Arnese di legno dalla caratteristica forma rigonfia al centro e con le estremità assottigliate (dette cocche), usato nella filatura per produrre mediante rotazione la torsione del filo e intorno al quale il filo stesso si avvolge.
Nome di vari oggetti, di strutture, di parti di macchine la cui forma ricorda quella di un fuso.
Per il termine fuso in biologia ➔ fuso mitòtico e fuso neuromuscolare.
Per il fuso orario ➔ fusi orari.
In geometria, fuso sferico, parte di superficie sferica compresa tra due semicircoli massimi aventi gli stessi estremi (fig. 1). Detta α l’ampiezza (in radianti) dell’angolo diedro formato dai semipiani dei due semicircoli, e r la lunghezza del raggio della sfera, l’area del fuso è data da: S=2 r2α.
Nella filatura meccanica, il f. è l’organo fondamentale dei filatoi e dei ritorcitoi; su di esso viene avvolto il filato. È costituito (fig. 2) da una bussola esterna a, fissata in b alla fusiera della macchina, contro cui viene serrata con la base c mediante il dado d, e da una bussola interna e collegata alla precedente con vari sistemi, per renderla sia antivibrante che autocentrante, e immersa nell’olio lubrificante, il quale, a mezzo di fessure elicoidali f, passa anche nell’interno. Entro tale bussola ruota, su un cuscinetto a rulli g, un’asta di acciaio h terminante, in basso, con una punta i imperniata su un supporto ammortizzato da una molla e, in alto, con una struttura l a tronco di cono; l’asta è munita di una puleggia m, detta noce, la quale riceve a mezzo di una cordetta un rapido moto di rotazione. Nelle macchine di preparazione alla tessitura il f. sostiene il rocchetto o la spola per avvolgere o svolgere il filo (➔ filatura).
Attrezzo da pesca di legno lungo circa 10 cm, ricoperto di sego, terminante a un estremo con punte sottili.