiali d'oro, 1987). Dopo il melodrammatico The right hand man (1987; Specchi del desiderio) di Di Drew e il deludente The comfort of strangers (1991; Cortesie per gli ospiti) di Paul Schrader, da un romanzo di I. McEwan, nel 1994 E. è stato protagonista dell'horror Dellamorte Dellamore di Michele Soavi, nel quale si rimanda alla fisionomia del personaggio dei fumetti Dylan Dog, creato da T. Sclavi, autore del romanzo da cui è tratto lo stesso film. Si è quindi dedicato con maggiore fortuna a opere in cui ha potuto far emergere la sua ironia e in alcuni casi la sua verve comica, come The madness of king George (1994; La pazzia di re Giorgio) di Nicholas Hytner, in cui è lo stravagante principe di Galles, Prêt-à-porter (1994) di Robert Altman, e soprattutto My best friend's wedding (1997; Il matrimonio del mio migliore amico) di P.J. Hogan, dove ha interpretato con brio e seducente fascino l'amico omosessuale della protagonista (Julia Roberts), ottenendo una nuova significativa affermazione. Nel 2000 ha riproposto in The next best thing (Sai che c'è di nuovo?) di John Schlesinger, a fianco della pop star Madonna, il ruolo tenero e romantico dell'amico gay (che concepisce un figlio con la donna dopo una notte d'amore), senza però ripetere il successo precedente.
Nel contempo aveva partecipato, non accreditato, a Shakespeare in love (1998) di John Madden, nel ruolo di Christopher Marlowe, e nel 1999, oltre a impersonare Oberon in William Shakespeare's a midsummer night's dream (Sogno di una notte di mezza estate) di Michael Hoffman, aveva prestato il suo volto al wildiano Lord Goring in An ideal husband (Un marito ideale) di Oliver Parker, film in cui E. è finalmente tornato a offrire una interpretazione pienamente convincente, ripetendosi poi in un'altra commedia di O. Wilde, The importance of being Earnest (2002; L'importanza di chiamarsi Ernesto) diretta ancora da Parker.