Morale, Salvatore
Italia • Teolo (Padova), 4 novembre 1938 • Specialità: Ostacoli
Approdò all'atletica negli anni in cui frequentava il liceo a Padova. Dopo aver partecipato ai campionati studenteschi sugli 80 m piani e sugli 80 m ostacoli, nel 1956 fu iscritto dall'allenatore De Magistris del CUS Padova ai Campionati Italiani di seconda serie per i 400 m ostacoli. Nei tre giorni di gare (batterie, semifinali, finali), migliorò da 57,5″ a 55,0″ ottenendo la qualificazione per i Campionati Nazionali assoluti, in programma a Roma. Qui, tra la sorpresa generale, conquistò il terzo posto in 53,6″. Un mese dopo, esordì in nazionale a Firenze nell'incontro con la Francia. Trasferitosi a Roma, frequentò la facoltà di ingegneria e gareggiò per il Gruppo sportivo dell'esercito (Comiliter). Alle Olimpiadi del 1960 fu eliminato in semifinale, ma si rifece presto. Nel 1962, ai Campionati Europei di Belgrado, non soltanto dominò la finale ma stabilì il nuovo primato mondiale in 49,2″, mantenendo il ritmo di 15 passi tra una barriera e l'altra per tutta la gara. Considerato il favorito dei Giochi di Tokyo del 1964, nel periodo di allenamento a Volodalen, in Svezia, Morale contrasse una grave infezione gastrointestinale che compromise le sue possibilità di successo e dovette accontentarsi della medaglia di bronzo in 50,1″ (stesso tempo dell'inglese John Cooper, medaglia d'argento), a un soffio dal vincitore americano Rex Cawley (49,6″), che poche settimane prima gli aveva tolto il primato mondiale con 49,1″. Terminata la carriera agonistica, divenne allenatore nazionale, ricoprendo vari ruoli sino alla direzione tecnica in occasione delle Olimpiadi di Seul. Fu poi segretario generale della FIDAL (1989-1990), dirigente del CONI e vicesegretario generale della IAAF (1998-2001).