sangue
Un fiume dentro di noi
Il sangue è come un fiume nell’organismo, denso e rosso, che porta a tutti gli organi nutrimento, energia, messaggi e mezzi per difendersi. È considerato un organo fluido e dinamico che, pompato dal cuore, provvede alle necessità dei diversi tessuti. Attraverso i vasi sanguigni viaggiano le cellule del sangue, cioè globuli rossi, globuli bianchi e piastrine, disperse nella sua parte liquida, il plasma. Una funzione importante del sangue è anche quella di regolare la temperatura dell’intero organismo, mantenendola nei valori migliori per le funzioni vitali
Oltre che nelle scienze biologiche e mediche, la parola sangue ha assunto importanti significati anche nella letteratura e nella cultura popolare e religiosa, così come è accaduto per la parola cuore. La parola viene identificata con il sacrificio, ma anche con la passione e il coraggio. Fino al 16° secolo si riteneva che potesse essere la sede dell’anima e le ricerche sulla sua circolazione erano proibite perché considerate sacrileghe. Fino alla fine del 19° secolo si riteneva che il sangue fosse la sede dei caratteri ereditari e si diceva che la tale persona era di sangue blu, e quindi nobile, oppure plebeo, che i figli erano «sangue del sangue» dei genitori e venivano chiamati «mezzo sangue» i figli di genitori, ognuno dei quali apparteneva a popolazioni diverse, mentre è un «puro sangue» un cavallo di razza pregiata. Dall’inizio del secolo scorso il sangue è stato oggetto di ricerche approfondite che hanno portato a una nuova disciplina scientifica che ha preso il nome di ematologia (il prefisso emato- deriva dal greco àima «sangue»).
Tutte le grandi città del passato sono sorte sulla riva di un fiume o sui bordi di un lago e del mare, perché l’acqua rappresenta con il suo flusso, allora come oggi, ricchezza di cibo, fonte di energia, facilità di comunicazioni e possibilità di difesa. Anche il sangue ha queste funzioni, per cui possiamo paragonarlo a un fiume, composto di una parte liquida e una parte cellulare.
La sua parte fluida, priva di cellule e di colore giallo, è il plasma, che rappresentata circa il 50÷60% del totale. La composizione di sali e di proteine del plasma è costante, così come il suo grado di acidità (il pH), in perfetto equilibrio con gli equivalenti valori presenti all’interno delle cellule dell’organismo. Il plasma preleva dall’intestino le molecole necessarie al nutrimento (sali, carboidrati, proteine, grassi e vitamine) e le distribuisce alle cellule dei tessuti; egualmente raccoglie le molecole di scarto e le porta al fegato e ai reni, che provvedono a eliminarle. Il plasma rappresenta inoltre il veicolo di comunicazione fra i diversi distretti dell’organismo, poiché le ghiandole endocrine vi versano i fattori di crescita e gli ormoni, che raggiungono tutti i tessuti e provvedono a regolarne la proliferazione e le funzioni.
Il plasma è anche la sede di due importanti funzioni di difesa dell’organismo. Contiene infatti gli anticorpi o immunoglobuline, le proteine prodotte da globuli bianchi specializzati, che sono uno strumento essenziale della difesa immunitaria (immunitario, sistema). Fra questi vi sono gli anticorpi dei gruppi sanguigni (anti- A, anti- B e anti- AB), scoperti all’inizio del Novecento, che ci consentono di identificare il gruppo sanguigno dei globuli rossi di un donatore e quindi di decidere se il suo sangue è compatibile con quello di un malato che deve essere trasfuso (trasfusioni).
Inoltre, mediante i fattori della coagulazione provenienti dal fegato, il plasma, assieme alle piastrine, provvede a bloccare l’uscita del sangue da arterie e vene. Talvolta, soprattutto nelle persone anziane, accumuli di piastrine e di proteine della coagulazione formano grumi chiamati trombi che, circolando nel sangue, possono ostruire le arterie più piccole del cuore, procurando un infarto cardiaco, oppure, quando colpiscono il cervello, un ictus.
