sansimonismo
Termine con il quale si indica la dottrina di Saint-Simon (➔ Saint-Simon, Claude-Henry de Rouvroy, conte di), nella forma in cui venne sistematizzata e divulgata dai suoi seguaci dopo la sua morte. Conformemente alla forte ispirazione religiosa dell’ultimo Saint-Simon, i suoi seguaci si organizzarono in una sorta di setta religiosa, che ebbe i suoi «padri» in A. Bazard e B.-P. Enfantin. La dottrina di Saint-Simon venne esposta, ma anche sviluppata, in un’opera collettiva apparsa tra il 1829 e il 1830 (Doctrine de Saint-Simon. Exposition) e fu divulgata attraverso i giornali Le producteur, Le crédit e Le globe (il cui direttore, P. Leroux, nel 1830 aderì al s.). Furono soprattutto Bazard e Leroux a sviluppare in senso socialista e classista la dottrina di Saint-Simon, sottolineando il contrasto esistente tra la proprietà privata e il funzionamento ottimale del sistema industriale. Mentre l’industria, infatti, è in grado di produrre enormi quantità di ricchezza, l’organizzazione sociale fondata sulla proprietà privata fa sì che i vantaggi dell’industria rimangano appannaggio di una ristretta minoranza: in tal modo si forma una classe di individui che vive del lavoro altrui, perpetuando «lo sfruttamento di una parte del popolo, quella più utile, quella che lavora e produce, a favore di quelli che soltanto consumano ». Per porre fine a questo «sfruttamento dell’uomo sull’uomo» è necessario, secondo i sansimoniani più radicali, trasferire il «diritto ereditario», vero fondamento della proprietà privata, allo Stato (trasformato in associazione di lavoratori), mettendo terre e capitali a disposizione dei produttori e affidando la pianificazione delle attività economiche a una banca centrale. Caratteristica del s. è anche la critica della politica – che sarebbe stata sostituita, nella società del futuro, dall’amministrazione scientifica delle cose – e in partic. della democrazia, in quanto regime fondato sul conflitto delle opinioni e non sulle competenze scientifiche. Dopo la rottura tra Bazard ed Enfantin, avvenuta nel 1830, l’organizzazione dei sansimoniani si avviò al declino, ma le idee del s. continuarono a esercitare un profondo influsso sulla cultura europea e sulla vita economica e sociale della Francia.