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LANCETTI, Salvatore

di Luca Mancini - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 63 (2004)
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LANCETTI (Lanzetti), Salvatore

Luca Mancini

Nacque a Napoli intorno al 1710. Studiò violoncello e composizione nella sua città natale, presso il conservatorio di S. Maria di Loreto.

Dopo un breve soggiorno a Lucca, quale membro della cappella Palatina, nel 1727 si trasferì a Torino, assunto come violoncellista presso la cappella Reale, per volontà dello stesso re Vittorio Amedeo II. Nello stesso anno entrò a far parte dell'orchestra del teatro Regio. Dal 1729 si affermò come concertista non solo in Italia, dove diede alcuni concerti in Sicilia, ma anche in Europa: nel 1730 soggiornò a Parigi e a Londra. In quest'ultima città trascorse poi lunghi periodi documentabili almeno fino al 1754.

Nel 1736 fu nuovamente scritturato a Torino dall'orchestra del Regio, percependo, al pari di più noti musicisti del tempo, quali il violinista Giovanni Battista Somis e l'oboista Alessandro Besozzi, il cospicuo compenso di 500 lire, a testimonianza di una ormai riconosciuta posizione professionale; nel maggio dello stesso anno fu invitato a suonare nuovamente a Parigi, per i prestigiosi Concerts spirituels, dove presentò al pubblico alcune sue composizioni violoncellistiche. Sempre nel 1736, ad Amsterdam, vennero pubblicate le 12 Sonate a violoncello solo e basso continuo, op. 1, che ebbero una successiva riedizione presso Le Clerc di Parigi. A Londra pubblicò, nel 1740, i 6 Solos for two violoncello's with a thorough bass for the harpsichord (ripresentati, nel 1745, come op. 2, in un diverso ordine, per 2 violoncelli o flauto tedesco e basso continuo).

Nel 1751 tenne alcuni concerti in Germania, a Francoforte. Nel 1760 circa, a Londra, uscirono i 6 Solos after an easy and elegant taste for the violoncello with a thorough bass, for the harpsichord. Ritornato in Italia, riprese servizio nell'orchestra del teatro Regio.

Il L. morì a Torino intorno al 1780.

Altre composizioni: Sonata intitolata Porto Maone, per violoncello, viola, violino e basso continuo (solo parti del violino e del basso, ms. in Berlino, Staatsbibliothek Preussischer Kulturbesitz); Sonates pour violoncelle solo et Bc, op. 6 e op. 7, Paris s.d. (Paris, Bibliothèque nationale). La stimabile esperienza strumentale e compositiva del L. confluì nella sua unica opera pedagogica: Principes ou L'application de violoncelle, par tous les tons, de la manière la plus facile, pubblicata ad Amsterdam da J. Julius Hummel, presumibilmente intorno al 1770.

La sua fama di virtuoso del violoncello e di compositore incline alle innovazioni tecniche dello strumento fu riconosciuta da M. Corrette nel suo Méthode théorétique et pratique pour apprendre en peu des tems le violoncelle dans sa perfectione (Paris 1741; Genève 1980, pp. 44s.), in riferimento proprio alle Sonate op. 1, del 1736: in quest'opera l'estensione del violoncello raggiunse il Si bemolle e la tecnica della mano sinistra fu sviluppata nell'uso specifico di diteggiature utilizzanti il pollice e il quarto dito, soprattutto in terza e quarta posizione.

È ipotizzabile un legame tra il L. e una "Signora Lancetta", cantante scritturata dal conte Piossasca di Scalenghe per il teatro Regio di Torino, alla fine del 1729, per la stagione di Carnevale (Bouquet, 1968, p. 130). Più certa la parentela con Domenico Lancetti, violoncellista e compositore, di cui si conservano manoscritti cinque concerti e due sonate per violoncello (Berlino, Staatsbibliothek Preussischer Kulturbesitz).

Fonti e Bibl.: L. Forino, Il violoncello, il violoncellista e i violoncellisti, Milano 1930, p. 344; M.-Th. Bouquet, Musique et musiciens à Turin, de 1648 à 1775, Torino 1968, pp. 22, 130; Storia del teatro Regio di Torino, Torino 1976-88, M.-Th. Bouquet, Il teatro di corte dalle origini al 1788, pp. 96, 127, 130, 133, 146, 168, 170, 272; Die Musik in Geschichte und Gegenwart, VIII, coll. 203 s.; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, IV, p. 263; The New Grove Dict. of music and musicians (ed. 2001), XIV, p. 258, s.v.Lanzetti, Salvatore.

Vedi anche
violoncello Strumento musicale ad arco, con 4 corde accordate per quinta (do1, sol1, re2, la2), appartenente alla famiglia del violino, della viola e del contrabbasso, nella quale occupa il posto del tenore o del baritono, con un’estensione dal do1 al mi5. Derivato nel 16° sec. dalla viola da gamba di registro basso, ... violino Strumento musicale a corde e ad arco, appartenente alla famiglia della viola, del violoncello e del contrabbasso, nella quale occupa il posto del soprano, offrendo l’estensione più acuta di tutti gli altri, dal sol2 al do7. Fissato nella sua forma attuale alla fine del Cinquecento (violino fig.), è costituito ... viola Strumento musicale a corde e ad arco, appartenente alla famiglia degli archi, nella quale occupa il posto del contralto, con un’estensione intermedia tra quella del violino e quella del violoncello, dal do2 al mi5. È il più antico strumento ad arco, risalendo, in forme diverse, almeno al 9° sec.; è simile ... clavicembalo Strumento a corde e tastiera. Nella sua forma prevalente presenta una lunga cassa armonica ad ala, in cui le corde sono pizzicate da plettri messi in funzione da una tastiera semplice o doppia. Molto diffuso tra il 16° e il 18° sec., cadde in disuso con l’affermarsi del pianoforte. Tipici del clavicembalo ...
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salvatóre
salvatore salvatóre s. m. e agg. (f. -trice) [lat. tardo salvator -ōris, der. di salvare «salvare»]. – 1. s. m. Chi, e anche ciò che salva da un pericolo, materiale o spirituale: il s. della patria; con la sua sicura diagnosi, il nostro...
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