DI CATALDO, Salvatore
Si ignora qualsiasi dato biografico di questo compositore di probabile origine siciliana, salvo la notizia di una sua permanenza al servizio dei marchesi di Pietraperzia (Enna) intorno alla metà del XVI secolo; tale notizia si ricava dalla dedica, datata 1º genn. 1555 e indirizzata a "Giulia Moncata Barese, Marchesa di Pietraperzia", della sua unica opera a noi nota: la raccolta di madrigali a 4 voci Tutti i principii de canti dell'Ariosto posti in musica, pubblicata a Venezia nel 1559 - ben quattro anni più tardi della data della dedica - per i tipi dello stampatore Girolamo Scotto. Nella raccolta, che costituisce l'unica fonte fino ad oggi conosciuta che documenti l'esistenza del D., vengono musicate le prime ottave di ciascuno dei quarantasei canti dell'Orlandofurioso.
Per la concezione di una così originale raccolta madrigalistica, interamente dedicata al poema ariostesco e che tenta di abbracciarne l'intero svolgimento musicando gli incipit di ogni canto, il compositore potrebbe essersi ispirato ad un'opera della poetessa Laura Terracina, il Discorso sopra tutti li primi cantid'Orlando furioso sorta di commento poetico in ottave di ognuna delle stanze iniziali del poema ariostesco, pubblicato nel 1550 a Venezia presso Giolito de' Ferrari. Si può ipotizzare che il D. abbia conosciuto il lavoro della Terracina tramite Pietro Havente, compositore anch'egli al servizio dei marchesi di Pietraperzia e che musicò due testi della poetessa nel suo Primo libro dimadrigali [a quattro voci] pubblicato nel 1556 e dedicato a don Pietro Barese, marchese di Pietraperzia.
L'opera del D. costituisce il più vasto ciclo madrigalistico dedicato al Furioso, insieme con la più tarda raccolta di Jachet Berchem: Primo, secondo e terzo libro del Capriccio ... sulle stanze dell'Ariosto - pubblicato a Venezia nel 1561 e dove sono musicate ben novantatré stanze del poema ariostesco - e ad altre raccolte di minor mole come Illamento di Olimpia di Stefano Rossetti (1567), il Primo libro di madrigali a tre voci di Andrea Gabrieli (1575) e i Madrigali di Francesco Ricciardo (1600).
La raccolta del D. ha quindi una notevole importanza - dovuta soprattutto alla sua originale struttura e al gran numero di ottave musicate - nella storia della fortuna musicale del poema dell'Ariosto, che conobbe una immediata e duratura popolarità presso i compositori, testimoniata dalle quasi seicento versioni musicali di singole ottave che furono composte tra il 1517 e il 1623. Inoltre il lavoro del D. costituisce uno dei primissimi esempi dell'utilizzazione di stanze del Furioso da parte di musicisti attivi in area meridionale; a tale proposito va ricordato che il D. potrebbe essere stato influenzato nelle sue scelte poetiche e musicali da una precedente raccolta di un altro musicista meridionale, i Madrigali a quattro voci [libro primo] del calabrese Gian Domenico Martoretta (o La Martoretta) pubblicati a Venezia nel 1548.
Dal punto di vista musicale i brani del D. sono caratterizzati da un relativo predominio della voce superiore e dall'uso di alcuni modellimelodici tipici della precedente tradizione dei settings musicali delle ottave tratte dal Furioso; questi elementi, insieme alla presenza di brevi pause nella voce superiore, atte a marcare la fine di ogni singola frase melodico-testuale, e una condotta contrappuntistica spesso accordale, poco incline alle dilatazioni imitative e al prolungato sfalsamento ritmico tra le voci, rendono evidenti i legami che intercorrono tra i brani della raccolta e la tradizione della declamazione musicale in stile "arioso" delle ottave del poema ariostesco, soprattutto quella relativa a composizioni o moduli improvvisativi pensati per voce sola con accompagnamento di un unico strumento. Non va esclusa l'ipotesi che i brani contenuti nei Principii fossero destinati sia ad un'esecuzione interamente vocale, sia ad un'esecuzione in cui il canto della voce superiore veniva accompagnato da un quartetto di viole, secondo una prassi documentata anche per quanto riguarda la metà del XVI secolo.
L'opera del D. fu in parte emulata, quarantacinque anni dopo, da Francesco Ricciardo che, nella raccolta Madrigali ... sopra li principij dell'Ariosto, pubblicata a Venezia nel 1600, musicò le ottave iniziali dei primi ventinove canti dell'Orlando furioso.
Fonti e Bibl.: A. Einstein, The Italian madrigal, I, Princeton 1948, p. 206; Id., 'Orlando Furioso' and 'GerusalemmeLiberata' as set to music during the16th and 17th Centuries, in Notes, VIII (1950-51), pp. 623-30; L. Bianconi, Sussidi bibliografici per imusicisti ital. del Cinque e Seicento, in Rivista ital. di musicol., VII (1972), pp. 3-38; Bibliografia della musica ital. vocaleprofana pubblicata dal 1500 al 1700, II, Pomezia 1977, pp. 1568 s.; P. E. Carapezza, in The New Grove Dict. of music and musicians, III, London 1980, p. 5; J. Haar, Arie per cantarstanze ariostesche, in L'Ariosto, la musica, i musicisti, a cura di M. A. Balsano, Firenze 1981, pp. 31-46; M. A. Balsano-J. Haar, L'Ariostoin musica, ibid., pp. 47 s.; Diz. encicl . univ. della musicae dei musicisti, Le biografie, II, p. 491.