SALTERIO
. 1. È, nell'uso comune, il Libro dei Salmi. Particolarmente nella liturgia cristiana indica la stessa collezione dei Salmi in quanto adattata all'ufficio divino, di cui è parte principale (v. breviario). Questa adattazione ha portato ad alcune modificazioni nella ripartizione dei salmi e nella loro distribuzione, salvo sempre il testo che è quello dell'antica versione latina (Itala) pre-geronimiana (v. bibbia).
2. È il termine greco ψαλτήριον, conservatosi in latino, psalterium, con cui la versione greca dei Settanta e quella latina della Volgata, traducono i nomi di strumenti musicali ebraici: sia quello del nebel, "arpa" (raramente), e del kinnōr "cetra", sia quello del p‛sanṭerīn, "cetra". Quest'ultimo termine, evidentemente imparentato con il greco ψαλῖήριον, appare solo nel testo aramaico di Daniele, III, 5 segg. Lo strumento era un tipo speciale di cetra, descritto da S. Girolamo con queste parole: "Psalterium similitudinem habet citharae sed non est cithara... Cithara deorsum percutitur, caeterum psalterium sursum percutitur" (In Psal., 149). Secondo Cassiodoro (Praef. in Psalter., IV) aveva la forma del delta maiuscolo (Δ) con la cassa armonica al disopra. Queste testimonianze tuttavia hanno valore più per il tempo di chi le emetteva, che per l'antichità biblica.