ALBANO, Salvatore
Scultore calabrese, nato ad Oppido Mamertina il 27 maggio 1839 (v. Brutiurn, cit. in bibl.). Di umili origini, esordì come intagliatore in legno. A diciannove anni andò a Napoli, dove iniziò gli studi di disegno e modellato presso lo scultore O. A. Sorbilli, continuandoli poi all'Accademia di Belle Arti con Tito Angelini. Nel 1864 si rese noto con un gruppo del Conte Ugolino, acquistato dal marchese A. Sergio di Napoli. L'anno seguente concorse al pensionato governativo di Roma, ottenendo, però, solo il terzo premio: in seguito alla polemica che ne venne, il principe Umberto, in segno di stima, gli ordinò una statua in marmo rappresentante Mosè che spezza le tavole della Legge (ora a Capodimonte). Sempre nel 1865 l'A. conseguì il primo premio dell'Accademia di Napoli per un Cristo nell'Orto. Nel 1867 si ripresentò al concorso di Roma con la Resurrezione di Lazzaro (bozzetto) e un Caino (ora all'Accademia di Napoli), riuscendo vincitore. Nel 1869 Si recò a Firenze, dove fu attivissimo: si ricordano, fra l'altro, una Arianna abbandonata (1870), il Genio di Michelangelo (1872), una Venere mendicante, il monumento al deputato Frascara per la cripta di Sezzè presso Alessandria (1873), un gruppo di Amore e Psiche. Al Salon di Parigi del 1878 ottenne la medaglia d'oro, esponendo la statua di Vanni Fucci (ora al Metropolitan Museum di New York). Alcune delle sue opere (per es. il Genio del ricordo) divennero popolari, ed egli ne esegui anche molte repliche, traendone buoni guadagni, che gli permisero di costituire donazioni per studenti poveri.
Morì a Firenze il 13 (o il 12) ott. 1893. A Oppido Mamertina si conservano un suo autoritratto (collocato su basamento nella piazza della cittadina) e, nel camposanto, la tomba della madre.
Bibl.: A. De Gubernatis, Diz. degli artisti ital. viventi, Firenze 1889, pp. 11-12, 564; A. Albertini, S. A., in Natura e Arte, 1(1893-94), I, p. 121 s.,198 ss.; Il Mostra calabrese d'arte moderna, Catalogo, Reggio Calabria 1922, p. 10; V. Frasca, Oppido Mamertina, Cittanova 1930, p. 286; S. A., in Brutiunz, V (1936), pp. 10-13; U. Thieme F. Becker, Allgem. Lexikon der bildenden Künstler, I, p. 178.