CORTICELLI, Salvatore
Piacentino, nato nel 1690, entrò nel 1718 nell'ordine dei barnabiti, e vi ebbe cariche cospicue; nell'ultimo ventennio della vita fu penitenziere nella metropolitana di Bologna. Morì nel 1758. Scrisse di teologia e di morale, e si occupò con particolar cura di studî letterarî e linguistici. Sostenne la toscanità o fiorentinità della lingua, e dissertò sui pregi degli antichi prosatori nei cento Discorsi sulla toscana eloquenza (Bologna 1752). Ma egli è più noto come autore delle Regole ed osservazioni della lingua toscana ridotte a metodo, vera grammatica, che uscì la prima volta a Bologna nel 1745, e continuò a ristamparsi fino alla metà del secolo scorso. Nella compilazione di essa non portò criterî nuovi, ma ordinò e ridusse a metodo quanto era stato fatto dal Bembo in poi. Con lui si stereotipa il tipo della grammatica empirica.
Bibl.: G. Fantuzzi, Notizie degli scrittori bolognesi, III, p. 215; C. Trabalza, Storia della grammatica italiana, Milano 1908, pp. 386-394.