BARZILAI, Salvatore
Uomo politico e avvocato, nato a Trieste il 5 luglio 1860. A 18 anni fu processato dall'Austria e condannato a un anno di carcere. Andato a Bologna, si laureò in legge (1882), e, trasferitosi a Roma, fu dal 1883 al 1890 redattore della Tribuna per la politica estera e prese attiva parte nell'azione dell'Irredenta, acquistandosi al tempo stesso grande reputazione di valente oratore e avvocato penalista. Eletto (novembre 1890) deputato per il V collegio di Roma con programma repubblicano, rimase alla Camera per otto legislature, durante le quali pronunciò discorsi sul dovere nazionale verso le provincie irredente e contro la triplice alleanza, prevedendone nettamente la fine nell'eventualità di una guerra. Fautore dell'impresa libica e dell'incremento delle spese militari, nel 1911 si staccò dal gruppo repubblicano. Fu per un ventennio (1904-1924), salvo breve interruzione, presidente dell'Associazione della stampa. Nel 1915, dopo la dichiarazione di guerra, fu ministro per le Terre liberate nel gabinetto Salandra, nel 1919 fece parte della delegazione italiana al Congresso della pace. Nel settembre 1920 fu nominato senatore del regno.
Ha scritto: Correzione paterna e istituti correzionali, Bologna 1882; La recidiva, Roma 1883; La criminalità in Italia, Roma 1885; L'istruttoria segreta, Roma 1896; Vita internazionale, Firenze 1911; Vita parlamentare, Roma 1912; Dalla triplice alleanza al conflitto europeo, Roma 1914; L'Italia in armi, Milano 1917.