Salonicco
Città della Grecia, capol. del nomo omonimo e della regione della Macedonia centrale. È l’antica Tessalonica. Fu fondata sullo scorcio del 4° sec. a.C., presso la più antica Terme, da Cassandro, che la denominò Tessalonica in onore della moglie. Fu importantissimo porto militare macedone e, dopo la conquista romana, centro commerciale e stradale (fu a lungo punto d’arrivo della Via Egnazia). Fu base d’appoggio dei pompeiani (49-48) prima della battaglia di Farsalo e favorevole a Ottaviano e Antonio al tempo della battaglia di Filippi (42). La città divenne allora la più importante della Penisola Balcanica e tale restò sino alla fondazione di Costantinopoli; il cristianesimo vi era stato introdotto da s. Paolo in persona e dal 1° sec. d.C. la città fu sede vescovile. Poco dopo la metà del 3° sec. d.C., quando la città era stata eretta a colonia, Tessalonica sostenne ripetuti assedi dei goti (253, 262, 269). Dopo essere passata all’impero d’Oriente, la città subì il massacro degli abitanti su ordine di Teodosio, che volle così punire una loro rivolta (390). Continuamente minacciata dai bulgaro-slavi, S. resistette più volte agli assalti di goti, unni, avari, slavi, bulgari; nel 1185 i normanni riuscirono a espugnarla, senza tuttavia poterne mantenere il possesso: nonostante queste vicende, ancora nel sec. 12° S. era una delle più ricche, popolose città dell’impero bizantino, splendida di monumenti. Nel 1204, con la formazione dell’impero latino d’Oriente, S. fu assegnata con la Macedonia e parte della Tessaglia a Bonifacio, marchese del Monferrato col titolo di re, ma nel 1222 venne conquistata da Teodoro, despota di Epiro, che si incoronò imperatore. Con la restaurazione imperiale di Giovanni III e Michele VIII Paleologo, S. tornò a essere una città di provincia dell’impero. La rivolta sociale degli zeloti (1341-51) la provò duramente, poi Stefano Dušan di Serbia tentò di occuparla (1351); saccheggiata dai turchi nel 1380, fu poi occupata nel 1387. Presa dai bizantini nel 1402, ceduta da questi a Venezia nel 1423, in cambio dell’aiuto contro i turchi, fu conquistata definitivamente nel 1430 dal sultano Murad II. Nella città, spopolata dal massacro turco del 1430, nel corso del sec. 15° si costituì un forte nucleo di ebrei, in prevalenza spagnoli, che conservarono a lungo tradizioni e linguaggio (tale nucleo fu quasi completamente eliminato dai tedeschi durante la Seconda guerra mondiale). Con il lungo dominio turco S. decadde rapidamente e solo nella seconda metà del sec. 19° ebbe un certo risveglio economico, mentre quello politico fu caratterizzato dalle contese fra serbi, greci, bulgari (anche albanesi e romeni) per il predominio sulla città e su tutta la regione macedone di cui S. è il principale sbocco sul mare. Centro delle varie organizzazioni rivoluzionarie balcaniche come degli intrighi delle grandi potenze interessate alla questione d’Oriente, S. (dopo essere stata anche il focolare della rivoluzione dei Giovani turchi), fu oggetto delle ambizioni territoriali dei bulgari e dei greci durante le guerre balcaniche, finché i greci, vittoriosi, si assicurarono il possesso definitivo della città con la Pace di Bucarest (10 ag.1913), e provvidero poi a un’energica politica di colonizzazione. Base di operazioni degli Alleati nel settore balcanico durante la Prima guerra mondiale, durante la Seconda fu occupata il 9 apr. 1941 dalle truppe tedesche, che vi rimasero sino al 1° nov. 1944 quando a S. sbarcarono gli Alleati.