SAINT-BENOÎT-sur-Loire
Cittadina francese situata nel dipartimento del Loiret, con 1500 ab. Essa si è sviluppata intorno alla celebre abbazia benedettina di Fleury (Floriacum) fondata nella metà del sec. VII dall'abate Leobedod. L'abbazia, grazie all'ampio territorio e all'abbondanza di beni di cui fu dotata, ebbe ampio sviluppo e divenne presto il centro di un'intensa vita culturale, e fu pure celebre per le sue scuole e la sua biblioteca. La sua fama tuttavia è dovuta più di tutto al suo abbate Mommolo (Mommulus), che nel 703 fece portare le reliquie di S. Benedetto da Monte Cassino a Fleury. La prima relazione di questo fatto è della fine del sec. VIII. Anche in Paolo Diacono se ne trova la notizia (Hist. Lang., VI, 2): però a Monte Cassino si affermava di possedere le ceneri di S. Benedetto. La questione dell'autenticità delle reliquie conservate a Fleury fu discussa già nei secoli XI e XVII-XVIII.
Saccheggiata per tre volte dai Normanni, per l'ultima volta nel 909, Fleury passò tempi difficili che portarono con sé anche la decadenza religiosa. Nel 930 fu compiuta una riforma da Odone di Cluny, e da allora Fleury fu capo di una riforma che esercitò la sua azione fino all'Inghilterra. Si ebbe poi un altro periodo di floridezza sotto l'abate Abbo (morto nel 1004) di segnalata importanza in letteratura e in politica. La scuola dell'abbazia godeva larga rinomanza, contenendo a volte fino a 5000 alunni. Nel 1562 fu saccheggiata dagli ugonotti, nel 1627 unita alla congregazione di S. Mauro, e nel 1790 soppressa.
Monumenti. - Delle due chiese dell'abbazia di S. Benedetto resta soltanto quella di Notre-Dame. Fu ricostruita dopo un incendio del 1026, ma l'insieme della parte teiminale è della fine del sec. XI (consacrazione del 1108); e la navata, iniziata verso la metà del sec. XII, non fu terminata che nel 1218. La costruzione, di grande importanza, è fornita di un atrio quadrato coperto di vòlte, di tre navate intersecate da due transetti; ha il coro a deambulatorio con cappelle a raggiera. Coro e transetti hanno vòlte a botte; la navata ha una vòlta a crociere ogivali. Molto notevoli le sculture decorative. Alcuni rilievi nel portico sembrano risalire al principio del sec. XI: uncapitello porta la firma di un Umberto, scultore, a cui si vuole attribuire tutto un gruppo di opere. I capitelli del coro appartengono a uno stile più tardo. Un portale laterale della navata ha un timpano scolpito e statue addossate (sec. XIII). Gli stalli all'interno sono del 1413.
Bibl.: Gallia Christ., VIII, p. 1538 seg.; Rocher, Histoire de l'Abbaye royale de Saint-Benoît-sur-Loire, Orléans 1809; Mon. Germ. Hist., Script., II, p. 254; Recueil des chartes de l'Abbaye de Saint-Benoît-sur-Loire, ed. da M. Prou e A. Vidier, Parigi 1900; Consuetudines Floriaci, in Albers, Cons. mon., V, Monte Cassino 1912, pp. 137-151; Cabrol-Leclercq, Dict. d'archéol. chrét. et de liturgie, V, ii, coll. 1709-1760; H. Leclercq, Saint-Benoît-sur-Loire, Parigi 1925; J. Banchereau, L'église de Saint-Benoît-sur-Loire, ivi 1930; M. Aubert, L'église de Saint-Benoît-sur-Loire, in Congrès archéologique 1930, ivi 1931; G. Chénesseau, L'abbaye de Fleury à Saint-Benoît-sur-Loire, ivi 1931; J. Malo-Renault, Les sculpteurs romans de Saint-Benoît-sur-Loire, in Revue de l'art, 1927, pp. 209-222 e 313-322.