Quasi tutte le cellule dell’organismo hanno una vita molto più breve rispetto a quella dell’organismo stesso: le cellule nascono, crescono, si riproducono, muoiono e vengono sostituite da altre. Nel sangue di una persona adulta circolano circa 7 litri di sangue e almeno 35 miliardi di globuli rossi, 70 milioni di globuli bianchi e 1.400 milioni di piastrine. Ogni giorno muoiono circa 200 milioni di globuli rossi, 7 milioni di globuli bianchi e 14 milioni di piastrine e il loro cimitero è rappresentato soprattutto dalla milza. Altrettante cellule nascono, soprattutto nel midollo osseo, un tessuto che si trova dentro le ossa e nel quale si svolge il processo di ematopoiesi o emopoiesi (dal greco àima «sangue» e pòiesis «produzione»). A seguito di una ferita grave si può avere un’emorragia e, quando la perdita di sangue raggiunge circa i 3 litri, è in pericolo la stessa vita. A seguito di un’emorragia, il midollo osseo viene naturalmente stimolato per rimediare alla perdita di sangue, con un aumento fino a quattro volte dell’emopoiesi, e la situazione ritorna normale in poche settimane.
Le cellule del sangue non nascono già pronte alla loro funzione finale, ma vanno incontro a un processo di sviluppo, non diverso da quanto accade nella crescita di un bambino. All’inizio le cellule staminali del sangue, chiamate emoblasti (dal greco blastòs, che vuol dire «germe»), crescono rapidamente di numero, ma sono ancora inadatte a svolgere un ruolo definito. Queste cellule si indirizzano alla loro specializzazione, a seconda della loro funzione definitiva: eritroblasti quelle che diverranno globuli rossi, leucoblasti per i globuli bianchi e megacarioblasti per le piastrine. I geni specifici per le diverse funzioni diventano utilizzabili, ma ancora non funzionanti, come se imparassero in cosa consistano quelle funzioni, ma senza essere ancora capaci di svolgerle. Succede così alle scuole superiori e all’università, dove si impara la teoria sulle varie professioni ma non si sa come applicarle. Infine, le cellule del sangue si ‘laureano’: diventano eritrociti (dal greco erythròs «rosso», con il suffisso -kytos «cellula», i globuli rossi), leucociti (da leukòs «bianco», i globuli bianchi) e piastrine. Una volta mature, dal midollo osseo passano nel sangue e svolgono a pieno il loro ruolo. La mancanza o l’eccesso di cellule del sangue provocano gravi malattie (come anemie, leucemie) le cui cause dipendono spesso da difetti nei processi di emopoiesi.
Le cellule mature del sangue costituiscono il 40450% del suo volume; il sangue è un organo di cui cellule diverse per forma e funzione costituiscono i tessuti specializzati, cioè un aggregato di cellule con funzioni simili.
Il tessuto eritrocitario è il più abbondante. I globuli rossi sono cellule molto piccole (748 millesimi di millimetro) perché nel corso dello sviluppo hanno perso il nucleo cellulare. Contengono grandi quantità di emoglobina, una proteina che tramite un atomo di ferro (è la presenza di questo atomoall’interno dell’emoglobina che conferisce al sangue il suo colore rosso) può catturare ossigeno dai polmoni e trasportarlo alle altre cellule, da cui rimuove anche l’anidride carbonica.
Il tessuto leucocitario (i globuli bianchi), meno di 1% del totale, è formato da cellule fra loro diverse (linfociti, granulociti, macrofagi, monociti e altre), ma provviste di nuclei con forme caratteristiche. Queste cellule agiscono in modo coordinato, provvedono a riconoscere le sostanze estranee e i microrganismi (parassiti, batteri e virus) e a distruggerli, usando le immunoglobuline da loro stesse prodotte. In particolare i macrofagi (dal greco makròs «grande» e -phàgos «mangiatore») sono in grado di riconoscere le particelle estranee di grandi dimensioni, le inghiottono e le digeriscono, fino a eliminarle completamente.
Il tessuto piastrinico, infine, è formato da trombociti o piastrine, piccole cellule piatte anch’esse prive di nucleo, capaci di costruire rapidamente, assieme a vari fattori di coagulazione, le pareti di emergenza che tappano le falle formatesi nelle arterie e nelle vene a seguito di ferite.
Il sangue è anche l’oggetto di un’importante attività di solidarietà. È come un farmaco naturale salvavita: molti cittadini (ma mai abbastanza!) lo donano periodicamente e gratuitamente per servire alle necessità della sanità pubblica che lo trasfonde, altrettanto gratuitamente, alle persone che ne hanno bisogno per guarire e sopravvivere.
La donazione di sangue è la migliore dimostrazione che la salute è un bene comune di tutti.