Stato dell’America Centrale insulare, formato dalle due isole delle Piccole Antille che gli danno nome.
Il territorio di Saint Kitts (o Saint Christopher; 176 km2 con 34.930 ab. nel 2001) e di Nevis (93 km2 con 11.181 nel 2001) è montuoso e di origine vulcanica; raggiunge la massima elevazione nel Monte Misery (1156 m), nell’isola di Saint Kitts. Il clima è di tipo subequatoriale.
Gli abitanti, per la quasi totalità (95%) Neri e Mulatti, si concentrano per circa 2/3 nell’isola maggiore, Saint Kitts, il cui centro principale è la capitale dello Stato, Basseterre (12.920 ab. nel 2006). Altro centro urbano di rilievo è Charlestown, nell’isola di Nevis. La popolazione, eccessiva per le modeste risorse del paese, alimenta un forte flusso emigratorio, diretto principalmente verso gli Stati Uniti, che compensa largamente l’incremento naturale. La lingua ufficiale è l’inglese; quella corrente, un idioma creolo. Le confessioni religiose più seguite sono quelle anglicana e metodista.
Nel settore primario, le principali coltivazioni sono quelle della canna da zucchero e del cotone, cui si associano quelle del banano, della palma da cocco e degli alberi da frutta. Importante la pesca, prevalentemente di aragoste. Nel settore secondario, accanto alle tradizionali industrie agroalimentari, si sono affermati, alla fine degli anni 1990, la produzione di componenti elettronici (che costituiscono ormai la prima voce dell’export) e il comparto tessile. Il settore dei servizi, nel suo complesso, contribuisce per oltre il 70% alla formazione del reddito nazionale. L’industria turistica, in forte espansione, è la base principale dell’economia. Importanti anche le attività finanziarie offshore, favorite da condizioni fiscali privilegiate. Il commercio con l’estero, per il quale il partner di gran lunga prevalente sono gli Stati Uniti, è caratterizzato da un nettissimo predominio delle importazioni.
Per quanto riguarda le comunicazioni, le due isole sono attraversate da 383 km di strade; i 50 km di ferrovia sono adibiti soprattutto al trasporto della canna da zucchero.
Scoperta da Colombo (1493), colonia britannica dal 1623, Saint Kitts fu a lungo contesa da Francesi e Inglesi e definitivamente assegnata a questi ultimi con il trattato di Versailles (1783). Il territorio comprendente Saint Kitts e le vicine isole di Nevis e Anguilla fece parte (1958-62) della federazione delle Indie Occidentali Britanniche e nel 1967 ottenne l’autogoverno interno. Nel 1971 (formalmente nel 1980) Anguilla si separò dalle altre due isole. Nel 1980 il Labour Party (LP) fu sostituito al governo da una coalizione formata dal conservatore People’s Action Movement (PAM) e dal separatista Nevis Reformation Party (NRP), che portò il paese all’indipendenza nell’ambito del Commonwealth (1983). Rafforzata dall’esito delle elezioni del 1984 e del 1989, la coalizione tentò di diversificare l’economia del paese e di incoraggiare gli investimenti dall’estero. Nel 1993 nessun partito ottenne la maggioranza dei seggi, mentre nel 1995 si ebbe la netta affermazione del LP e del suo leader, D. Douglas, riconfermato nel 2000, 2004 e 2010, che si è impegnato nella lotta contro il crimine e per lo sviluppo del turismo, indicando la via delle riforme costituzionali per soddisfare le richieste alla base del secessionismo di Nevis. Alle elezioni generali del 2015 il People's Labour Party di T. Harris ha formato un'alleanza con il PAM e il Concerned Citizens Movement (CCM), vincendo le consultazioni, a seguito delle quali Harris è subentrato nella carica di premier a D. Douglas, essendo riconfermato nel 2020.