PINCHERLE, Salvatore
Matematico, nato a Trieste l'11 marzo 1853. Laureato in fisico-matematica a Pisa nel 1874, fu professore al liceo di Pavia dal 1875 al 1880. Nel 1877-78 ebbe un posto di perfezionamento a Berlino, dove seguì i corsi di E. Kummer, L. Kronecker e soprattutto di C. Weierstrass. Nominato alla fine del 1880 professore di algebra nell'università di Palermo, fu subito chiamato a quella di Bologna dove insegnò algebra e geometria analitica fino al 1912, e, da quell'anno fino al suo collocamento a riposo (1928), calcolo infinitesimale, tenendo simultaneamente corsi monografici superiori sui più diversi capitoli dell'analisi. Dottore ad honorem dell'università di Oslo, socio nazionale della R. Accademia dei Lincei, appartiene a molte altre accademie italiane e straniere. Organizzò e presiedette il Congresso internazionale dei matematici di Bologna (1928), il primo cui, dopo la guerra mondiale, abbiano partecipato, senza esclusioni, scienziati d'ogni paese. È direttore del Bollettino dell'unione matematica italiana e condirettore degli Annali di Matematica.
La produzione matematica del P., oltre a varî trattati, comprende più di 200 note e memorie, sparse in periodici e pubblicazioni accademiche italiane ed estere. All'inizio della sua attività scientifica il P. risentì fortemente l'influsso del Weierstrass, del quale diffuse per primo in Italia, ov'erano mal noti, le idee e i metodi; e all'indirizzo del suo grande maestro egli rimase costantemente fedele, portandovi, come suo contributo personale, una visione operatoria dei problemi dell'analisi. Da questa veduta è dominata tutta l'opera sua nelle varie direzioni, secondo cui venne via via svolgendosi: sistemi di funzioni, sviluppi in serie, sistemi ricorrenti, equazioni alle differenze finite, frazioni continue e loro generalizzazioni funzionali, trasformazioni di Eulero e del Laplace, funzioni determinanti, problemi d'iterazione. E sulla base di queste indagini costruì una teoria sintetica delle operazioni funzionali distributive (oggi più note sotto il nome di "funzionali lineari"; v. funzionali), che lo colloca fra i promotori e fondatori del moderno calcolo funzionale (v. soprattutto il Mémoire sur le calcul fonctionnel distributif, in Math. Annalen, XLIX [1897)). Spetta a lui una nozione feconda di derivata funzionale, che, per ogni operazione distributiva, applicata nell'intorno di una arbitraria funzione, conduce ad uno sviluppo in serie operatoria, analogo a quello ordinario del Taylor; e a lui per primo si devono la concezione e uno studio sistematico dell'insieme delle funzioni analitiche come spazio funzionale (ad una infinità numerabile di dimensioni). Il suo magistero ha lasciato un'impronta indelebile nei numerosi suoi discepoli, che hanno insegnato o tuttora insegnano nelle università e nelle scuole medie italiane.
Opere principali: Le operazioni distributive e le loro applicazioni all'analisi, in collaborazione con U. Amaidi, Bologna 1901; Lezioni di algebra complementare, voll. 2, 3ª ed., ivi 1924-26; Lezioni di calcolo infinitesimale, voll. 2, 3a ed., ivi s. a. (1926-27); Gli elementi della teoria delle funzioni analitiche, I, ivi s. a. (1922).
Bibl.: Notice sur les travaux de S. P., in Acta Mathematica, XLVI (1925).