Apparecchio usato da chi non sa nuotare o per mantenere a galla una o più persone cadute in acqua. I s. possono essere individuali o collettivi. Tra i primi vi sono cinture di salvataggio, costituite da materiale leggero (polistirolo o politene, espansi) rivestite di tessuto impermeabile, del tipo a stola (fig. A) o del tipo a giubbotto (fig. B); s. autogonfiabili per i passeggeri di aeromobili (fig. C); bracciali gonfiabili (destinati soprattutto ai bambini); collari in caucciù gonfiabili; s. anulari (fig. D) o a ciambella (fig. E) di sughero massiccio o di poliuretano espanso, muniti a volte di luce o fuoco di segnalazione ad accensione automatica, a indicare la posizione del sinistro, detti anche s. da lancio.
I s. collettivi comprendono invece: atolli, a forma di ciambella quadrata o ellittica di grandi dimensioni (detti anche apparecchi galleggianti), costruiti in materiale plastico fuso, in alluminio fasciato di tela, o anche in gomma, autogonfiabili, talvolta forniti al centro di un leggero tavolato quale fondo di sostegno e muniti di remi, viveri e generi di conforto; zattere di salvataggio, rigide o gonfiabili, e battelli, sia per navi (battelli di emergenza), sia per aeromobili (battelli di salvataggio).